L'INTERVISTA. I due italiani del Team Sky, in visita agli studi di Milano, fanno un bilancio del Giro che ha portato Uran al 2° posto. Cataldo: "Il freddo? Era diventato normale". Puccio: "I giorni in rosa? Il simbolo di tutti i miei sogni di ragazzo"
Il secondo posto finale di Uran, la vittoria del colombiano sul Montasio, quella nella cronosquadre della 2a tappa, che ha portato Salvatore Puccio in rosa. E pure la vittoria nella classifica a squadre finale, segno della compattezza e della forza della squadra italo-britannica nonostante l'abbandono forzato di Bradley Wiggins. Ecco il bilancio del Team Sky al termine del 96esimo Giro d'Italia. Non è difficile capire perché Dario Cataldo e Salvatore Puccio siano più che soddisfatti delle ultime tre settimane.
I due italiani hanno fatto visita alla sede Sky di Milano lunedì 27 maggio. Stanchi, ma sorridenti. E senza nemmeno il tipico segno dell'abbronzatura "da ciclista". Colpa del maltempo. "Il freddo era quasi diventato normale", scherza Dario Cataldo. E pazienza per la 19esima tappa annullata causa neve. "Eravamo molto decisi a voler attaccare", spiega l'abruzzese. "Come sul Montasio, quando ha vinto Uran, avevamo in mente una corsa aggressiva. Volevamo provare ad attaccare da lontano noi 'gregari' e lanciare poi Uran nel finale. Forse prendere questo Nibali non sarebbe stato possibile, ma i rivali per il podio sarebbero forse andati in crisi prima. Buon per noi che Rigoberto è stato bravissimo sulle Tre Cime e si è andato a prendere il secondo posto".
Cataldo era stato "scelto" da Wiggins per indossare la maglia rosa dopo la cronosquadre, che - per i piazzamenti della 1a tappa - è poi finita proprio a Puccio. "È stata una situazione assolutamente non voluta", continua l'abruzzese. "Nessuno aveva pensato alla tappa prima, perché di solito le cronosquadre sono all'inizio. Quando Wiggins ha detto a me di passare per primo pensavo quasi che stesse scherzando. Poi ero lì che mi gustavo il momento sotto al palco, quando ho sentito lo speaker dire il nome di Puccio. Non vi dico gli scherzi, poi, per il giovane che mi aveva 'rubato' la maglia... È stata una giornata divertente.
Il diretto interessato, Salvatore Puccio, si difende: "Nella riunione non se n'era parlato". Ma poi ammette: "I giorni in rosa mi hanno dato morale, è una soddisfazione importante e senti di aver fatto un passo in più. In un team con tanti capitani forti, finisci per essere guardato come il giovane... Invece indossando il simbolo che è il massimo per un ragazzo, quello che sogni da bambino, finisci anche per avere più considerazione in squadra".
Siciliano emigrato per pedalare, come Nibali e Visconti, Puccio adesso guarda avanti. "Mi fermerò un po' perché corro dalle classiche del Nord, a inizio stagione. Al Giro ho avuto belle sensazioni, anche sul mio recupero. Per il futuro potrei davvero puntare alle tappe di media montagna, con arrivi in salite brevi e che assomigliano a una classica".
Per il Team Sky è tempo invece di guardare al futuro immediato, che si chiama Tour de France. "Il capitano per adesso è Chris Froome", precisa Dario Cioni. "Al Delfinato l'inglese sarà affiancato da Porte e buona parte della squadra che poi sarà al Tour, ma i 9 definitivi saranno scelti poco dopo. L'obiettivo è vincere".
La partecipazione di Wiggins è ancora da definire, insomma: "Bradley è ancora in fase di recupero, è dovuto stare fermo per curarsi e farà allenamenti che serviranno a capire anche il suo stato di forma. Lui onestamente non avrebbe voluto ritirarsi, ma è stato il medico a fermarlo perché aveva un'infezione polmonare che poteva costringerlo a uno stop più lungo. Però è un grande appassionato della storia del ciclismo e ci terrebbe a tornare ancora al Giro".
I due italiani hanno fatto visita alla sede Sky di Milano lunedì 27 maggio. Stanchi, ma sorridenti. E senza nemmeno il tipico segno dell'abbronzatura "da ciclista". Colpa del maltempo. "Il freddo era quasi diventato normale", scherza Dario Cataldo. E pazienza per la 19esima tappa annullata causa neve. "Eravamo molto decisi a voler attaccare", spiega l'abruzzese. "Come sul Montasio, quando ha vinto Uran, avevamo in mente una corsa aggressiva. Volevamo provare ad attaccare da lontano noi 'gregari' e lanciare poi Uran nel finale. Forse prendere questo Nibali non sarebbe stato possibile, ma i rivali per il podio sarebbero forse andati in crisi prima. Buon per noi che Rigoberto è stato bravissimo sulle Tre Cime e si è andato a prendere il secondo posto".
Cataldo era stato "scelto" da Wiggins per indossare la maglia rosa dopo la cronosquadre, che - per i piazzamenti della 1a tappa - è poi finita proprio a Puccio. "È stata una situazione assolutamente non voluta", continua l'abruzzese. "Nessuno aveva pensato alla tappa prima, perché di solito le cronosquadre sono all'inizio. Quando Wiggins ha detto a me di passare per primo pensavo quasi che stesse scherzando. Poi ero lì che mi gustavo il momento sotto al palco, quando ho sentito lo speaker dire il nome di Puccio. Non vi dico gli scherzi, poi, per il giovane che mi aveva 'rubato' la maglia... È stata una giornata divertente.
Il diretto interessato, Salvatore Puccio, si difende: "Nella riunione non se n'era parlato". Ma poi ammette: "I giorni in rosa mi hanno dato morale, è una soddisfazione importante e senti di aver fatto un passo in più. In un team con tanti capitani forti, finisci per essere guardato come il giovane... Invece indossando il simbolo che è il massimo per un ragazzo, quello che sogni da bambino, finisci anche per avere più considerazione in squadra".
Siciliano emigrato per pedalare, come Nibali e Visconti, Puccio adesso guarda avanti. "Mi fermerò un po' perché corro dalle classiche del Nord, a inizio stagione. Al Giro ho avuto belle sensazioni, anche sul mio recupero. Per il futuro potrei davvero puntare alle tappe di media montagna, con arrivi in salite brevi e che assomigliano a una classica".
Per il Team Sky è tempo invece di guardare al futuro immediato, che si chiama Tour de France. "Il capitano per adesso è Chris Froome", precisa Dario Cioni. "Al Delfinato l'inglese sarà affiancato da Porte e buona parte della squadra che poi sarà al Tour, ma i 9 definitivi saranno scelti poco dopo. L'obiettivo è vincere".
La partecipazione di Wiggins è ancora da definire, insomma: "Bradley è ancora in fase di recupero, è dovuto stare fermo per curarsi e farà allenamenti che serviranno a capire anche il suo stato di forma. Lui onestamente non avrebbe voluto ritirarsi, ma è stato il medico a fermarlo perché aveva un'infezione polmonare che poteva costringerlo a uno stop più lungo. Però è un grande appassionato della storia del ciclismo e ci terrebbe a tornare ancora al Giro".