F1, da Ferrari a Red Bull: cambiano i rivali, ma ad Austin a comandare è sempre Mercedes

Formula 1

Michele Merlino

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Dopo l'anno di assenza dal programma a causa del coronavirus, il GP degli Stati Uniti fa il suo ritorno in calendario. Austin è un feudo Mercedes: dalla Ferrari alla Red Bull, proviamo a capire quale può essere l'avversario più temibile sul tracciato texano. Il GP degli Stati Uniti è tutto in diretta su Sky Sport F1 da giovedì 21 a domenica 24 ottobre

GP USA, LA DIRETTA DI LIBERE E QUALIFICHE

Facciamo un passo indietro al 2019. Si arrivava ad Austin con una Ferrari da primato: 6 pole consecutive, la loro sequenza record, registrata in precedenza solo nel 1961 e 1974. Quale miglior viatico per espugnare il feudo Mercedes, in cui tutte le pole nell’era Power Unit erano andate al costruttore tedesco? Niente da fare: anche se per soli 12 millesimi, Bottas beffò Vettel, dando, tra l’altro, la 110^ pole alle frecce d’argento, aumentando a 6 su 6 il record di prime posizioni in qualifica ad Austin nell’era ibrida. Dopo l’anno d’assenza per pandemia, il GP degli USA fa il suo ritorno, e siamo alle solite: un avversario credibile che deve minare questo primato infallibile della Mercedes sul tracciato texano. È la Red Bull, o meglio, Verstappen: quest’anno ha registrato la metà delle pole della stagione ed ora è il turno di Austin. Sarà una cartina di tornasole importante per verificare la velocità della Red Bull, e la sua competitività nei “feudi” Mercedes.

Massima imprevedibilità ad Austin

Una rapida carrellata alle performance di quest’anno. In Bahrain Verstappen è andato a prendersi la prima pole Red Bull nell’era ibrida, in un tracciato in cui la Mercedes ne aveva racimolate 6: in gara fu duello serrato con Hamilton. Sorpasso fuori pista di Max nel finale, posizione da cedere e addio vittoria. A Barcellona, Verstappen non è riuscito ad infrangere il perfetto record di 8 pole su 8 gare della Mercedes. Tuttavia, sono mancati solamente 36 millesimi. In gara Max ha sportellato Hamilton alla prima curva ed ha preso la testa, ma Lewis, grazie alla strategia, è andato a riprenderlo ed a passarlo nel finale di gara. Anche se il Paul Ricard è rientrato solo nel 2018 in calendario, nel 2018 e 2019 era stato buio pesto per i rivali Mercedes: due prime file complete per loro ed i rivali rispettivamente a 3 e 6 decimi dalla pole. Quest’anno Verstappen ha capovolto i pronostici, conquistando la pole sulle due Mercedes. E in gara si è preso il lusso di andare a sorpassare Lewis nel finale, dopo che una pessima partenza lo aveva relegato al secondo posto. E Silverstone? Difficile fare un bilancio: perché se le qualifiche dicono 9 pole di fila Mercedes, la Sprint Qualifying dice pole per Verstappen quest’anno… Ed in gara è impossibile esprimere un giudizio, visto il contatto che ha eliminato Max al primo giro. Passa solo un GP da Silverstone, ed ecco l’Hungaroring, ed il peso di 5 pole Mercedes nell’era ibrida. Sono diventate 6, con prima fila completa e Max a 4 decimi. Per la gara, vedi sopra: Bottas fuori controllo travolge Verstappen alla prima curva… Riguardo al Belgio (6 pole Mercedes), tra pioggia e gara/non-gara, impossibile stilare un bilancio. Monza: un’altra Sprint Qualifying che lascia più dubbi che certezze. In linea teorica Bottas ha conquistato la 6^ pole per Mercedes nell’era ibrida (con Hamilton dietro a lui…), ma dopo la mini-gara del sabato, anche questa vinta dal finlandese, ed una pessima partenza di Hamilton, si applica una penalità, ed il poleman è Verstappen. I tempi in qualifica tuttavia non lasciano dubbi: Verstappen è a 4 decimi dal giro più veloce delle Mercedes. In Russia (5 pole Mercedes), è un altro nulla di fatto, a causa delle qualifiche bagnate e la gara caratterizzata da un finale pazzo. Il bilancio -in qualifica- di Max nei feudi Mercedes quest’anno quindi è di 2 conquistati (Bahrain, Francia), 2 che resistono (Spagna, Ungheria), 2 “invalidati” dalla Sprint Qualifying (Gran Bretagna, Italia) e 2 ingiudicabili causa pioggia (Belgio, Russia). Un bilancio perfetto…per garantire la massima imprevedibilità!

L'abbraccio tra Hamilton e Bottas dopo le qualifiche di Istanbul lo scorso 9 ottobre - ©Getty