Il finlandese è tornato a vincere dopo più di un anno. In Turchia ha realizzato addirittura un “hat-trick” (pole, vittoria e giro veloce), cosa che in precedenza gli era riuscita solo nel 2017a Yas Marina. Il Mondiale torna il 24 ottobre con il GP di Austin: diretta Sky Sport F1 (canale 207)
Cambia completamente lo scenario per Valtteri Bottas: allo scorso GP di Russia aveva stabilito il nuovo digiuno record per un pilota Mercedes, 22 GP, mentre in Turchia realizza addirittura un “hat-trick” (pole, vittoria e giro veloce), cosa che in precedenza gli era riuscita solo ad Abu Dhabi nel 2017. Alla vigilia, lo scetticismo regnava sovrano. Da tempo tutta una serie di statistiche negative aleggiava sul finlandese: solo 5 vittorie da 17 pole (e nessuna dalle ultime 5), solo 6 vittorie da 42 prime file (e nessuna dalle ultime 15) …in più Valtteri con la 18^ pole aveva eguagliato René Arnoux per il record di maggior numero di pole senza mondiale. Insomma: un disastro, compensato egregiamente da Valtteri con l’hat-trick. Tuttavia il suo bilancio stagionale è comunque sottotono. Un indicatore su tutti: ieri Bottas è rimasto in testa per più giri (49) di tutti e 15 i GP precedenti (27).
Statistica vs cabala
La presenza di Hamilton all’11° posto in griglia alla vigilia ha scatenato un pandemonio numerico, in quanto le due precedenti vittorie dall’undicesimo posto, Australia 2003 e Europa 2012 erano separate da 3395 giorni, lo stesso intervallo che intercorreva da quest’ultimo GP a quello di Turchia 2021. A frenare gli entusiasmi cabalistici: la statistica. La Mercedes alla vigilia aveva registrato la pole e la vittoria in un GP (non necessariamente con lo stesso pilota) in 100 GP esatti. In quanti aveva vinto partendo al di fuori della top-10? Uno solo: Germania 2018, a sua volta l’unica vittoria in carriera di Hamilton senza partire dalle prime tre file dello schieramento.
Ha vinto la statistica: 101-1 e palla al centro.
Il rischio di Ocon è storia
È un record che non è piaciuto a Mario Isola, il responsabile Pirelli che già attorno al 30° giro aveva avvertito i team che un cambio gomme era assolutamente necessario.
Niente da fare: Ocon ha tirato dritto fino alla bandiera a scacchi con lo stesso set montato al via, per un totale di 304 km. Percorrere un intero GP senza soste? Non succedeva dal GP di Germania 1993 (Gerhard Berger, Ferrari), poi nel 1994 furono introdotti i rifornimenti, e da allora le soste proliferarono. Dal 1994 solo due piloti avevano terminato un GP senza soste: Mika Salo a Monaco nel 1997 ed Heinz-Harald Frentzen in Brasile nel 2003, ma si trattava di GP interrotti anzitempo (maltempo e incidenti).
I magnifici 6
Bottas è il sesto vincitore diverso quest’anno, un valore notevole, visto che non si registrava da 9 anni (2012). Bottas si unisce a Verstappen, Hamilton, Perez, Ocon e Ricciardo. Nel 2012 gli 8 vincitori furono: Vettel, Hamilton, Alonso, Button, Webber, Rosberg, Maldonado e Raikkonen. Il 6 non è presente solo nel numero dei vincitori dopo la Turchia, ma anche nella classifica mondiale. 6 punti separano Verstappen ed Hamilton con 6 gare da disputare: è il gap più ridotto dal 2010 (GP del Belgio), quando Hamilton conduceva con 3 punti su Webber...ed il mondiale lo vinse Vettel, che era a 31 punti dalla vetta.