Il match point di Norris

L’usura del pattino e la conseguente squalifica di entrambi i piloti McLaren è qualcosa di clamoroso. Un team in lotta per il titolo che subisca una doppia squalifica, non si vedeva dal 1999, in Malesia, dove e quando la Ferrari, autrice di una potentissima doppietta con Irvine e il rientrante dall’infortunio Schumacher, fu estromessa dalle classifiche anche in quel caso per pochi millimetri, ma sui deviatori di flusso, sporgenti di 10 mm di troppo. La Ferrari fece ricorso e si appellò alla tolleranza di 5 mm. Indicando che il sistema di misurazione doveva essere inclinato e non lineare, la porzione così non era più di 10, ma di 4,5. La Ferrari fu assolta, mentre il tribunale di appello ‘condannò’ il sistema di misurazione della FIA. Era un’altra Ferrari anche per potere politico. Alla gara successiva Irvine perse il Mondiale piloti a favore di Hakkinen, ma la Ferrari divenne campione del mondo costruttori dopo 16 anni d’attesa. Probabilmente doveva andare così… Campione costruttori la McLaren lo è già, ma sarebbe davvero pazzesco dovesse perdere il Mondiale piloti. La Red Bull ci ha già abituato a vincere con Verstappen, senza avere alla fine anche il titolo delle marche in tasca. Un’anomalia relativa, perché ad esempio in tal senso McLaren detiene il record con 4 , ma che dà un certo peso specifico al pilota sia nel 2021, ma soprattutto nella passata stagione, quando a suon di risultati, certi davvero inattesi, ha rimandato al mittente ogni velleità di spodestarlo. Un po’ come domenica quando è stato avvisato che Norris si era messo a caccia. Una serie di giri veloci ha tolto qualsiasi pensiero al leader del campionato. All’inizio Lando sembrava accontentartisi di 18 pesantissimi punti, poi quei dialoghi strani via radio hanno portato all’inquietante squalifica che non ha nulla di normale per un team che ha ridicolizzato la concorrenza. In Qatar Norris avrà il primo match point della sua vita, vincendo la gara, per dire, sarebbe campione. Se fossimo in un mondo senza variabili e senza la doppia squalifica di domenica, non ci sarebbe storia. La MCL39 vista quest’anno, in Qatar rifila a Max Verstappen lo stesso distacco di Messico o Brasile, ma i conti vanno fatti con l’oste che ad Austin, ad esempio, per restare nel recente passato, ha fatto suo un week end non suo. A iniziare dalla sprint, dove si è visto regalare dai due papaya un bel 8 pieno di punti. Nulla può cambiare, ma tutto può succedere. Così ci avviamo a vedere l’assegnazione di un titolo che per la 43ª volta su 76 arriverà nella penultima o ultima gara. Tutti i precedenti sono a favore di Norris. Solo 3 volte il Mondiale è stato vinto da chi durante la stagione non è mai stato in testa: 1964 Surtees, 1976 Hunt e 2010 Vettel. 15 anni fa per di più Seb a due gare dalla fine era a -25 dal leader, oggi Max è a solo – 24. Norris diventerebbe campione anche con 3 terzi posti tra Sprint e GP in Qatar e GP ad Abu Dhabi, impossibile possa perderlo, ma la McLaren cosa farà? Innanzitutto, ci aspettiamo una prestazione da imbattibile, altrimenti poi ti viene anche da pensare male, anche se tutte le voci sull’utilizzo di sistemi per il riscaldamento del pattino sono bufale e poi gli ordini di scuderia? Ci saranno o no? Zack Brown continuerà a dire che meglio perdere un titolo come nel 2007 piuttosto che dare ordini ai piloti? Papaya rules fino alla fine!!!!!

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Carlo Vanzini