Giro, c'è il giorno della memoria: si arriva al Vajont
Ciclismo50 anni dopo la corsa rosa non dimentica. L'11esima tappa, che porterà dopo 182 chilometri i corridori da Tarvisio ai comuni di Erto e Casso, è stata ideata per ricordare le quasi le 1.910 vittime della tragedia che sconvolse l'Italia il 9 ottobre 1963
L'11/a tappa del 96/o Giro d'Italia porterà i corridori da Tarvisio (Cave del Predil) al Vajont, comuni di Erto e Casso, attraverso un percorso lungo 182 chilometri. E' una tappa ideata per ricordare le quasi le 1.910 vittime della tragedia della diga del Vajont, che sconvolse l'Italia il 9 ottobre 1963, dunque quasi cinquant'anni addietro. La partenza è prevista alle 12,35, dalle Cave del Predil, al km mille della Statale 54, l'arrivo è sistemato nel bivio di Casso ed è ipotizzabile intorno alle 17,15.
Dalla partenza fino a Tolmezzo la tappa è in lieve e costante discesa, poi salirà leggermente fino a Ovaro. Lunga, ma non particolarmente impegnativa, e' segnalata la salita alla Sella Ciampigotto (del 4 per cento le pendenze medie), alla quale seguirà una discesa veloce, in parte tecnica, fino alla valle del Piave. Traguardi volanti sono programmati sia a Lozzo di Cadore (dopo 138,9 km) che a Pieve di Cadore (al km 148,2). I corridori raggiungeranno quindi in discesa Longarone, da dove partirà la scalata finale che porta fino al Passo di Sant'Osvaldo.
Gli ultimi 7 chilometri saranno tutti in salita (la pendenza massima è del 9 per cento), con una prima parte di tornanti che presentano pendenze intorno al 6 per cento su strada larga. Dopo i 3 km ci saranno altrettante gallerie ben illuminate e con delle aperture su un lato. L'ultimo km sarà in lieve ascesa, con il tratto dai -500 ai -100 metri invece in lieve discesa. La linea d'arrivo è posta su un rettilineo in asfalto di 200 metri, largo 6. Due i Gran premi della montagna di giornata: il primo, dopo 120,4 km di corsa, sul Sella Ciampigotto, a quota 1.790 metri (2/a categoria); il secondo proprio sul traguardo (182 km), a 734 metri d'altezza, dove sorge la diga del Vajont. Il Giro d'Italia tocca Tarvisio per la seconda volta, dopo il 1971 (vittoria di Dino Zandegù), mentre i comuni di Erto e Casso sono all'esordio come sedi di tappa.
Dalla partenza fino a Tolmezzo la tappa è in lieve e costante discesa, poi salirà leggermente fino a Ovaro. Lunga, ma non particolarmente impegnativa, e' segnalata la salita alla Sella Ciampigotto (del 4 per cento le pendenze medie), alla quale seguirà una discesa veloce, in parte tecnica, fino alla valle del Piave. Traguardi volanti sono programmati sia a Lozzo di Cadore (dopo 138,9 km) che a Pieve di Cadore (al km 148,2). I corridori raggiungeranno quindi in discesa Longarone, da dove partirà la scalata finale che porta fino al Passo di Sant'Osvaldo.
Gli ultimi 7 chilometri saranno tutti in salita (la pendenza massima è del 9 per cento), con una prima parte di tornanti che presentano pendenze intorno al 6 per cento su strada larga. Dopo i 3 km ci saranno altrettante gallerie ben illuminate e con delle aperture su un lato. L'ultimo km sarà in lieve ascesa, con il tratto dai -500 ai -100 metri invece in lieve discesa. La linea d'arrivo è posta su un rettilineo in asfalto di 200 metri, largo 6. Due i Gran premi della montagna di giornata: il primo, dopo 120,4 km di corsa, sul Sella Ciampigotto, a quota 1.790 metri (2/a categoria); il secondo proprio sul traguardo (182 km), a 734 metri d'altezza, dove sorge la diga del Vajont. Il Giro d'Italia tocca Tarvisio per la seconda volta, dopo il 1971 (vittoria di Dino Zandegù), mentre i comuni di Erto e Casso sono all'esordio come sedi di tappa.