Nibali: "Sarà la strada a dire chi è stato il più forte"
CiclismoSabato parte il Tour de France. Lo squalo siciliano, trionfatore dell'ultima edizione, è pronto a duellare con Quintana, Froome e Contador per la vittoria finale: "Sto bene, la squadra è forte, sono pronto a questa nuova sfida"
Lo 'squalo' è pronto a sfidare gli avversari e ad azzannarli. Appuntamento ancora una volta sulle strade di Francia che, poco meno di un anno fa, lo hanno incoronato. In tre puntano alla vittoria a Parigi, uno solo potrà festeggiarla fra Quintana, Froome e Contador. "Sono tutti e tre dei grandi campioni, che anche quest'anno hanno dimostrato di essere in forma e capaci di vincere le competizioni alle quali hanno partecipato. Difficile indicare il più pericoloso - le parole di Nibali, che è già stato battuto da Quintana alla Tirreno-Adriatico e da Froome al Giro del Delfinato -. Quintana e Froome, come del resto anch'io, hanno programmato la stagione puntando tutto al Tour, Contador ha già vinto il Giro d'Italia, ma bisognerà vedere quanto ha speso. Visto che si corre in Francia possono spuntare fuori nomi dei giovani leoni che hanno già dimostrato di possedere le giuste caratteristiche, come Thibaut Pinot (l'anno scorso secondo, alle sue spalle, ndr)".
Froome ha già lanciato la sfida, dichiarando che il suo vero rivale sarà Contador, non Nibali. Il capitano dell'Astana non accetta la provocazione: "Sono due grandi campioni, ma alla fine sarà la strada a dire chi è stato il più forte". Un Tour con pochi chilometri a cronometro (solo 14), come non accadeva dal 1947, e con il ritorno dell'Alpe d'Huez, prima del gran finale a Parigi il 26 luglio, che corsa sarà? E, soprattutto, dove potrà decidersi? Nibali dice: "Come al solito sulle Alpi e i Pirenei. Non sono da sottovalutare, tuttavia, le tappe iniziali tra Olanda e Belgio, per via del vento e del pavé. Anche la crono iniziale può dare secondi di vantaggio importanti poi da amministrare". Nibali sta rifinendo la preparazione "sul Passo San Pellegrino" e le sue sensazioni "sono buone". "Sto bene, la squadra è forte, sono pronto a questa nuova sfida". Con gli occhi dell'Italia addosso.
Froome ha già lanciato la sfida, dichiarando che il suo vero rivale sarà Contador, non Nibali. Il capitano dell'Astana non accetta la provocazione: "Sono due grandi campioni, ma alla fine sarà la strada a dire chi è stato il più forte". Un Tour con pochi chilometri a cronometro (solo 14), come non accadeva dal 1947, e con il ritorno dell'Alpe d'Huez, prima del gran finale a Parigi il 26 luglio, che corsa sarà? E, soprattutto, dove potrà decidersi? Nibali dice: "Come al solito sulle Alpi e i Pirenei. Non sono da sottovalutare, tuttavia, le tappe iniziali tra Olanda e Belgio, per via del vento e del pavé. Anche la crono iniziale può dare secondi di vantaggio importanti poi da amministrare". Nibali sta rifinendo la preparazione "sul Passo San Pellegrino" e le sue sensazioni "sono buone". "Sto bene, la squadra è forte, sono pronto a questa nuova sfida". Con gli occhi dell'Italia addosso.