Lettera aperta a 'Sir' Lewis Hamilton

Caro Lewis, mi permetto il 'tu' confidenziale anche se non posso non sapere che sono di fronte ad un 'Sir'. Ovvero ad un soggetto decorato con l’Ordine dell’Impero Britannico. Al netto delle solennità vorrei dirti qualcosa prima che tu svesta quella tuta e ne indossi un’altra. Di colore rosso. Non lo farai subito, Toto non te lo consente e siccome sei nel business dalla testa ai piedi conosci bene le regole degli sponsor e sai perfettamente che i tempi non sono ancora maturi. Maturo certamente lo sei tu, come lo sono stati i tempi dell’annuncio del tuo arrivo a Maranello. Ormai siamo vicini all’anno. Una lunga, lunghissima attesa. Dei tifosi della Ferrari e, immagino, anche tua. Ad Abu Dhabi hai vinto 5 volte ma sono sicuro che quel posto tu non lo ami. Non lo ami perché quando hai vinto nel 2016 hai cercato in tutti i modi di rallentare Rosberg nella speranza che qualcuno dietro lo raggiungesse. E magari lo tamponasse mettendolo fuori dai giochi. Mentre sapevi che il secondo posto di Nico gli avrebbe garantito il suo Mondiale. Ma lo avevi talmente consumato, il biondino, che non è arrivato alla fine del lunedì successivo che ha annunciato che se ne sarebbe andato. Mica come te, che di titoli ne hai conquistati sette. Per me sarebbero pure otto, e credo sinceramente anche per te, perché quella 'porcata' che ti ha fatto Michael Masi sempre ad Abu Dhabi nel 2021 non può non esserti rimasta addosso come una cicatrice. Vuoi un modo per cancellarla? Vinci il Mondiale con la Ferrari, batti Schumacher nella contabilità dei titoli. Oggi siete pari con sette. Ma se tu farai otto con la Ferrari non solo ne avrai uno più di lui ma l’avrai fatto con tre scuderie diverse . Certo, c’è sempre quel bullo di Max ma non è detto che nel 2025 avrà una macchina competitiva, visto che non gliela disegnerà Newey. Ci sono i Papaya Boys della McLaren, ma a me pare che nessuno dei due sia ancora maturo per fare una corsa da marzo a dicembre senza tremare per la pressione. Poi c’è Carletto, Leclerc. Il 'Predestinato'. A cosa? Forse il duello con te potrà finalmente dirci se Charles è destinato a vincere un Mondiale oppure se lo è per rosicare guardando gli altri. Ma di questo avremo tanto tempo per parlarne. Quel che accadrà nell’Emirato è comunque qualcosa di epocale. Nel senso che il tuo addio alla Mercedes chiude un’epoca. Sei arrivato nel 2013 e in tanti dicevano che avevi sbagliato tutto, che rischiavi di fare come Alonso . E invece hai infilato dal 2014 sei titoli mondiali. Hai avuto compagni di squadra ostici , brocchi e insidiosi . Qualcuno ogni tanto ti ha battuto ma nel lungo periodo nessuno ha vinto quanto te. Anche grazie a quell’astronave grigia, che tu hai un po’ colorato di nero quando hai deciso che anche voi divi del volante non potevate guardare altrove mentre parte del mondo rivendicava diritti civili uguali per tutti. E’ giusto che tu ti congedi dalla Mercedes con gli onori che si devono a un monarca. E a una grande azienda. Però poi, messe in tasca le lacrime, il tuo last dance sarà tinto di rosso. E non immagini nemmeno quanto amore riverseranno su di te i tifosi del Cavallino. Anche tante aspettative, ma tanto tanto amore. E sono sicuro tu non sia nemmeno vicino al carrello dei bolliti. Li farai soffrire e gioire. Ti trascineranno, saranno la tua nona marcia sul cruscotto. E pazienza se non assaggerai tutte le prelibatezze di quella terra unica che è l’Emilia. Hai fatto bene a venire qui da noi a chiudere la tua meravigliosa carriera, Sir Lewis. Perché, diciamocelo fino in fondo, in molti possono dire di guidare o avere guidato una Mercedes. Ma una Ferrari… beh, la Ferrari è davvero per pochi. Per quelli come te.

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Lettera aperta a 'Sir' Lewis Hamilton

Fabio Tavelli