F1, Gp Bahrain: la gara vista dalla pista a Sakhir

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Una passeggiata per Max Verstappen in Bahrain, dove però l'Aston Martin di Alonso conferma i progressi e dimostra che chiudere il gap è possibile. La Ferrari esce intontita dal weekend, tra problemi di degrado e di affidabilità. Per essere i rivali della Red Bull serve davvero di più. Il Mondiale torna tra due settimane in Arabia: tutto live su Sky Sport F1 e in streaming su NOW

GP BAHRAIN: HIGHLIGHTS

Si è visto poco durante il gran premio ma si è visto dove conta di più Max Verstappen. Sul gradino più alto del podio a festeggiare alla grande una vittoria che è stata praticamente una passeggiata. Troppo tutto per tutti, persino per il suo compagno. Ma il podio del Bahrain, il primo di una lunghissima stagione, ha già lasciato un importante insegnamento che è anche una speranza. Il terzo posto di Fernando Alonso con la verdona Aston Martin insegna che chiudere il gap con chi sta davanti si può.

 

Sicuramente il ritiro per un guasto elettrico alla power unit della Ferrari di Leclerc ha favorito lo spagnolo, che però nella seconda parte di gara ha sfoderato un passo da far paura, bruciando prima la Mercedes di Hamilton e poi anche la Ferrari di Sainz. A Silverstone, dove ha sede il team di Lawrence Stroll, non si sono solo ampliati in strutture ma anche in valide persone in questi anni, partendo da Dan Fallows, uno degli ex capi dell’aerodinamica Red Bull, tra i più stimati da Adrian Newey. Ma non è stato certo il solo. E questa macchina con tanto carico ed equilibrio è nata bene davvero.

La Ferrari in Bahrain puntava invece realisticamente al podio e ne è uscita già intontita come dopo un incontro di boxe. Da salvare complessivamente solo la grintosissima partenza di Leclerc e la sua gara in generale fino al ritiro. Ma non certo le prestazioni di questa macchina. Più lenta di 7 decimi al giro nel passo contro Verstappen carica di benzina, in difficoltà anche con le gomme più dure e con più degrado. Per non parlare dell’affidabilità che rimane ancora un punto interrogativo. Per essere i veri avversari di Red Bull serve davvero molto di più.