Contador guida l'attacco a Froome, terremoto in vetta

Ciclismo
Mark Cavendish ha vinto in volata la 13esima tappa del Tour, frazione caratterizzata da un attacco alla maglia gialla degli uomini di classifica
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La 13esima tappa del Tour, alla vigilia considerata da velocisti, ha visto la Saxo Bank dello spagnolo con Mollema, Kreuzeger, Ten Dam guadagnare 1'09 sulla maglia gialla. Vince Cavendish. Crolla Valverde

La 13esima tappa del Tour verrà ricordata, oltre che per la vittoria di Cavendish, soprattutto per l’attacco della Saxo Bank di Contador alla maglia gialla a 30 km dal traguardo, e il grande ritardo accusato da quello che alla partenza era il secondo in classifica generale: Alejandro Valverde. Un’azione bellissima quella dello spagnolo che con la sua squadra e l’aggiunta di Mollema, Kreuzeger, Ten Dam (rispettivamente terzo, quinto e sesto nella generale) Sagan e Cavendish ha sfruttato appieno un colpo di vento e ha dato vita a una sorta di cronosquadre nella tappa costringendo Froome e il Team Sky a un lavoro incredibile. Lavoro che poi si è rivelato di fatto nulla, visto che la fuga è giunta al traguardo con più di 1’ di vantaggio sulla maglia gialla.

Il capitano della Movistar invece ricorderà a lungo i 173 km dellaTours-Saint Amand Montrond. Giunto al traguardo con oltre 7’ di ritardo dal vincitore, Valverde vede affievolirsi e non poco le sue ambizioni di podio. E pensare che il tutto è partito da una foratura. L’ennesima dimostrazione che questo Tour, pieno di cadute e colpi di scena, può regalare grandi emozioni anche in una tappa che tutti alla vigilia additavano come prettamente da velocisti.

Il successo è andato a Cavendish che sfata così il tabù di questo Tour batte Sagan in volata e conquista la sua seconda vittoria nell’edizione 2013. La classifica generale vede sempre Froome in maglia gialla, con Mollema e Contador subito dietro. Una tappa straordinaria, la frazione dal tracciato meno significativo si è rivelata spettacolare, emozionante e divertente. Froome ora ha 2'28" su Mollema, 2'45" su Contador e 2'48" su Kreuziger. Come a dire che la Grande Boucle non è ancora finita, anzi: è sempre più viva.