F1, Budget Cap violato: cosa sta succedendo e le news

• In un campionato che si è infiammato dopo Austin, con una corsa al titolo piloti diventata più incerta per il leader Oscar Piastri (McLaren), qualcosa 'agita' il finale del Mondiale 2025 anche fuori dalla pista. Vi abbiamo riportato da ieri, 23 ottobre, l'indiscrezione su un paio di team 'non in linea' con il Budget Cap (limite di spesa consentito). Per tale motivo, ad oggi nessuna squadra (anche quelle in regola) ha ottenuto il certificato di conformità in vista delle verifche FIA. Intanto, una prima sanzione è già arrivata. Ma cos'è il Budget Cap. a cosa è finalizzato? E quali sono le sanzioni in caso di violazioni? Il precedente più eclatante ci riporta al 2022 in Messico, proprio il GP che ci aspetta questo fine settimana.

• Una sanzione è stata già comminata all'Aston Martin per una violazione procedurale: la causa sarebbe la mancata firma entro i termini prestabiliti (31 marzo 2024) poi spiegata dalla squadra con circostanze attenuanti tali da determinare una violazione minore. Quella del 31 marzo è la data di ogni anno entro cui i team devono presentare alla FIA la documentazione per appurare il rispetto del budget cap. Tornando all'Aston, il team di Silverstone, ha sottoscritto un Accepted Breach Agreement (ABA) con la Federazone, riconoscendo la propria responsabilità.

• Si tratta di un tetto massimo di spesa, introdotto per la prima volta nel 2021, pensato per garantire maggiore equilibrio tra i team, andando inoltre a limitare le spese eccessive delle grandi squadre (andando invece incontro ai team più piccoli). In una prima fase, il tetto delle spese era stato fissato a circa 140 milioni di dollari per poi essere ridotto fino agli attuali 135 milioni.

• La FIA di recente ha rivisto le regole finanziarie del campionato di F1 prevedendo un incremento del Budget Cap: inflazione, nuovi regolamenti e l’ingresso di un undicesimo team (Audi) tra i motivi della decisione. Dal 2026, infatti, il limite di spesa per le scuderie salirà a 215 milioni di dollari, in concomitanza con l’introduzione della nuova generazione di monoposto pensate in vista delle normative previste per la stagione che verrà.

• Ogni squadra ha a disposizione questa cifra - i 215 milioni di dollari già citati - non solo per progettare la propria monoposto, ma anche per coprire eventuali danni, multe, stipendio e non solo.

• In questo contesto ricordiamo anche le parole sul Budget Cap pronunciate da Ben Sulayem, attuale presidente della Federazione lo scorso maggio: "Penso che il Budget Cap stia solo dandoci dei forti mal di testa per come è concepito. Alla fine, quindi, non vedo il senso di averlo".

Il regolamento prevede due tipi di infrazioni:

• Minor Overspend Breach
• Material Overspend Breach. 
• La discriminante è il superamento o meno – nell’infrazione – del 5% del Cap

Superato il 5%, ci sono varie sanzioni sportive indicate nel regolamento che possono 'oscillare' in vista di aggravanti o mitiganti. Un esempio di circostanze aggravanti è ad esempio l'autodenuncia; tra le aggravanti la malafede, la recidività e la mancata collaborazione. 

Piuttosto variegata la gamma delle sanzioni:

• Decurtazione di punti nella classifica piloti.
• Decurtazione di punti nella classifica costruttori.
• Stop di una o più gare
• Solo per il Material Breach. sospensione per l’intero campionato o all’esclusione dallo stesso. 
• Possibile una riduzione del Cost Cap utilizzabile nella stagione successiva. Il riferimento normativo in materia è negli articoli 9.2 e 9.3 del Regolamento.

• È il precedente più eclatante in materia di violazione del Budget Cap. Nel 2022, nel weekend del Messico, fu ufficializzata la violazione Red Bull e la FIA, a seguito del patteggiamento accettato dal team di Milton Keynes, rese note le sanzioni: una multa di 7 milioni di dollari a seguito delle violazioni (sotto il 5%) relative al campionato 2021. Ma non solo: 10% di tempo in meno per i test aerodinamici 2023. L'allora team principal Horner disse: "Tutto questo impatterà sul Mondiale 2023". Ma il team anglo austriaco si aggiudicò poi entrambi i titoli.

IL CASO RED BULL DEL MONDIALE 2022