Giro, la festa è di Hesjedal. Rodríguez battuto di 16"
CiclismoNella cronometro conclusiva il canadese non delude e supera come previsto lo scalatore della Katusha. "Purito" si fa valere, ma finisce secondo. Terzo De Gendt per un podio tutto straniero. Tappa all'italiano Marco Pinotti
Nel Giro delle tante sorprese, l'ultima non c'è stata. È Ryder Hesjedal della Garmin-Barracuda il vincitore del 95esimo Giro d'Italia. Il sorpasso su Joaquim Rodríguez, pronosticato alla vigilia della cronometro finale, è diventato realtà sulle strade di Milano. Hesjedal ha coperto i 28,2 km in 34'15" contro i 35'02" del rivale e gli ha così sfilato la maglia rosa.
Sono bastati 10 km al canadese per annullare il ritardo di 31" che accusava alla partenza da Rodríguez: i due erano appaiati già al primo rilevamento intermedio. Hesjedal ha poi continuato ad accumulare secondi di vantaggio fino alla fine, rischiando anche in qualche curva. Il capitano della Garmin non ha comunque avvertito la pressione e con la sua regolarità ha conquistato con merito la corsa rosa.
"Purito" si deve accontentare del secondo gradino del podio, dopo un Giro da grande protagonista e due splendide vittorie di tappa. Terzo della classifica finale è l'eroe dello Stelvio, Thomas De Gendt. Il belga della Vacansoleil è arrivato quinto di tappa con 34'07" e ha sopravanzato Scarponi, completando un podio tutto straniero. Come non avveniva dal 1995.
L'edizione non sarà di certo ricordata per lo spettacolo offerto dai protagonisti: tutti i grandi favoriti - Basso (che ha finito 5°), Scarponi, Kreuziger e Schleck - hanno mancato l'appuntamento e sulle salite raramente c'è stata battaglia vera.
ULTIMA TAPPA A MARCO PINOTTI - Al termine di un Giro che ha parlato molto straniero, c'è stata comunque gioia per un italiano: la cronometro finale è stata vinta infatti da Marco Pinotti, con il notevole tempo di 33'06". Il bergamasco ha fatto 39" meglio di Geraint Thomas del Team Sky e 53" meglio di Jesse Sergent (RadioShack). Phinney, vincitore della crono inaugurale, non è riuscito a ripetersi, anche per un errore di percorso dopo soli 4 km.
IL PROFILO DEL VINCITORE - Nato a Victoria, in Canada, il 9 dicembre 1980, Ryder Hesjedal ha esordito tra i professionisti con la Discovery Channel, nel 2005. Quell'anno partecipò al Giro come gregario di Savoldelli (che poi vinse), ma si ritirò alla 13esima tappa. Tornò alla corsa rosa anche nel 2008 e chiuse 60esimo. Nel 2009 vinse una tappa alla Vuelta.
Per Hesjedal il salto di qualità fu però nel 2010, quando con la Garmin fu 2° all'Amstel Gold Race, 5° al Giro di California e soprattutto 6° nella classifica finale del Tour de France. Dopo un 2011 meno convincente, ha preparato a puntino il suo terzo appuntamento con il Giro d'Italia. E alla prima volta da capitano, ha centrato il bersaglio.
HENAO E URAN NELLA TOP-10 - Grazie a un'eccellente prova contro il tempo, il colombiano Sergio Luis Henao del Team Sky ha superato John Gadret e Mikel Nieve e ha così raggiunto il compagno Urán tra i primi 10 della classifica finale. Il francese dell'Ag2R esce dalla top-10, mentre il basco ha chiuso comunque decimo a 8'08".
All'ombra del Duomo è stato premiato anche Matteo Rabottini della Farnese Vini, che ha conquistato la maglia azzurra di miglior scalatore. Quella rossa della classifica a punti - magra consolazione - è andata a Joaquim Rodríguez, che ha preceduto di con un solo punto Cavendish. La maglia bianca di miglior giovane è andata a Rigoberto Urán.
Ordine d'arrivo della 21esima tappa, Milano-Milano cronometro individuale di 28,2 km
1. Marco Pinotti (BMC) in 33'06"
2. Geraint Thomas (Sky) a 39"
3. Jesse Sergent (RadioShack-Nissan) a 53"
4. Alex Rasmussen (Garmin) a 1'00"
5. Thomas De Gendt (Vacansoleil-DCM) a 1'01"
6. Ryder Hesjedal (Garmin) a 1'09"
7. Gustav Larsson (Vancasoleil) a 1'14"
8. Maciej Bodnar (Liquigas) a 1'15"
9. Svein Tuft (Orica-GreenEDGE) a 1'22"
10. Julien Vermote (Omega Pharma-Quick Step) a 1'23"
Classifica finale
1. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) in 91h39'02"
2. Joaquim Rodríguez (Katusha) a 16"
3. Thomas De Gendt (Vacansoleil-DCM) a 1'39"
4. Michele Scarponi (Lampre-ISD) a 2'05"
5. Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) a 3'44"
6. Damiano Cunego (Lampre) a 4'40"
7. Rigoberto Urán (Sky) a 5'57"
8. Domenico Pozzovivo (Colnago CSF Bardini) a 6'28"
9. Sergio Luis Henao (Sky) a 7'20"
10. Mikel Nieve (Euskaltel-Euskadi) a 8'08"
Sono bastati 10 km al canadese per annullare il ritardo di 31" che accusava alla partenza da Rodríguez: i due erano appaiati già al primo rilevamento intermedio. Hesjedal ha poi continuato ad accumulare secondi di vantaggio fino alla fine, rischiando anche in qualche curva. Il capitano della Garmin non ha comunque avvertito la pressione e con la sua regolarità ha conquistato con merito la corsa rosa.
