F1, GP Cina: quando nel 2004 fu abbattuta un'altra frontiera. E ora si riparte a Shanghai

L'ATTESA

Andrea Sillitti

Vent'anni anni dopo il primo GP cinese e dopo quattro stagioni dall'ultima gara qui, il ritorno a Shanghai è vissuto dai protagonisti quasi come una prima volta perché non si gareggia su questo circuito dal 2019 e nel frattempo sono cambiate macchine e condizioni della pista. In più per la prima volta in stagione si disputerà la gara Sprint con il format che è stato ancora una volta rivisto. Tutto il weekend live su Sky e in streaming su NOW

GP CINA, LA DIRETTA DELLA GARA

Nel 2004 la F1 abbatté una frontiera correndo per la prima volta in Cina. 20 anni dopo il ritorno a Shanghai è vissuto dai protagonisti quasi come una prima volta perché non si gareggia su questo circuito dal 2019 e nel frattempo sono cambiate macchine e condizioni della pista. In più per la prima volta in stagione si disputerà la gara Sprint con il format che è stato ancora una volta rivisto: venerdì dopo l’unica sessione di libere si disputeranno le qualifiche per la sprint, poi sabato prima la gara di 100 km e a seguire le qualifiche per il Gran Premio, come sempre di domenica. 

La Ferrari tra certezze e speranze

La Ferrari ha dimostrato di gradire questo tipo di weekend perché in grado di trovare subito l’assetto ideale nell’unica sessione di libere, mentre la Red Bull a volte ha bisogno di più tempo per estrarre il massimo dalla macchina. Anche da qui il timore dei campioni del mondo che la rossa possa essere una spina nel fianco, un po’ come in Australia, ma va detto che da quest’anno si potrà lavorare sulla macchina il sabato tra la Sprint e le qualifiche, con la possibilità quindi per i team di correggere il tiro in caso di setup sbagliato. Il ritorno su questa pista dopo diversi anni sommata alla Sprint è comunque una combinazione con molte incognite, e così la speranza dei tifosi della Ferrari è che la Red Bull sia più vi-Cina.