Nibali: "Più che cuore ci voleva fortuna". Oro a Rui Costa

Ciclismo
Rui Costa, oro mondiale a Firenze, davanti a Rodriguez

MONDIALI 2013. Quarto l'azzurro, dopo una grande gara, vinta dal portoghese allo sprint davanti agli spagnoli Rodriguez e Valverde. Il ct Bettini: "I miei sono stati tutti autentici leoni". Pozzato: "L'Italia meritava il Mondiale solo per i tifosi"

Alberto Rui Costa ha vinto la medaglia d'oro nella prova su strada per professionisti: 272,26 chilometri da Lucca a Firenze Mandela Forum, con 10 giri di un circuito cittadino di 16,6 Km, che ha concluso i Mondiali di Toscana 2013. In uno sprint a due, il portoghese ha superato Joaquin Rodriguez, argento. Bronzo per un altro iberico, Alejandro Valverde, quarta piazza per l'italiano Vincenzo Nibali, che non ha nemmeno disputato la volata per l'ultimo gradino del podio. Nibali arrivato stremato agli ultimi chilometri dopo una corsa durissima anche a causa della pioggia: al giro finale  sono arrivati solo una cinquantina di corridori sui 208 partenti. Il siciliano dopo una caduta è rientrato nel gruppo, poi ha  fatto selezione insieme a Michele Scarponi in cima alla salita di Fiesole. I primi quattro sono arrivati insieme agli ultimi chilometri ma Nibali si è trovato da solo a contrastare i due spagnoli e il portoghese, compagno di squadra di Valverde alla Movistar. Lo spagnolo non ha chiuso sullo scatto di Rui Costa, che poi si è avvantaggiato  insieme a Rodriguez e lo ha bruciato in volata sfruttando la maggiore  freschezza.

Nibali: "Ci voleva fortuna" - "Più che cuore, ci voleva anche un po' di fortuna". Vincenzo Nibali analizza a caldo il quarto posto. "La caduta mi ha un po' condizionato - ammette il siciliano - ed ho fatto un grande sforzo per rientrare. Peccato, la condizione era buona e potevo avere più forze nel finale, in salita. Io nella morsa degli spagnoli? Però ha vinto Rui Costa, loro hanno corso male".

Bettini: "I miei sono tutti leoni" - "Sapevamo che sarebbe stato rischioso: ieri lo avevo detto, sapevamo benissimo che si poteva scivolare su quell'asfalto. Peccato che sono andati giù quando è finito il caos e stavamo cercando di riordinare le idee: c'è mancato Paolini, ma un bravo devo rivolgerlo a Nibali e a tutti gli altri". Così Paolo Bettini, ct azzurro, ha commentato l'esito della prova Elite maschile. "E' stata una giornata da leoni e i 'miei' corridori sono stati degli autentici leoni - aggiunge Bettini -. Non pensavo che Nibali risalisse in bici. Senza quella caduta se la sarebbe giocata. Ha fatto un gran numero per rientrare, non me l'aspettavo: io andavo avanti con l'ammiraglia e non riuscivo a trovarlo. Immaginate lo sforzo che ha sostenuto Nibali - conclude -. Preferisco la medaglia di legno a una sconfitta come quella subita dalla Spagna".

Scarponi: "Nibali è stato sfortunato" - "Ho fatto la selezione sulla salita di Fiesole, avrei preferito restare con Nibali, in modo che si avvantaggiasse di più. Ha trovato avversari con grandi gambe ed è stato sfortunato per la caduta. Sette ore sotto l'acqua sono difficili a piedi, figuriamoci sulla bici. E' caduto Vincenzo, è caduto Paolini e sono caduto io. E' andata così". Queste le parole di Michele Scarponi.

Pozzato: "Il pubblico meritava una medaglia" - "L'idea era quella di rendere dura la corsa, si faceva più fatica a stare indietro. Mi hanno detto che Nibali è arrivato quarto: abbiamo parlato nell'ultimo giro, mi ha detto che avrebbe attaccato in cima, io mi sono staccato. Su via Salviati sono arrivato a pochi secondi da Sagan e Cancellara". Lo ha detto Filippo Pozzato, commentando l'esito del Mondiale.  "Ringrazio il pubblico, che è' stato fantastico. L'Italia avrebbe meritato il Mondiale solo per l'apporto dei tifosi, che sono rimasti per parecchie ore sotto l'acqua", ha aggiunto il veneto.

Rui Costa: "Un grande orgoglio per me" -
"E' una gioia enorme per me e per il mio Paese vincere questo Mondiale. Era arrivato il momento di portare in alto il nome del Portogallo: è un grande orgoglio per me. Nell'ultimo chilometro c'era una situazione molto complicata, non mi aspettavo di vincere, ma sono riuscito a recuperare su Rodriguez".

Rodriguez: "Il mio nome è associato alle sconfitte" - "Pensavo di poter vincere, stavo per andare da solo, ho detto a Valverde di andare a ruota dell'avversario che mi avrebbe seguito. Quando ho visto che ai 600 metri arrivava Rui Costa da solo non ho capito la situazione. Lui è giovane e intelligene, ha capito subito che era campione del mondo". Così Joaquin 'Purito' Rodriguez commenta il secondo posto. "Alla fine il mio nome viene associato a queste cose: perdo il Giro, perdo la Vuelta, perdo il Mondiale", conclude amaro lo spagnolo.

La classifica finale:
1. Alberto Rui Faria Da Costa (Por) 7h25'44";
2. Joaquin Rodriguez (Spa) s.t.;
3. Alejandro Valverde (Spa) +16";
4. Vincenzo Nibali (Ita) s.t.;
5. Andriy Grivko (Ucr) +31";
6. Peter Sagan (Svk) +34";
7. Simon Clarke (Aus) s.t.;
8. Maxim Iglinskiy (Kaz) s.t.;
9. Philippe Gilbert (Bel) s.t.;
10. Fabian Cancellara (Spa) s.t.