Perché è così difficile stare al passo con la McLaren

L’entrata in vigore della DT018 imposta dalla FIA per il Gran Premio di Spagna, relativa ad un nuovo limite per il controllo delle ali anteriori e la conseguente riduzione della loro flessione, aveva prodotto molte aspettative tra gli addetti ai lavori e i tifosi, nella speranza di vedere ridotto il vantaggio tecnico mostrato dalla McLaren in questo inizio di campionato. In realtà, dovendo tutti adeguarsi alla nuova regola, tutti sono stati ‘frenati’ dalla riduzione dell’efficienza aerodinamica sull’anteriore. È stato anche interessante vedere l’evolversi delle prove libere, dove all’unisono i piloti entravano in pista per saggiare l’equilibrio della propria monoposto e, come da copione, rientravano ai box, dove l’operazione più diffusa era aumentare i gradi dell’incidenza del quarto elemento dell’ala anteriore. Il motivo? Recuperare i chili in verticale dati dal carico aerodinamico, in modo da diminuire il sottosterzo e rendere meno critica la parte centrale delle curve. È doveroso sottolineare che la conformazione del tracciato di Montmelò avrebbe a mio avviso in ogni caso fatto emergere lo strapotere del team Papaya, anche senza la nuova normativa. Curve lunghe con raggi costanti come la 4, la velocissima 9 da percorrere in pieno o le curve in successione 11, 12, 13 e 14 nell’ultimo tratto hanno da sempre esaltato le monoposto con un asse anteriore in grado di sopportare l’azione combinata del pilota. Vale a dire cercare potenza a centro curva quando in realtà l’angolo di sterzo è ancora impegnato a gestire la percorrenza del punto di corda così prolungato. È proprio in quel tratto di poche decine di metri che Lando Norris e Oscar Piastri hanno la facoltà di sfruttare al meglio le caratteristiche della McLaren MCL 39. La precisione di linea nella traiettoria permette ad entrambi di percorrere la curva con velocità paritetica agli altri, ma il miglior posizionamento della monoposto li mette in condizione di sfruttare l’accelerazione con una trazione efficace ottenendo il vero vantaggio: ridurre sensibilmente lo stress termico sugli pneumatici posteriori. E nel giro singolo in qualifica l’utilizzo delle mescole morbide decise dalla Pirelli per ogni Gran Premio mitiga questo beneficio. I piloti si esaltano nella prova di velocità del giro ‘secco’ ed utilizzando diversi set di gomme nuove nella progressione della qualifica arrivano a limare millesimi di secondo con regolazioni dell’ultimo minuto o trovando sempre più fiducia nello spingersi al limite. È interessante notare che al primo Gran Premio in Australia la prima fila era tutta McLaren con Norris in pole position ed uno scarto di 84 millesimi su Piastri. Nei Gran Premi successivi le differenze tra il poleman ed il diretto avversario sono rimaste mediamente sotto il decimo di secondo. Tra Piastri e Russell 82 millesimi in Cina e solo 12 millesimi nel giro magico di Verstappen contro Norris a Suzuka. Si sale a 168 millesimi tra Piastri e Russell in Bahrain, pista di prova prima dell’inizio della stagione. Ancora magico Verstappen a Jeddah dove ottiene il miglior tempo con soli 10 millesimi di vantaggio su Piastri e si ripete a Miami con 65 millesimi su Norris. Ad Imola svetta Piastri su Verstappen per 34 millesimi. Nel Principato di Monte-Carlo, dove il pilota fa la differenza, Leclerc si affaccia alla prima fila ma deve cedere lo scettro a Norris per 109 millesimi. In Spagna, a Barcellona, si chiude il cerchio con la McLaren che monopolizza di nuovo la prima fila, con Piastri che rifila al suo compagno di squadra Norris 209 millesimi: il distacco maggiore tra primo e secondo da inizio anno. Non c’è stata dunque quella rivoluzione che tutti bramavano per logiche di spettacolo e per tenere aperto un campionato piloti che sembra sempre più indirizzato verso il momento in cui si romperà l’equilibrio tra i ‘Papaya boys’. La McLaren in Spagna ha giocato nel proprio giardino di casa avendo a suo favore una pista che ha esaltato la bontà telaistica ed aerodinamica della MCL 39. Inoltre, la temperatura raggiunta dall’asfalto di 50 gradi alla domenica non ha permesso neanche a Verstappen, l’unico ad inserirsi in partenza tra Piastri e Norris, di contrastare il passo gara dei due ragazzi terribili, addirittura facendosi sorpassare da Lando dopo pochi giri senza opporre resistenza. Ma siccome tutti, squadre e piloti hanno spirito competitivo, si riparte dal Canada sul tracciato dell’Isola di Notre-Dame intitolato a Gilles Villeneuve. Le caratteristiche sono diametralmente all’opposto dell’ultima gara. Per cominciare le temperature dovrebbero essere decisamente più miti, sperando di evitare il rischio pioggia. Il tracciato è costituito da chicane dove è importante avere stabilità in frenata e trazione in uscita; quindi, tutti carichi prevalentemente longitudinali con i rettilinei dove è decisivo avere la miglior efficienza tra carico aerodinamico e resistenza all’avanzamento. La McLaren a Barcellona ha portato un’ala posteriore modificata nelle paratie di sostegno e nella parte finale esterno del flap. Ed è qui la forza di chi ha una vettura vincente ed un team sempre organizzato: è sempre un passo avanti rispetto agli altri.

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