F1, GP Turchia 2020: l'analisi delle prove libere a Istanbul
gp turchiaPrima giornata di libere con tempi poco indicativi a causa dell'asfalto scivoloso dell'Istanbul Park. La Ferrari però sorride: gli aggiornamenti hanno consentito di migliorare la SF1000 dal punto di vista aerodinamico, con Leclerc che vede a tiro la seconda fila. Domenica il GP alle 11.10: tutto live su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)
Queste prime prove libere sono state davvero poco indicative a causa del nuovo asfalto, applicato solo poco prima del ritorno del Circus della Formula 1 in Turchia. Le vetture non giravano su questa pista da ben 9 anni e sarebbe stato utili per i team avere in questa prima sessione un tracciato in condizioni diverse. La superficie liscia non dava praticamente aderenza alle vetture specialmente nelle FP1 mentre, nelle FP2, la situazione è leggermente migliorata ma siamo ancora lontani dai livelli di grip a cui sono abituati i piloti. A peggiorare le cose ha contribuito anche il lavoro fatto in mattinata dagli operatori della pista che per cercare di pulirla dal bitume hanno spruzzato acqua ad alta pressione rendendo l’asfalto ancora più scivoloso.
Una pista con questo livello di grip ha esaltato la Red Bull che è riuscita a realizzare il miglior tempo con Max Verstappen. Nonostante questo, al pilota olandese non è affatto piaciuta la condizione della pista: “C’è ancora molta poca aderenza, ma nel complesso per noi è stata una giornata positiva. La vettura ha funzionato bene e sono piuttosto contento. L’aderenza al pomeriggio non poteva peggiorare rispetto al mattino, ma sembra ancora di guidare sul ghiaccio. È di gran lunga peggio che a Portimao. Tuttavia, questa situazione è identica per tutti e ci si deve adattare”
È andata molto bene anche la Ferrari a dimostrazione che, grazie agli ultimi sviluppi, è stato trovato carico aerodinamico che ha permesso a Leclerc e Vettel di essere veloci in curva nonostante l’asfalto scivoloso. Chi ha sofferto è stata Mercedes che, come sappiamo, dopo l’introduzione della mappatura unica utilizza degli assetti aerodinamici più scarichi rispetto alla Red Bull. Con questa tipologia di setup, Hamilton e Bottas hanno faticato molto in curva ma sono stati molto veloci sui rettifili.
Hamilton è stato molto critico con le condizioni della pista: “Oggi è
stato un po' un disastro. Questo è un circuito fantastico e non capisco perché abbiano deciso di spendere milioni per rifare l’asfalto quando avrebbero semplicemente potuto ripulirlo. Adesso questa pista è peggiore di Portimao. Le gomme non funzionano ed è come guidare sul ghiaccio. Non ci si riesce a godere un giro come sarebbe giusto su questo tracciato e non credo che la situazione cambierà. Siamo fuori dalla temperatura adatta per queste gomme. Hanno una finestra di utilizzo talmente ridotta che bastano 10 o 12 gradi in meno per far sì che non funzionino. Sicuramente una mescola più morbida avrebbe aiutato. Le gomme dure sono inutilizzabili, le medie così così, mentre le soft sono al momento quelle migliori. Tuttavia, è un circuito molto difficile e la curva 8 mette a dura prova l’anteriore destra. Forse una scelta di mescole diversa sarebbe stata più adatta, ma ormai è così. Non ho cambiato nulla perché se le gomme non funzionano non sai come intervenire sul bilanciamento della vettura. Guardando dall’esterno posso dire che le Red Bull stanno andando molto bene, mentre noi abbiamo del lavoro da fare per cercare di capire come migliorare. Se dovesse piovere avremmo lo stesso problema anche domenica perché ci troveremmo con pneumatici freddi e duri come le pietre, ma almeno sarà emozionante!”.
I tempi sul giro sono ancora lontani dalle previsioni e dalle simulazioni. I riscontri cronometrici visti oggi sono addirittura più lenti rispetto a quelli del 2011 che è stata l’ultima volta che le F1 hanno girato su questa pista. Una cosa sorprendente visto che queste monoposto hanno molto più carico rispetto a quelle del 2011 con motori molto più potenti. Se osserviamo i “best time” possiamo notare che tra il primo e l’ultimo ci sono addirittura 5,1s. Questo è un risultato che difficilmente abbiamo visto in queste stagione ed è dovuto principalmente ad un fattore gomme più che ad una vera e propria differenza prestazionale tra le vetture. Anche in questo campo la Ferrari ha fatto decisamente dei passi in avanti visto che, specialmente Leclerc, è riuscito a portare gli pneumatici in finestra e questo gli ha permesso di essere molto veloce con il secondo tempo di sessione a “soli” 4 decimi dalla Red Bull di Verstappen.
