LE PAGELLE. Arredondo che trionfa su Duarte, Quintana saldamente maglia rosa, Uran che lo incalza. I colombiani lasciano solo le briciole in questo Giro. Il francese e il sardo ci provano comunque e "fanno fuori" Evans. Per Basso e Cataldo niente riscatto
La sua carta d’identità dice 1990 vicino alla data di nascita. Ma il ragazzo di Tunja affronta ogni insidia con la pazienza e la calma del veterano. La maglia rosa, appena conquistata, non gli mette pressione. Togliergliela di dosso sarà durissima -
LO SPECIALE GIRO D'ITALIA 2014
Da inizio Giro ha preso come obiettivo la maglia azzurra degli scalatori e la sta conquistando alla grande. Ma al colombiano della Trek giustamente non basta: è uno dei migliori in salita e con tenacia riesce a centrare anche un bellissimo successo –
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A differenza di Uran, Kelderman e Majka, che pensano soprattutto a difendersi in una giornata molto dura, il francese e il sardo attaccano più volte e riescono a mettere in crisi Evans. Si giocheranno il terzo posto... oppure qualcosa di più? -
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L’australiano è irriconoscibile da metà Giro in poi. In pratica, appena il gioco s’è fatto duro – con la cronometro di Barolo e le grandi salite - lui non ha più retto il ritmo dei migliori. Del resto duella con chi ha oltre dieci anni di meno (Watson) -
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Terzo colombiano sugli scudi nella 18esima tappa, non si può “bocciarlo” solo perché non riesce ad arrivare al bersaglio grosso. Per lui c’è un altro secondo posto di prestigio, dopo quello a Montecampione. La volta buona sarà sullo Zoncolan? (Watson) -
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A un certo punto, a vederlo con il ghigno dei bei giorni, mentre si lancia in discesa come raramente gli abbiamo visto fare, sembrava proprio la sua giornata. L’ultima salita, dura ma regolare, poteva favorirlo. Lui si affloscia a metà dell’opera -
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Anche l’abruzzese sognava il giorno del riscatto dopo la beffa incredibile di Oropa. Ma sulla salita finale, dove pure prova a fare la differenza, deve inchinarsi a chi va più forte di lui. Alla fine arriva un 8° posto che non può soddisfarlo (Watson) –
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Due anni fa gli andò così bene che ancora – come aveva fatto nella 17esima tappa – prova ad anticipare tutti con un attacco scoccato prima di quanto fosse logico fare. Purtroppo per lui, è una tattica che nuovamente non paga (Watson) -
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