Piastri & Norris, fuori i secondi

Per trovare un distacco nel Mondiale così ridotto tra i primi due, 15 punti dopo 11 gare, bisogna andare indietro nel tempo, al 2021, alla super sfida Hamilton contro Verstappen. Peraltro proprio lo scontro a Monza e quello a Copse di quella stagione, “lì non si può”, furono gli ultimi incidenti con eliminazione per Max. A essere in lotta oggi sono due compagni di squadra, la cui identità, nella sfida, non è ancora ben chiara. Bisogna tornare al 2016 per trovare un testa a testa tra due che condividono lo stesso garage. Dopo 11 gare era Hamilton a comandare con un +6 su Rosberg, portando a segno inseguimento e sorpasso in classifica dopo che Nico aveva dominato la prima parte della stagione. Alla fine, fu Rosberg a diventare campione, ossia l’inseguitore a quel punto della stagione. A pesare come un macigno fu lo 0 di Hamilton in Malesia per la rottura del motore. Sempre a punti Oscar, anche in Australia, dove la gara sembrava ormai compromessa, 9 volte su 11 a podio e in 5 occasioni da vincitore. Pesa per Lando il ko che si è autoinferto in Canada, per il resto 9 su 11 anche per lui, ma ‘solo’ 3 volte da vincente. La McLaren le ha vinte tutte tranne 3, dando ai due una monoposto perfetta per giocarsela a due senza interferenze. Per Verstappen le chance stanno ormai a 0, ma la lotta tra i due, dovesse diventare più feroce, potrebbe rimetterlo in gioco. Pensiamo comunque a una sfida punto su punto solo tra Piastri e Norris, ma chi è più forte? 139 gran premi a 57 a favore di Lando, ma la minor esperienza non sembra essere un punto debole per Oscar, che anzi appare tra i due quello più maturo. La stagione passata, quella del 2022, a fare da osservatore dentro il garage non va infatti considerata come persa, anzi… Lì così, seppur ancora in Alpine, ha avuto modo di osservare e assimilare il lavoro del dietro le quinte, cosa che chi ha corso sempre non ha fatto e gli manca come bagaglio. A livello di velocità e talento Norris sembra averne di più. Lui ha fatto cose egregie anche quando la macchina non andava, mentre Piastri è più uno che deve avere tutto perfetto per fare la differenza. L’aspetto mentale, che giocherà un ruolo sempre più crociale, è evidentemente a favore di Oscar. Intanto perché è fatto così, più distaccato, poi è gestito da Webber che ne ha passate tante dentro al garage Red Bull quando il cocco non era lui ma Seb. Sa cosa consigliare a Oscar per farlo crescere e correre nella massima spensieratezza. Da questo punto di vista forse è scattato qualcosa anche in Norris che non ha esultato dopo la vittoria in Austria. Un tempo si sarebbe lanciato sui meccanici festante, questa volta è stato quasi indifferente al successo. Festeggiava di più per dei podi alle spalle di Max quando gli rompeva i trofei. Tutto conta per vincere il titolo. Rosberg diceva che a uno come Lewis bisognava mettere la griglia con la carne sotto la finestra di casa, lui che è vegano, per indispettirlo. Non siamo a quei livelli di screzi, non mi sembra che i due abbiano l’acume, ma anche la cattiveria animalesca di Lewis e Nico, chi ne avrà di più prevarrà, ma al contrario potrebbe anche essere la vittoria del più calcolatore. Siamo in attesa dei fuochi d’artificio, ma alla fine potrebbero essere solo delle miccette, per evitare di fare il botto e perdere terreno. La sfida è accesa in attesa anche di vedere se ci sarà un momento di disubbidienza con la squadra o contrasto che potrebbe essere deleterio. Tutto conta, anche l’equilibrio che Stella deve tenere dentro la squadra. Vincere il Mondiale con un britannico sarebbe il non plus ultra per un team storico inglese come McLaren, ma non c’è alcun favoritismo. Se la giocano alla pari e vediamo che succede perché adesso il gioco si fa davvero duro.

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Piastri & Norris, fuori i secondi

Carlo Vanzini