Caso Astana, Assocorridori: "Giustizia sportiva inadeguata"

Ciclismo
Il campione azzurro Vincenzo Nibali, qui impegnato al Tour of Oman, rischia di uscire di scena in seguito al caso Astana (foto getty)
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Cristian Salvato, presidente Accpi, è preoccupato per le sorti del team di Nibali, che rischia di perdere la licenza World Tour: "Non è possibile che una decisione così delicata venga presa a stagione inoltrata, chiedo rispetto per atleti e famiglie"

“Si rispettino i corridori e le famiglie coinvolte”. L’Assocorridori (Accpi) si esprime così sul caso del team Astana, che rischia di perdere la licenza World Tour. Giovedì la Commissione licenze dell’Uci si riunirà a Losanna per esaminare la vicenda. La Federazione internazionale sostiene che, a seguito del rapporto dell’Istituto superiore dello sport di Losanna, la licenza World Tour vada tolta al team per il quale corre anche l’azzurro Vincenzo Nibali. Un pronunciamento ufficiale da parte dell'organismo dell’Uci dovrebbe arrivare entro la metà di aprile.

"Giustizia sportiva inadeguata"
- Nell’Astana lavorano ben dieci corridori italiani e altri quindici tra direttori sportivi, medici, meccanici, massaggiatori e personale ausiliario. Sul caso il presidente Accpi, Cristian Salvato, si esprime così: “Ancora una volta la nostra giustizia sportiva risulta inadeguata nei modi e soprattutto nei tempi, non è possibile che una decisione così delicata venga presa a stagione inoltrata, quando invece poteva essere presa a novembre o a dicembre. Ritengo ingiusto che alla fine ad andarci di mezzo saranno corridori e personale. Auguro alla Commissione Licenze di svolgere il proprio lavoro serenamente, rispettando i corridori che hanno lavorato tanto per preparare la stagione e le numerose famiglie coinvolte in questa intricata vicenda”.