Come il Gran Premio del Canada ha rimescolato le forze in campo

La gara numero dieci della stagione ha rimescolato per la prima volta le forze in campo. Negli scorsi weekend avevamo parlato di una Mercedes in crisi: il team di Toto Wolff aveva mostrato problemi di affidabilità e le prestazioni stavano venendo meno ma in Canada è cambiato tutto. A Montreal George Russell ha conquistato pole e primo posto, mentre Kimi Antonelli ha ottenuto il suo primo podio in Formula 1. Alla vigilia del weekend canadese avevamo spiegato come il layout della pista e il clima meno caldo fossero due punti a favore delle caratteristiche della Mercedes, ma nessuno si aspettava un risultato del genere né una prestazione così dominante. Buona parte del successo ottenuto in gara arriva dalla qualifica fenomenale conquistata da Russell il sabato. Se non fosse partito in pole, tutto sarebbe stato più complicato. Sembra una banalità, ma non lo è. Inoltre, la macchina del team tedesco è stata la migliore in termini di usura gomme e degrado, due aspetti che l’avevano invece sfavorita nei weekend precedenti. Oltre alla pista favorevole, il risultato ottenuto in Canada è quindi il risultato di un buon lavoro svolto da parte di tutto il team. Dietro le Mercedes, il weekend di McLaren e Red Bull è sovrapponibile. La qualifica ha avuto un enorme peso specifico anche per il loro risultato. Verstappen ha fatto un enorme lavoro il sabato e questo gli ha permesso di sopravanzare le due McLaren, che non sono riuscite a massimizzare il risultato. Credo che nella testa dei due piloti papaya ci fosse almeno l’obiettivo di arrivare davanti a Kimi Antonelli, che però è stato superlativo e ha ottenuto un ottimo terzo posto. Fatemi un attimo parlare di lui. Parliamo di un ragazzo di 18 anni che ha già ottenuto una pole a Miami e un podio in Canada nei suoi primi dieci Gran Premi. Incredibile. Complimenti senza fine Kimi, continua così. Per tornare alle due McLaren, credo puntassero almeno al terzo posto, ma questa volta non ci sono riusciti. Oscar Piastri è almeno riuscito a limitare i danni. Ha perso sei punti da Max e non credo che sia un dramma. Norris, invece, un disastro. Il tentativo di sorpasso che lo ha portato a muro non lo ha estromesso dal Mondiale ma sicuramente gli ha dato una bella botta. E ora a livello psicologico non sarà facile rialzarsi, soprattutto con un Piastri che non offre mai il fianco ad errori. La Ferrari ha invece vissuto un weekend complicato. La sensazione è che la macchina avesse una performance all’interno di sé simile a quella di Red Bull e McLaren ma sicuramente non superiore. Come potenziale, era comunque la quarta forza in pista. Il venerdì negativo e la qualifica negativa non hanno aiutato a massimizzare il risultato e a far vedere tutto il potenziale della vettura, che era leggermente superiore al sesto posto. Per fare un buon risultato in gara serve una costruzione del weekend più lineare e corretta rispetto a quello che si è visto. Ora bisogna raggruppare un po’ il team e riordinare le idee dopo un weekend difficile anche a livello mediatico. Adesso si va in Austria e poi a Silverstone, piste dove dovrebbe arrivare un aggiornamento che dovrebbe coinvolgere il posteriore della macchina e anche il fondo. Se non sarà nei prossimi due GP, dovrebbe arrivare al massimo a Spa. Ma resta da capire se questo aggiornamento aiuterà o meno. Al momento l’unica certezza è che il team ha bisogno di conquistare un risultato per mantenere l’ambiente unito.

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Matteo Bobbi