
Alfa Romeo, i piloti che hanno fatto la storia del Biscione in Formula 1. FOTO
Nino Farina, che vinse a Silverstone il primo GP nella storia della Formula 1. Fangio, che conquistò il primo dei suoi 5 Mondiali proprio con il Biscione. Ma tra i piloti che hanno guidato l'Alfa Romeo anche Niki Lauda, Bruno Giacomelli, Charles Leclerc, fino a Giovinazzi e Raikkonen. Oggi l'Alfa Romeo, che è nelle mani di Bottas e Zhou, presenta la C43
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Questa cavalcata sui piloti che hanno guidato l'Alfa Romeo non può che partire da Giuseppe Farina, detto Nino, che il 13 maggio del 1950 vinse a Silverstone il primo Gran Premio nella storia della Formula 1. Al volante dell'Alfetta 158, chiude in 2h13'23"6 e una velocità media di 146,378 km/h, realizzando anche il primissimo "hat trick": pole position, vittoria e giro più veloce. E alla fine della stagione sarà anche campione iridato: un trionfo tutto italiano.

L'Alfetta 158 non ha rivali con una potenza di 350 CV, a 8.600 giri/minuto e un peso di soli 700 kg. Il "Biscione" porta 4 macchine in prima fila già in Inghilterra (con Farina ci sono Juan Manuel Fangio, Luigi Fagioli e, in segno di omaggio al Paese ospitante l'inglese Reg Parnell) aggiudicandosi 6 dei 7 Gran Premi di questa prima stagione mondiale.
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Farina conquistò quel Mondiale con 30 punti, grazie alle vittorie in Gran Bretagna, appunto, in Svizzera e a Monza, avendo la meglio sui compagni Fangio e Fagioli, rispettivamente secondo e terzo con 27 e 24 punti. Nato a Torino nel 1906, Farina prese parte a 35 Gran Premi con 5 vittorie, 5 pole position e 5 giri veloci, e 20 podi. Correva con un sigaro cubano tra le labbra e aveva fama di playboy. Morì in un incidente stradale il 30 giugno del 1966, mentre si recava a Reims per assistere al GP di Francia.

Farina e Juan Manuel Fangio, che trionfa nel Mondiale del 1951 (il primo disputato dalla Ferrari) quando l'Alfa Romeo conquistò 4 Gp su 8.

Tre le corse vinte dall'argentino di Buenos Aires nel '51: iridato grazie al successo nell'ultima gara, nel circuito spagnolo di Pedralbes, dove Fangio "soffiò" il titolo all'italiano Alberto Ascari che era partito in pole con la sua Ferrari.

Dopo due stagioni ai massimi livelli, l'Iri (allora proprietario dell'Alfa Romeo) decise di ritirarsi dal Mondiale a causa della concorrenza elevata delle altre scuderie, la Ferrari su tutte. Per rivedere il Quadrifoglio di nuovo al top dovremo aspettare il 1976, quando Bernie Ecclestone, allora numero 1 della Brabham, strinse un accordo triennale con la casa milanese per la fornitura dei motori. E dopo i buoni risultati ottenuti da Carlos Pace, nel 1978 torna alla vittoria con Niki Lauda.

L'austriaco, che arrivava dalla Ferrari da campione del mondo in carica, vince in Svezia e a Monza, salendo sul podio in altre 5 occasioni, piazzandosi al 4° posto nella classifica finale. Decisamente negativa invece la sua seconda annata sulla Brabham-Alfa Romeo, costellata di ritiri (alla fine 4 punti in tutto, 20° nel Mondiale).

Nel 1979 l'Alfa Romeo - su pressione di Carlo Chiti - partecipò al campionato con due ruoli, come fornitrice di motori per la Brabham, e come scuderia costruttrice (ma solo per alcuni GP). Al volante il bresciano Bruno Giacomelli, che alla prima stagione non riuscì ad andare a punti.

