Sagan non va, l'Amstel Gold Race è di Kreuziger
CiclismoIl ceco succede a Gasparotto nell'albo d'oro della classica della birra. Il ciclista della Saxo ha staccato tutti con una grande azione a 7 km dall'arrivo. Delude lo slovacco, grande favorito della vigilia
Tutti aspettavano Sagan, molti puntavano sul tris di Gilbert, ma per il secondo anno consecutivo l'Amstel Gold Race ha premiato un outsider. Nel 2012 fu l'italiano Enrico Gasparotto a giungere primo al traguardo sul Cauberg, oggi invece ha trionfato il ceco Roman Kreuziger con un arrivo in solitaria sul nuovo arrivo della prima corsa del trittico delle Ardenne, spostato in avanti di due chilometri rispetto alle 46 precedenti edizioni. L'atleta della Saxo ha interpretato al meglio il tracciato in terra olandese, affrontando con disinvoltura i 34 'berg' e lanciandosi all'attacco poco prima dell'ultimo assalto al Cauberg, a 7 km dal traguardo, mentre i compagni di fuga valutavano il da farsi.
Il 26enne Kreuziger, che nel suo palmares vantava finora il Giro di Svizzera e il Giro di Romandia, ha preceduto di una ventina di secondi un gruppetto che è stato regolato sul traguardo di Alejandro Valverde, e che comprendeva vedette quali l'australiano Simon Gerrans, il belga Philippe Gilbert, giunti nell'ordine terzo e quarto, e gli italiani Enrico Gasparotto e Giampaolo Caruso, rispettivamente ottavo e nono.
Il più deludente tra gli attesi protagonisti è stato lo slovacco Peter Sagan, ritrovatosi isolato nella parte finale della corsa ed esposto a numerosi attacchi. La corsa, svoltasi sotto il sole ma con forte vento, ha visto due cadute di gruppo, che sono costate una il ritiro al francese Thomas Voeckler e la seconda l'eliminazione di fatto dello spagnolo Joaquim Rodriguez. Ha cercato di approfittarne lo spagnolo Mikel Astarloa con un'azione solitaria ma è stato raggiunto a 17 km dal traguardo da alcuni contrattaccanti tra i quali alla fine è emerso Kreuziger. Troppo tardi Gilbert, che aveva sprecato energie preziose per rientrare nel gruppo dopo la prima caduta, ha tentato di raggiungerlo sul Cauberg e alla fine il belga ha anche perso il posto sul podio sull'interminabile rettilineo finale che l'anno scorso lo aveva visto trionfare nel Mondiale di Valkenburg.
Alla fine, Kreuziger ha ammesso di non aver creduto alla possibilità di vincere la sua prima classica se non a 500 metri dal traguardo. "Sono un corridore da grandi giri, ma le classiche delle Ardenne, con i loro percorsi lunghi e sfiancanti mi si addicono", ha sottolineato. Già mercoledì prossimo potrà provare a ripetersi nella Freccia Vallone, o domenica nella Liegi, ma ora è nel mirino e di sicuro chi oggi è uscito sconfitto sul Cauberg farà di tutto per rifarsi.
L’ordine d'arrivo dell'Amstel Gold Race:
1. Roman Kreuziger (Cec/Saxo) 251,8 km in 6h35'21"
(media: 38,2 km/h)
2. Alejandro Valverde (Spa) a 22"
3. Simon Gerrans (Aus) s.t.
4. Michal Kwiatkowski (Pol) s.t.
5. Philippe Gilbert (Bel) s.t.
6. Sergio Henao (Col) s.t.
7. Bjorn Leukemans (Bel) s.t.
8. Pieter Weening (Ola) s.t.
9. Enrico Gasparotto (Ita) s.t.
10. Bauke Mollema (Ola) s.t.
11. Giampaolo Caruso (Ita) s.t.
Il 26enne Kreuziger, che nel suo palmares vantava finora il Giro di Svizzera e il Giro di Romandia, ha preceduto di una ventina di secondi un gruppetto che è stato regolato sul traguardo di Alejandro Valverde, e che comprendeva vedette quali l'australiano Simon Gerrans, il belga Philippe Gilbert, giunti nell'ordine terzo e quarto, e gli italiani Enrico Gasparotto e Giampaolo Caruso, rispettivamente ottavo e nono.
Il più deludente tra gli attesi protagonisti è stato lo slovacco Peter Sagan, ritrovatosi isolato nella parte finale della corsa ed esposto a numerosi attacchi. La corsa, svoltasi sotto il sole ma con forte vento, ha visto due cadute di gruppo, che sono costate una il ritiro al francese Thomas Voeckler e la seconda l'eliminazione di fatto dello spagnolo Joaquim Rodriguez. Ha cercato di approfittarne lo spagnolo Mikel Astarloa con un'azione solitaria ma è stato raggiunto a 17 km dal traguardo da alcuni contrattaccanti tra i quali alla fine è emerso Kreuziger. Troppo tardi Gilbert, che aveva sprecato energie preziose per rientrare nel gruppo dopo la prima caduta, ha tentato di raggiungerlo sul Cauberg e alla fine il belga ha anche perso il posto sul podio sull'interminabile rettilineo finale che l'anno scorso lo aveva visto trionfare nel Mondiale di Valkenburg.
Alla fine, Kreuziger ha ammesso di non aver creduto alla possibilità di vincere la sua prima classica se non a 500 metri dal traguardo. "Sono un corridore da grandi giri, ma le classiche delle Ardenne, con i loro percorsi lunghi e sfiancanti mi si addicono", ha sottolineato. Già mercoledì prossimo potrà provare a ripetersi nella Freccia Vallone, o domenica nella Liegi, ma ora è nel mirino e di sicuro chi oggi è uscito sconfitto sul Cauberg farà di tutto per rifarsi.
L’ordine d'arrivo dell'Amstel Gold Race:
1. Roman Kreuziger (Cec/Saxo) 251,8 km in 6h35'21"
(media: 38,2 km/h)
2. Alejandro Valverde (Spa) a 22"
3. Simon Gerrans (Aus) s.t.
4. Michal Kwiatkowski (Pol) s.t.
5. Philippe Gilbert (Bel) s.t.
6. Sergio Henao (Col) s.t.
7. Bjorn Leukemans (Bel) s.t.
8. Pieter Weening (Ola) s.t.
9. Enrico Gasparotto (Ita) s.t.
10. Bauke Mollema (Ola) s.t.
11. Giampaolo Caruso (Ita) s.t.