Mondiali, c'è Cancellara che vuole divorare il Tempo

Ciclismo
Fabian Cancellara, detto anche Spartacus o l'espresso di Berna: è il più atteso nel giorno della crono
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CRONO UOMINI. Alle 13.15, da Montecatini Terme, sono scattate le lancette dei cronometri, che si fermeranno 57,9 chilometri dopo a Firenze. Una prova lunga e durissima. Lo svizzero tra i favoriti d'obbligo con Phinney, Wiggins, Martin. E gli azzurri?

"Una sfida contro il tempo è come un logorante viaggio di sola andata, e in apnea, all'interno di se stessi". La frase è del primo campione del mondo in una prova a cronometro di ciclismo, il britannico Chris Boardman, che conquistò l'oro nel 1994, in un torrido pomeriggio d'agosto a Catania, precedendo l'azzurro Chiurato. Boardman fu acerrimo rivale di Graeme Obree, con il quale condivise a lungo il record dell'ora, strappandolo al "messicano" Francesco Moser a colpi di manubri a corna di bue, ruote super-lenticolari, progressioni e tempi da brivido.

Alle 13.15, dal cuore di Montecatini Terme, sono scattate le lancette dei cronometri, che si fermeranno 57,900 chilometri dopo, a Firenze. Una prova tutta d'un fiato, senza appelli, palpitante e incerta, difficile da leggere e da interpretare e con un unico favorito (o quasi): lo svizzero di sangue italiano Fabian Cancellara, già campione iridato nel 2006 come nel 2007, nel 2009 come nel 2010. Con un intervallo olimpico a Pechino dove, sempre nella crono, si vestì d'oro, sfidando l'umidità e la canicola dell'estate cinese.

Proprio lui che viene da Berna e che, nei giorni scorsi, ha ostentato sicurezza, non presunzione. "Sono tranquillo e concentrato, non certo favorito. I candidati semmai sono altri", ha tenuto a sottolineare Spartacus, padre lucano e, a 32 anni, ancora tanta fame di gloria. In effetti il lotto di avversari dello svizzero volante è altamente qualificato: si va dall'olimpionico di Londra, sir Bradley Wiggins, fresco di successo al Giro di Gran Bretagna, a Taylor Phinney, il simpatico statunitense che salì alla ribalta l'anno scorso, vestendo per qualche giorno la maglia rosa al Giro; al tedesco Tony Martin, argento olimpico a Londra e vincitore degli ultimi due titoli iridati.

Per ultimo, intorno alle 15,12, parte proprio l'ex tedesco dell'Est, prima di lui Cancellara, Wiggins e Phinney, quindi il primo azzurro in gara, Adriano Malori, che forma una coppia apparentemente senza chance di podio con Marco Pinotti, l'ingegnere che ama le imprese disperate e che rappresenta il meglio delle sfide contro il tempo. "Io e Malori possiamo ambire a posizionarci tra i primi dieci, speriamo il più vicino possibile al podio", ha detto Pinotti. "Il percorso mi si addice ma pronostici non ne voglio fare - ha commentato l'altro azzurro - tanto non li azzecco mai". Il ct Bettini è fiducioso, pur senza farsi illusioni: "E' una gara lunghissima che potrebbe esaltare le caratteristiche di Malori. Le sensazioni sono buone". La prova è lunga, per questo ancora più difficile e complicata: serviranno potenza, altissimo profilo aerodinamico e tanta concentrazione. Il percorso è piatto e ricorda una delle prove contro il tempo tipiche del Tour. Ecco perché al baronetto inglese Wiggins già fischiano le orecchie.