Una bomba a Dublino, forse era destinata al Giro

Ciclismo
La carovana del Giro, forse obiettivo di un attentato sventato
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Un attivista di un'organizzazione paramilitare repubblicana è stato fermato in connessione al ritrovamento di un esplosivo nel parcheggio di un albergo a Dublino: l'obiettivo dell'attentato sarebbe potuta essere la carovana della Corsa Rosa

Un attivista di un'organizzazione paramilitare repubblicana è stato fermato in connessione al ritrovamento di un forte esplosivo nel parcheggio di un albergo Dublino: l'obiettivo dell'attentato sarebbe potuta essere la carovana del Giro d'Italia. L'arrestato è un uomo di Dublino sui 50 anni, legato a Alan Ryan, il leader della Real Irish Republican Army (Rira), organizzazione paramilitare nata nel 1997 in seguito alla scissione dall'Ira.

Per il momento non si conoscono i dettagli dell'inchiesta avviata dopo l'allarme scattato domenica nel lussuoso hotel Finnstown Country House. La struttura - scrive oggi l'Irish Independent - è stata immediatamente evacuata e gli artificieri sono intervenuti in tempo per disinnescare l'ordigno. Secondo le prime ipotesi investigative il bersaglio doveva essere proprio il Giro dal momento che la corsa, che ha preso il via lo scorso venerdì da Belfast, sarebbe arrivata poche ore più tardi a Dublino. Rimasta per tre giorni tra Ulster e Irlanda del Nord, oggi il Giro ha fatto ritorno in Italia.

L'autobomba, contenente 22 Kg di esplosivo, era collegata ad un timer, pronta a esplodere, con conseguenze potenzialmente disastrose per le migliaia di spettatori che hanno assistito ai tre giorni irlandesi del Giro. "Se fosse esplosa, avrebbe causato una strage, una devastazione totale", ha dichiarato una fonte al quotidiano irlandese.