"Ma quale storia vera". Anche i lettori fanno causa a Lance
CiclismoSostengono che il libro It's not about the bike era stato spacciato per storia vera, mentre - vista la confessione a Oprah Winfrey - doveva essere definita narrativa... Armstrong accusato di pubblicità ingannevole anche per Every second counts
Non finiscono i guai per l'ex campione di ciclismo Lance Armstrong: due lettori gli hanno fatto causa sostenendo che il suo libro It's not about the bike era stato commercializzato come una storia vera, mentre - vista la confessione nell'intervista televisiva con Oprah Winfrey - doveva essere definita un'opera di narrativa.
Armstrong, insieme ai suoi editori, è accusato di frode e pubblicità ingannevole anche per un altro testo, Every second counts. A proporre la causa di risarcimento per il presunto inganno sono Rob Stutzman, vice capo staff dell'ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, e lo chef e appassionato di ciclismo Jonathan Wheeler. Ma potrebbe trattarsi solo della punta di un iceberg, poiché come riporta la Cnn, la causa fa parte di una class-action contro l'ex campione.
"In tutto il libro - recitano le carte depositate alla corte federale del Golden State - Armstrong nega ripetutamente di aver mai usato sostanze proibite prima o durante la sua carriera professionistica". Stutzman e Wheeler sostengono che si erano ispirati alla figura dell'ex campione e invece avrebbero dovuto sapere che si trattava di finzione.
Armstrong, insieme ai suoi editori, è accusato di frode e pubblicità ingannevole anche per un altro testo, Every second counts. A proporre la causa di risarcimento per il presunto inganno sono Rob Stutzman, vice capo staff dell'ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, e lo chef e appassionato di ciclismo Jonathan Wheeler. Ma potrebbe trattarsi solo della punta di un iceberg, poiché come riporta la Cnn, la causa fa parte di una class-action contro l'ex campione.
"In tutto il libro - recitano le carte depositate alla corte federale del Golden State - Armstrong nega ripetutamente di aver mai usato sostanze proibite prima o durante la sua carriera professionistica". Stutzman e Wheeler sostengono che si erano ispirati alla figura dell'ex campione e invece avrebbero dovuto sapere che si trattava di finzione.