Per la qualifica è molto dura capire chi sarà il favorito ma, a differenza degli ultimi appuntamenti, la Red Bull sembra avere la velocità per mettere in difficoltà la Mercedes. Se la pista avrà un’evoluzione molto grande la scuderia anglo-tedesca è da considerarsi come la vera favorita ma, se le condizioni rimarranno simili a quelle viste oggi, non sono da escludersi delle sorprese.
Tra i team di centro classifica la Ferrari sembra messa molto bene e potrebbe riuscire a portare piuttosto comodamente entrambi i piloti in top 10. Leclerc, autore del secondo tempo, sembra avere la chance di lottare per la seconda fila ma, per riuscirci, dovrebbe tenere dietro di lui almeno una Red Bull o una Mercedes. Da quello che si è visto oggi le possibilità sono concrete nonostante Albon che sembra essere molto più pimpante rispetto alle ultime gare dove ha deluso parecchio. Attenzione comunque a Alpha Tauri che, tra i team in lotta con la Ferrari, sembra essere quella messa meglio e lo conferma anche la prestazione ottenuta da Gasly e Kvyat con rispettivamente il sesto e settimo posto. Molto negativa la prestazione di McLaren, Renault e Racing Point. Per il team di Woking e quello di Enstone non è una novità visto che, da inizio stagione, stanno soffrendo terribilmente le piste da altissimo carico. Questi team sperano che ci sia un notevole miglioramento della pista per poter migliorare le loro performance ed inserirsi nella lotta per le posizioni che meglio li competono.
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Pirelli molto conservativa e le gomme faticano a scaldarsi
I piloti hanno anche sofferto molto nel portare in temperatura gli pneumatici specialmente quelli anteriori. Pirelli è stata molto conservativa nella scelta del compound e questo, abbinato ad una temperatura molto bassa, ha creato grossi grattacapi ad ingeneri e piloti. Questa scelta è stata difesa da Mario Isola: “Quando abbiamo scelto i compound non sapevamo avrebbero cambiato l’asfalto. L’aderenza aumenterà ma non ci sono altre sessioni per gommarla di più. Se pioverà sarà più difficile con olio che esce dalla superficie”. La gomma che ha sofferto maggiormente è stata l’anteriore destra che, specialmente con le soft e le medie, ha sofferto molto di graining. A livello prestazionale la differenza tra ciascuna mescola è stata quantificata in circa 8-9 decimi anche se dai dati riscontrati in pista questi valori non si sono ancora visti. Non è da escludere che i team più forti cerchino di qualificarsi con le medie visto che le soft soffrono molto di graining.
Anche nella simulazione gara non abbiamo visto dei riscontri utili a trarre delle conclusioni sui reali stati di forza dei vari team. Si sono visti grossomodo gli stessi valori che abbiamo visto in condizioni di qualifica. Mercedes, con il pieno di benzina, ha sicuramente destato una migliore impressione e questo è dovuto al maggior peso della vettura che ha aiutato i piloti a scaldare gli pneumatici. Il problema maggiore durante i long run è stato quello di portare in finestra la gomma media. I piloti quando hanno utilizzato questo compound hanno sofferto diversi giri prima di riuscire a sfruttarla al meglio. Specialmente Hamilton, quando ha utilizzato le medie, si è lamentato molto per la mancanza di grip mentre, Red Bull e Ferrari, sono riusciti a sfruttare questo compound molto più velocemente. Questo è un fattore da tenere in considerazione anche per chi dovrà scegliere le migliori strategia per le qualifiche e la gara. Chi si qualificherà con la “gialla” soffrirà terribilmente nei primi giri di gara a differenza di chi utilizzerà la “rossa”.
Per avere delle idee più chiare sui reali stati di forza bisognerà aspettare le prove libere 3 e le qualifiche visto che, secondo le previsioni, la pista subirà un notevole miglioramento. Se invece pioverà i piloti dovranno affrontare libere 3 e qualifiche su una pista molto “green” e questo potrebbe darci dei risultati veramente inaspettati.