"Purito" si deve accontentare del secondo gradino del podio, dopo un Giro da grande protagonista e due splendide vittorie di tappa. Terzo della classifica finale è l'eroe dello Stelvio, Thomas De Gendt. Il belga della Vacansoleil è arrivato quinto di tappa con 34'07" e ha sopravanzato Scarponi, completando un podio tutto straniero. Come non avveniva dal 1995.
L'edizione non sarà di certo ricordata per lo spettacolo offerto dai protagonisti: tutti i grandi favoriti - Basso (che ha finito 5°), Scarponi, Kreuziger e Schleck - hanno mancato l'appuntamento e sulle salite raramente c'è stata battaglia vera.
ULTIMA TAPPA A MARCO PINOTTI - Al termine di un Giro che ha parlato molto straniero, c'è stata comunque gioia per un italiano: la cronometro finale è stata vinta infatti da Marco Pinotti, con il notevole tempo di 33'06". Il bergamasco ha fatto 39" meglio di Geraint Thomas del Team Sky e 53" meglio di Jesse Sergent (RadioShack). Phinney, vincitore della crono inaugurale, non è riuscito a ripetersi, anche per un errore di percorso dopo soli 4 km.
IL PROFILO DEL VINCITORE - Nato a Victoria, in Canada, il 9 dicembre 1980, Ryder Hesjedal ha esordito tra i professionisti con la Discovery Channel, nel 2005. Quell'anno partecipò al Giro come gregario di Savoldelli (che poi vinse), ma si ritirò alla 13esima tappa. Tornò alla corsa rosa anche nel 2008 e chiuse 60esimo. Nel 2009 vinse una tappa alla Vuelta.
Per Hesjedal il salto di qualità fu però nel 2010, quando con la Garmin fu 2° all'Amstel Gold Race, 5° al Giro di California e soprattutto 6° nella classifica finale del Tour de France. Dopo un 2011 meno convincente, ha preparato a puntino il suo terzo appuntamento con il Giro d'Italia. E alla prima volta da capitano, ha centrato il bersaglio.
HENAO E URAN NELLA TOP-10 - Grazie a un'eccellente prova contro il tempo, il colombiano Sergio Luis Henao del Team Sky ha superato John Gadret e Mikel Nieve e ha così raggiunto il compagno Urán tra i primi 10 della classifica finale. Il francese dell'Ag2R esce dalla top-10, mentre il basco ha chiuso comunque decimo a 8'08".
All'ombra del Duomo è stato premiato anche Matteo Rabottini della Farnese Vini, che ha conquistato la maglia azzurra di miglior scalatore. Quella rossa della classifica a punti - magra consolazione - è andata a Joaquim Rodríguez, che ha preceduto di con un solo punto Cavendish. La maglia bianca di miglior giovane è andata a Rigoberto Urán.
Ordine d'arrivo della 21esima tappa, Milano-Milano cronometro individuale di 28,2 km
1. Marco Pinotti (BMC) in 33'06"
2. Geraint Thomas (Sky) a 39"
3. Jesse Sergent (RadioShack-Nissan) a 53"
4. Alex Rasmussen (Garmin) a 1'00"
5. Thomas De Gendt (Vacansoleil-DCM) a 1'01"
6. Ryder Hesjedal (Garmin) a 1'09"
7. Gustav Larsson (Vancasoleil) a 1'14"
8. Maciej Bodnar (Liquigas) a 1'15"
9. Svein Tuft (Orica-GreenEDGE) a 1'22"
10. Julien Vermote (Omega Pharma-Quick Step) a 1'23"
Classifica finale
1. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) in 91h39'02"
2. Joaquim Rodríguez (Katusha) a 16"
3. Thomas De Gendt (Vacansoleil-DCM) a 1'39"
4. Michele Scarponi (Lampre-ISD) a 2'05"
5. Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) a 3'44"
6. Damiano Cunego (Lampre) a 4'40"
7. Rigoberto Urán (Sky) a 5'57"
8. Domenico Pozzovivo (Colnago CSF Bardini) a 6'28"
9. Sergio Luis Henao (Sky) a 7'20"
10. Mikel Nieve (Euskaltel-Euskadi) a 8'08"