Red Bull, Marko: "Continuerò a lavorare qui". Pace fatta dopo il GP di Jeddah?

Formula 1

La vittoria in Arabia ha portato un po' di sereno in casa Red Bull, già rinfrancata dalle parole del Ceo Mintzlaff che ha di fatto confermato il non allontanamento di Marko dopo il caso sex gate di Horner. Anche lo stesso Marko a Sky.de ha confermato: "Ho ancora tre anni di contratto, resterò qui". Anche perché per Verstappen è fondamentale...

FORMULA 1, TUTTE LE NEWS E LE CLASSIFICHE

La solita schiacciante vittoria che ricompatta il team e spazza via le nubi. Non quelle legate alle prestazioni o all’affidabilità, sulle quali la Red Bull conserva un clamoroso vantaggio rispetto alle avversarie, Ferrari in primis; ma quelle relative al clima incandescente all’interno della scuderia austriaca dopo il caso Horner, allargatosi a dismisura fino a coinvolgere il futuro di Helmut Marko (la presunta talpa) e soprattutto di Max Verstappen (molto legato a Marko). Vincere fa sempre bene e in casi come questi aiuta anche a distogliere l’attenzione dal punto focale della vicenda. Che, comunque, dopo l’assoluzione interna di Horner e la chiusura della vicenda sex gate con una lauta buonuscita per la dipendente coinvolta sembra ora essere destinata a una repentina archiviazione. A portare un po’ di sereno nel team già prima del via del secondo GP stagionale ci aveva pensato anche Oliver Mintzlaff, il responsabile di tutte le attività sportive della Red Bull, che subito dopo suo arrivo a Jeddah ha infatti incontrato Helmut Marko e rassicurato l’81enne manager ed ex pilota austriaco di poter restare regolarmente al proprio posto, dopo le accuse di fuga di informazioni per il caso Horner (sarebbe stato lui la famosa talpa che ha fatto uscire le voci). Proprio lo stesso Marko, dopo la vittoria in Arabia, ha confermato questa versione parlando ai microfoni dei nostri cugini di Sky.de: “Siamo d’accordo su tutta la linea, continuerò a lavorare qui e ho ancora tre anni di contratto. Il supporto di Max? È stato impressionante, gli sono molto grato. Lui è uno dei pochi che ha un carattere forte ma sa mostrare lealtà”. 

Max il terzo incomodo: "Helmut via? La mia situazione cambierebbe"

Eh già perché in mezzo a questa vicenda c’è anche il terzo incomodo, quel Verstappen estremamente legato alla figura del manager austriaco, uno dei segreti dei successi di questi anni della Red Bull e quindi anche dell’olandese, che lo considera come un mentore e un secondo padre, in ogni caso figura fondamentale: “Helmut sarà sospeso? Per quanto mi riguarda deve restare, se crollasse un pilastro così importante del team non sarebbe per niente positivo anche per la mia situazione”, aveva detto Max, o meglio minacciato, nella conferenza stampa dopo la vittoria di Jeddah, a pochi minuti dalla scena che aveva immortalato un mesto Marko allontanarsi dal paddock molto prima delle tradizionali tempistiche post GP. “La mia lealtà verso Marko – ha aggiunto Verstappen, citato dalla BBC – è enorme. Ho sempre espresso a chiunque all’interno del team, e anche ai vertici, il fatto che lui è una parte importantissima nelle mie decisioni. Anche per il mio futuro in squadra. Ha costruito tutto questo insieme a Dietrich (Mateschitz, il grande capo scomparso nell’autunno 2022) sin dal primo giorno ed è sempre stato fedele alla Red Bull e alle persone che hanno lavorato qui, in modo da assicurarsi che tutti restassero nel team. Credo che sia anche molto importante dare a quest’uomo il rispetto che merita per quanto ha fatto. È anche una questione di lealtà e integrità”. Parole pesanti, che la Red Bull non può non considerare e che lasciano pensare che ora la vicenda si possa considerare definitivamente chiusa. Restano tutti, per buona pace e il bene di tutti.

approfondimento

Mintzlaff (CEO Red Bull): "Max e Marko rimarranno"