L'Alfa Romeo 177 di Giacomelli, che esordì nel Gp del Belgio. Poi sostituita a Monza dalla 179.

Molto meglio Giacomelli nelle due seguenti stagioni: due quinti posti e una pole position nel 1980, al GP degli Stati Uniti, che l'italiano condusse in testa per 31 giri prima del ritiro a causa di un problema all'accensione. Nel 1981 diversi piazzamenti e un terzo posto, sempre a Las Vegas, alle spalle di Alan Jones e Alain Prost.

Nel 1980 Giacomelli era affiancato dal francese Patrick Depailler (nella foto), che morì tragicamente in un incidente durante dei test privati per il Gran Premio dell'Hockenheimring, in Germania.
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Al fianco di Giacomelli, nel 1981, corre l'italo-americano Mario Andretti (nella foto con Frankie Williams) che debutta con un quarto posto nel circuito di Long Beach (Usa). Ma saranno anche gli unici punti in stagione.

Nel 1982 - sempre con Giacomelli - c'è il romano Andrea De Cesaris, che ottiene la pole a Detroit e un podio a Montecarlo.

Nel 1983 De Cesaris conquista due secondi posti (Germania e Sudafrica) chiudendo all'8° posto finale, trascinando il Team (grazie anche ai punti del compagno Mauro Baldi) al 6° posto nella classifica Costruttori, migliore risultato dell'Alfa Romeo dai fasti degli Anni '50.

Dopo aver stretto un accordo di fornitura dei motori con Osella, l'Alfa - sponsorizzata dal gruppo Benetton - conquistò il podio per l'ultima volta nel GP d'Italia del 1984 grazie al padovano Riccardo Patrese (il compagno di squadra era l'americano Eddie Cheever). Poi l'uscita di scena nel 1985 e un'assenza di oltre 30 anni dalla Formula 1.

Fino al 2015, quando il logo del Quadrifoglio riappare sulla Ferrari. Nel novembre 2017 la svolta: Sergio Marchionne annuncia il ritorno del marchio Alfa Romeo in Formula 1 per la stagione 2018 come sponsor principale della scuderia Sauber, con cui il Biscione intraprenderà anche una collaborazione tecnica e commerciale. Al volante il giovane monegasco Charles Leclerc e lo svedese Marcus Ericsson.

La Sauber - che si presenta con una livrea che riprende i colori storici dell'Alfa, oltre a montare propulsori Ferrari - ottiene 48 punti nel 2018, 39 dei quali conquistati da Leclerc, 13° nella classifica piloti e pronto per la Rossa...
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Nel 2019 Leclerc passa alla Ferrari, ma anche la scuderia cambia denominazione, in Alfa Romeo Racing. Al monegasco subentra il finlandese Kimi Raikkonen, vecchia conoscenza di Maranello; mentre Ericsson viene retrocesso a terzo pilota, sostituito da Antonio Giovinazzi.
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Nel 2019 l'Alfa Romeo Racing ha raccolto 57 punti, 43 dei quali ottenuti da Raikkonen, 12° nella classifica finale. Buona anche l'annata di Giovinazzi, che al GP di Singapore - nel "valzer" delle soste ai box - rimane in testa per qualche giro: il primo italiano a riuscirci dal 2009 (Giancarlo Fisichella in Belgio). Entrambi - IceMan e il pilota pugliese - confermati per il 2020.

Kimi Raikkonen al volante della mitica Alfetta 159 a Silverstone nel 2020. La storia del Biscione in Formula 1 continua, mentre nel 2021 quella del finlandese termina con la decisione del ritiro a fine campionato.

- Bottas per il rilancio dopo gli anni in Mercedes, Zhou per puntare su un giovane ma anche per questioni di partnership economiche. La nuova coppia dell'Alfa Romeo dal 2022 2 confermata anche per il 2023 che sta per cominciare! Il via il 5 marzo in Bharain