Nibali azzanna il Tour: un attimo atteso da 16 anni

Ciclismo
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I francesi si dimenano dietro lo Squalo per prendersi qualche scarto, il podio. E  la regia dedica poco tempo alla maglia gialla, alla sua azione, all’impresa, al quarto successo di tappa, spalmate tra Inghilterra, Vosgi, Alpi e Pirenei

di Francesco Pierantozzi

Un attimo per vedere i denti dello squalo disegnati sulla bici, come una polena di una barca che solca le montagne… Solo un attimo e il Tour azzannato finisce per mostrare i pesci più piccoli, francesi che si dimenano dietro lo Squalo per prendersi qualche scarto, il podio. E’ una critica televisiva: poco giallo, poco tempo dedicato al numero di Nibali, alla sua azione, all’impresa, al quarto successo di tappa, spalmate tra Inghilterra, Vosgi, Alpi e Pirenei. Ma non sparate sul regista, in Italia sarebbe accaduta la stessa cosa, con un francese in rosa e un paio dei nostri in lotta per il podio…

Un podio francese non si vede dal 1997, Virenque, e allora il match Francia vs Valverde occupa più spazio, rovesciando la regola imposta dalla strada, dalla classifica. Non è l’ultima tappa ma è un po’ come se lo fosse, montagne finite, Tour finito… Sì, bisogna dire “quasi”, siamo italiani e c’è la corsa a toccare qualunque cosa, scaramanzia… Già le prossime tappe, figuratevi come finirà la cronometro di sabato televisamente… Peraud, Pinot, Valverde, Peraud, Pinot… qualche volta un tocco di giallo, ma non troppo. Un attimo… atteso da 16 anni in Italia.