
CONTADOR: 10 per classe e intelligenza, 9 come i grandi giri (3 Tour, 3 Giri, 3 Vuelta) che avrebbe vinto senza la squalifica per il clenbuterolo, 2 glieli hanno tolti, 9 perché finisce il Giro senza una vittoria, 4 per la squadra (assente in salita) -

ARU: 10 per le imprese e per la resurrezione dopo la crisi del Mortirolo. 9 perché migliora il terzo posto dello scorso anno arrivando secondo, per la perfezione serve la maglia rosa. 10 per il nome, facile da scrivere sull’asfalto. Squadra da 10 -

LANDA: 10 allo scalatore che non si lamenta quando lo fermano in fuga verso il Sestriere. Fa da gregario, da punta, da uomo squadra, vince: quello che tutti vorrebbero avere. Fossimo stati in Spagna avrebbe fatto lui l’Aru. Alla Vuelta l'ultima parola -

AMADOR: 10 a chi se lo sarebbe immaginato nei primi 5. Noto per nazionalità ciclisticamente esotica, Costa Rica, madre russa e carattere di uno che non molla mai. Voto altissimo a Magrini di Eurosport che vedendolo ha urlato "Parola di Andrey Amador" -

HESJEDAL: 10 perché lo riconosci subito anche nel ciclismo moderno, con atleti “confondibili” sotto lo stesso casco. Il cammellone canadese ha una durata infinita, se ci fosse stata la quarta settimana l’avremmo trovato sul podio, forse in maglia rosa -

KRUIJSWIJK: 10 a chi conosce la pronuncia esatta del suo nome: è stato chiamato in tutti i modi. Sempre presente, 10 per continuità e generosità. Protagonista senza vittorie, maglie e classifica capace di sottolineare la sua forza. Urge concretezza -

VISCONTI: 10 alla tenacia, alla voglia di lasciare il segno. Gli resta la maglia del miglior scalatore, messa assieme coi punticini, con pazienza e attenzione, senza l’impresa sulla grande salita. Ha provato anche a tenere in classifica. Da apprezzare -

GILBERT: 10 al campione che onora la corsa. Un vero campione del mondo, uno che vince Liegi, Lombardia, Freccia e Amstel non può fare la comparsa. Fa proprio l’opposto: viene al Giro e vince 2 tappe. Un esempio da seguire. Bravo Philippe -

MODOLO: 10 perché toglie l’idea che sia un corridore buono ma non buonissimo. Vincere al Giro non è facile, tira fuori il carattere in modo seriale. Che sia un punto di partenza. Un voto per stimolare qualche tentativo nelle classiche più adatte a lui -