Conclusione con la prova in linea per uomini élite, i professionisti del pedale a caccia della maglia iridata, 257,5 i chilometri complessivi da percorrere. Dietro allo slovacco si piazzano Cavendish e Boonen, quinto Nizzolo
Temperature che superano i 40 gradi, vento del deserto che brucia gli occhi, malori temuti più delle cadute, surreale assenza di pubblico lungo il tracciato. I Mondiali di Doha si concludono con la prova regina, quella in linea per uomini élite, i professionisti del pedale a caccia della maglia iridata, 257,5 i chilometri complessivi da percorrere. Dopo una interminabile galoppata in un gruppo composto da 25 corridori in fuga, vince ancora Peter Sagan allo sprint. Secondo titolo mondiale consecutivo per il jet slovacco dopo Richmond 2015. Dietro di lui il britannico Mark Caverndish e il belga Tom Boonen, ottimo quinto posto per l'azzurro Giacomo Nizzolo, campione italiano.
Peter Sagan domina la volata ma nel dopogara ammette di aver avuto la dea bendata dalla sua parte in un paio d'occasioni durante la lunga giornata tra caldo e vento. "Sono stato fortunato perché sono stato l'ultimo a entrare nel ventaglio e perché Nizzolo, allo sprint, non mi ha chiuso alle transenne - dice contento il fuoriclasse slovacco, in maglia iridata per la seconda volta consecutiva -. E' incredibile, devo dire grazie alla squadra e ai miei tifosi".
"L'unico rammarico è che forse sono partito un po' lungo...". Così invece Giacomo Nizzolo commenta il quinto posto. "Abbiamo fatto una corsa egregia - dice il lombardo, campione italiano in linea -. Eravamo davanti nel momento giusto, Jacopo (Guarnieri, ndr) mi ha tirato una volata perfetta, ma i valori erano questi. Ripartiamo da un quinto posto che ci fa ben sperare, abbiamo fatto bene". Elia Viviani, invece, conclude in ventesima posizione.