
Il Giro tocca sempre le corde giuste. Doveroso l'omaggio con l'arrivo nei luoghi della tragedia, nel 50esimo anniversario. La tappa è risultata gradevole, non durissima. Tutti, anche i ciclisti stranieri, hanno capito la portata di quanto successo qui -

Il feeling con il Giro, per il 25enne lituano, è davvero forte. L'anno scorso due giorni in maglia rosa. Oggi una vittoria bella e importante, per una squadra, la Garmin, che assiste al faticosissimo incedere del capitano, Hesjedal -

Nella fuga di giornata, prova l'azione solitaria. Ma da solo era davvero difficile arrivare fino in fondo: doveva chiedere la collaborazione di almeno un compagno di fuga -

Combattivo come non mai. Si butta nella fuga di giornata sapendo che l'arrivo si addiceva alla perfezione alle sue caratteristiche. Prova a riprendere Gretsch, ma viene abbandonato dai compagni di fuga, perché troppo temuto. Vivissimo -

L'azione con Navardauskas è da manuale. In pianura viaggia come un treno, cede sulla salita finale. Ma è un secondo posto da applausi -

Maglia azzurra confermatissima, terzo posto importante, è sempre protagonista appena la strada sale -

Il Giro viene sporcato dalla sua storia. Si attendono le controanalisi, ma intanto la frittata è fatta -