Perché Red Bull ha scelto Lawson: ecco chi affiancherà Verstappen

È kiwi ma al rugby o la vela ha preferito la F1, dove in realtà la Nuova Zelanda ha una sua tradizione gloriosa ferma però a 50 anni fa con, tra gli altri, Denny Hulme, campione del mondo 1967, e Bruce McLaren, fondatore dell’omonima scuderia appena tornata sul tetto del mondo. La carriera di Liam Lawson nelle categorie propedeutiche è stata buona ma non folgorante. Degli anni in F2 si ricordano una magia a Monaco sul bagnato per passare Oscar Piastri nel 2021 mentre nel 2022 ha chiuso il campionato al terzo posto con quattro vittorie. Insomma, uno che può far parlare di sé. Nonostante abbia appena 22 anni ha già una vasta esperienza alle spalle: ha corso anche nella Super Formula giapponese e con le ruote coperte nel DTM, in entrambi casi chiudendo il campionato al secondo posto da rookie. Ma quello che ha impressionato di Liam è stato il suo approccio in F1: da terzo pilota di Alphatauri/Racing Bull nelle ultime due stagioni appena è salito in macchina ha fatto subito bene. 11 Gran Premi in tutto, 6 punti conquistati. Veloce, costante e duro nei duelli, come ha imparato Sergio Perez che nell’ultima fase della stagione ha avuto diversi contatti ravvicinati con Lawson, lotte che probabilmente andavano oltre al risultato in gara: in palio c'era ben di più, c’era una Red Bull per il 2025. Ma il vero confronto per il posto da compagno di Verstappen è stato con Yuki Tsunoda: i due da ragazzini hanno condiviso il percorso nelle altre categorie, Yuki però è arrivato prima in F1 e ha molta più esperienza. Nei sei weekend disputati insieme quest’anno Tsunoda ha portato a casa più punti ed è sempre stato davanti in qualifica, eppure la Red Bull ha scelto Lawson, evidentemente valutando l'ottima resa del neozelandese nonostante i pochi chilometri alle spalle ma probabilmente anche il legame tra Tsunoda e Honda, visto che dal 2026 la casa giapponese non fornirà più le Power Unit a Red Bull e passerà all’ambiziosa Aston Martin. La grande sfida Lawson è chiaramente una scommessa, che sarà vinta solo se Liam riuscirà nell’impresa di tenere il passo di Verstappen, compito in cui hanno fallito tutti gli ultimi compagni dell’olandese, Gasly, Albon e appunto Perez. In pratica dal 2019 Super Max ha rifilato costantemente all’altra Red Bull un distacco tra il mezzo secondo e il secondo , un divario enorme tra i due piloti dello stesso team che non si è mai riscontrato nelle altre squadre. A Lawson non si chiede certo di essere più veloce di Verstappen, ma ‘solo’ di stargli più vicino. Se ci riuscirà potrà tenersi il posto e ambire, chissà, magari a un ruolo di prima guida se Max dovesse lasciare la Red Bull nel 2026. Se non ci riuscirà, al contrario, il rischio è quello di ‘bruciarsi’, perché nel team anglo-austriaco non ti aspettano a lungo e dopo metà stagione possono già farti fuori. In bocca al lupo.

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