Hulkenberg: "Orgoglioso del mio percorso in F1, ma se avessi avuto una macchina top..."

A Silverstone hai conquistato il tuo primo podio in F1 dopo 239 gare, hai pensato che non sarebbe più arrivato quel momento? "Non mi ci sono mai concentrato così tanto, onestamente. Era una cosa più sentita all’esterno che da me. Sono sempre concentrato sul fare del mio meglio, massimizzare le opportunità e la mia prestazione con la squadra. E se quel podio sarebbe arrivato o no… non sempre controlli queste cose. Perché se non hai una delle macchine migliori è ovviamente difficile arrivarci per merito. In questi casi abbiamo bisogno di circostanze speciali o che accadano alcune cose. Ma sono felice e orgoglioso di come ci siamo riusciti, in una gara difficile come Silverstone con condizioni e meteo molto speciali. Penso che sia, in quale modo, qualcosa che si inserisca perfettamente nella mia storia e nella mia carriera. Come ho detto, sono molto orgoglioso e felice" Proprio quel weekend è diventato virale il video di tua figlia che conosce a memoria tutti i piloti in griglia e poi la sua esultanza di fronte alla tv per il terzo posto: le stai insegnando la Formula 1? "Non tanto adesso. Ora inizia a capire, sta seguendo dalla Tv di casa. Ora comprende qualche dinamica, sa che papà sta guidando la macchina verde. Mia moglie le ha insegnato i nomi di tutti i piloti ma per il resto io non le insegno ancora molto. Spero che non si dedichi alle corse" Una stagione solida, netto miglioramento dallo scorso anno: qual è stato il segreto di Sauber? "Sì, penso che fosse necessario. L'anno scorso è stato un difficile per la squadra e anche l’inizio di questo, non sembravamo in una buona posizione e stavamo soffrendo. Ma da Barcellona siamo riusciti a mettere un aggiornamento sulla macchina che ha avuto davvero un grande impatto e ci ha dato prestazioni nettamente migliori. Da allora abbiamo ottenuto punti su molte piste diverse, in molte occasioni. Sia io che Gabi. Sono successe molte cose belle negli ultimi mesi. Il che è positivo, ma devi sempre guardare avanti e continuare con questo trend, non puoi adagiarti sul pregresso. Il successo devi guadagnartelo di nuovo settimana dopo settimana" L’anno prossimo il team sarà ufficialmente Audi. Pilota tedesco su macchina tedesca: senti di rappresentare la Germania? Che obiettivo ti dai? "Io sono tedesco, Audi è un costruttore tedesco... Quindi in un certo senso, sì, ma ad essere onesti, non penso sia troppo importante o faccia la differenza. Alla fine il lavoro e le sfide sono le stesse. Ma ovviamente sono orgoglioso di rappresentare un'azienda globale al vertice del motorsport. Vedremo come andrà. Penso che sia una grande opportunità per tutti il prossimo anno. Certo, vogliamo iniziare con forza e fare bene, ma penso che sarà anche impegnativo, quindi è importante rimanere concentrati. La strada è lunga e dobbiamo lavorare sodo" Tu 38 anni, Gabriel 20: siete la coppia in griglia con il maggior gap d’età con Stroll e Alonso, è per questo che funzionate così bene, esperienza ed entusiasmo? Com’è averlo come compagno? "Alcune squadre diverse hanno configurazioni diverse, ma per noi ovviamente è importante avere questo mix. La squadra ha voluto questo e funziona molto bene. Gabi è un rookie e non ha molta esperienza, ma tutti noi siamo stati rookie e non avevamo esperienza e si deve iniziare da qualche parte. Considerando questo, sta andando davvero bene. Dimostra che l’esperienza non è l'unica cosa di cui hai bisogno per andare forte. Sta già performando a un livello molto, molto alto. Il che è davvero impressionante da vedere. Penso che il mix che abbiamo qui al momento stia funzionando molto, molto bene ed è molto positivo per tutta la squadra". Recentemente Gabi ha detto che sei sempre stato un ottimo pilota e avresti meritato macchine più competitive: c’è il rimpianto di non averle avute? "Certo, mi sarebbe piaciuto essere in una macchina competitiva e di alto livello nella mia carriera, ma sfortunatamente per un motivo o per l'altro non sono mai stato abbastanza. Penso di esserci andato vicino una o due volte, ma alla fine sfortunatamente non è successo. Quindi, sì, è un peccato. Penso di aver fatto tutto ciò che era in mio potere ma alla fine hai bisogno delle persone che decidono dall'altra parte per prendere la decisione e non è successo. È così, ma mi guardo indietro e rifletto sulla mia carriera e ho guidato 15 anni in Formula 1: ho ottenuto alcuni bei successi e molto divertimento. È la mia passione, amo farlo e adoro competere qui" Tra il 2020 e il 2022 non sei stato in griglia ma chiamato come reserve driver: avevi abbandonato l’idea di essere un pilota titolare o sapevi di essere ancora competitivo? "Ad essere onesto, credo che per me la pausa fosse necessaria alla fine del 2019 ed è stata molto positiva. Col senno di poi, ho avuto il tempo giusto per staccare dalla Formula 1, riflettere e elaborare la mia carriera. Tutto quel tempo fa bene perché la pausa invernale non è abbastanza per staccare. Sono circa due mesi, ma non riesci a fare un passo indietro e praticamente quando finisci la stagione ti ritrovi direttamente nella pre-season successiva" Anni fa da avversari, tu e Magnussen avete avuto qualche screzio, poi da compagni in Haas siete diventati amici. Raccontaci l’episodio e quell’intervista dell’Ungheria 2017. Com’è ora il vostro rapporto? Era anche nel tuo box il giorno del tuo podio a Silverstone… "A dire il vero, è passato un bel po' di tempo dal 2017, poi siamo diventati compagni di squadra nel 2023. Ci sono circa sei anni in mezzo. Penso che entrambi, ovviamente, siamo maturati come persone. Penso che sia normale nelle corse avere, a volte, differenti visioni su alcune situazioni di gara e fa parte di questo mondo: a volte questi screzi vengono fuori e altre no. È accaduto davanti alle telecamere, ma succede. All’inizio del 2023, o addirittura già nel 2022, ho parlato con lui e abbiamo chiarito le cose e da allora abbiamo un rapporto molto buono e sano"

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Niccolò Severini