Formula 1, GP Miami: un tracciato cittadino garanzia di spettacolo

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Michele Merlino

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Miami rappresenta il secondo GP americano quest’anno insieme ad Austin. Risale al 1984 l’ultimo anno con due gare negli Stati Uniti, mentre nel 1982 ci furono addirittura tre GP: Long Beach, Detroit e Las Vegas, un obiettivo a cui la F1 punta di nuovo. Miami, con il suo layout cittadino, si inserisce nel filone dei tracciati "metropolitani" americani, che spesso hanno prodotto molti colpi di scena. La F1 è in diretta alle 21:30 su Sky Sport F1 e in streaming su NOW

GP MIAMI, LA DIRETTA DI LIBERE E QUALIFICHE

Il GP di Miami è il secondo Gran Premio statunitense dopo il tradizionale appuntamento di Austin, previsto per il 23 ottobre. È un ritorno al passato per la Formula 1, che negli anni ’80 del secolo scorso tentava in tutti i modi di sfondare negli USA, con più gare in una stagione. Risale al 1984 l’ultimo anno con due GP su suolo statunitense (Detroit e Dallas), mentre nel 1982 ci furono addirittura 3 gare: Long Beach, Detroit e Las Vegas, un obiettivo a cui la F.1 punta (di nuovo) chiaramente per gli anni venturi. Certo, in alcuni casi la presenza della F.1 fu un po’ forzata dal punto di vista logistico: il caldo insopportabile di Dallas o Phoenix non rese la vita facile ai piloti. Oppure l’appuntamento di Detroit, non molto amato dai locali: vedevano il traffico della metropoli, già critico, paralizzato dalla presenza del Gran Premio. Miami, con il suo layout cittadino, si inserisce nel filone dei suddetti tracciati "metropolitani" americani, che di sovente hanno prodotto gare ricche di colpi di scena.

La cabala dei nuovi tracciati

È spiacevole tirare in ballo sempre la Mercedes, ma quest’anno va così, anche nei circuiti da affrontare, non solo quelli in cui si è già corso e nei quali Mercedes ha accumulato record su record. Il primato per i nuovi circuiti, non molto difficile da immaginare, è quello relativo alle vittorie nelle gare inaugurali dell’era Power Unit: tutte targate Mercedes. L’elenco: Sochi 2014 (doppietta Hamilton/Rosberg); Baku 2016 (Rosberg); Mugello 2020 (doppietta Hamilton/Bottas); Algarve 2020 (doppietta Hamilton/Bottas); Losail 2021 (Hamilton); Jeddah 2021 (Hamilton). Non si considera ovviamente il GP di Sakhir del 2020, nuovo GP nel nome e nella configurazione del tracciato, ma non nel circuito ospitante, quello del Bahrain. Compito arduo quindi per le frecce d’argento in Florida.

Tutti meno uno

Altra cabala legata ai nuovi tracciati, "rovinata" l’anno scorso all’ultimo giro dell’ultimo GP della stagione. Stiamo parlando degli autori delle pole nei nuovi circuiti: dal 2010 al 2020 tutti gli autori delle pole nei nuovi GP si erano laureati poi campioni del mondo: Yeongam 2010, Vettel; Buddh 2011, Vettel; Austin 2012, Vettel; Sochi 2014, Hamilton; Baku 2016, Rosberg; Mugello e Algarve 2020, Hamilton. L’anno scorso sembrava che il record potesse perpetuarsi, con Hamilton in pole a Losail e Jeddah, ma sappiamo tutti come è andata a finire...

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