Laura Freddi: "Ho un lato B da urlo con il beach volley"
GossipL'INTERVISTA. Dopo pattinaggio, calcio e tennis, alla soglia dei quarant'anni, la show girl ha scoperto un nuovo sport: "E' divertente, fa bene e tonifica alla perfezione". GUARDA LA FOTOGALLERY
di Concetta Desando
Che non fosse tutto merito di madre natura lo avevamo capito. Il fisico di Laura Freddi è sempre stato troppo perfetto per non pensare che ci fosse sotto qualche trucchetto. E il trucco c'è. Non il bisturi, in questo caso, non fa per lei. Per tenersi in forma l'ex lolita di Non è la Rai ricorre allo sport.
La sua è una vita da vera amante dell'attività fisica: inizia a cinque anni con il pattinaggio, per passare poi al nuoto e prendere tutti i brevetti. In piscina, però, la piccola Freddi ha un problema: arriva sul podio ma mai come prima classificata. E, nonostante il detto reciti "l'importante è partecipare" lei mira alla vittoria. Si butta quindi nella danza moderna, attività che finalmente la porta sulle scene: Laura Freddi diventa la bionda tutto pepe che sgambetta a Non è la Rai, il programma di Gianni Boncompagni che la fa conoscere in tutta Italia. Proprio con le altre ragazze, compagne di avventura, Laura organizza tornei di calcio per beneficenza e passa il tempo libero giocando a tennis. Insomma, di tutto di più.
Finché, ormai prossima agli "anta", scopre il beach volley e se ne innamora. "Sono sempre stata un'appassionata del mare, amo il sole e la spiaggia. Ma tutto quello che potevo fare sulla sabbia era rimanere in posizione orizzontale. Poi un mio amico mi ha convinta a dare due colpi alla palla e da lì non ho più smesso. I risultati si vedono sul mio corpo".
Insomma, ci sono i colpi di fulmine anche nello sport?
"Sì, direi che si è trattato proprio di un colpo di fulmine. Il beach volley è uno sport faticoso ma divertentissimo. E soprattutto è uno sport mentale, ecco perché mi piace. Non è la pallavolo dove contano molto il fisico e la tecnica. Nel beach volley conta la testa. Devi essere agile come un gatto e prevedere in anticipo i movimenti del partner e degli avversari. E' un continuo gioco di anticipazione".
La campionessa italiana di beach volley, Daniela Gioria, ha detto che in "questo sport devi essere sempre al massimo, sfidando te stesso prima degli avversari". In che senso?
"Conosco Daniela, è una mia amica e, a volte, anche la mia allenatrice personale. Dà questo consiglio anche a me prima delle partite importanti: sfidare se stessi significa far leva sulla propria tranquillità e cioè star bene psicologicamente. Daniela mi ha raccontato che spesso ha avuto dei sostegni psicologici insieme alla sua compagna di squadra, Lucilla Perrotta, per arrivare mentalmente preparate alle partite".
Gioria-Perrotta una coppia storica del beach volley...
"Sì, e anche una delle più longeve: hanno giocato insieme per oltre dieci anni. Una coppia spettacolare".
Prima hai accennato alle tue partite importanti, sei già una campionessa?
"No, purtroppo. Anzi, ho dovuto abbandonare anche il mio motto "l'importante è vincere" perché non ce la faccio. Mi alleno costantemente alla Beach Volley Academy di Roma, ho iniziato due anni fa e finalmente partecipo ai tornei. Trionfare sul campo è dura, ma la mia vittoria con il beach volley è vedere quotidianamente i miglioramenti".
Ma quali sono i benefici di questo sport?
"E' un benessere fisico generale che deriva dal movimento sulla sabbia. Poi, io ho imparato a bere molta acqua durante il giorno, cosa che prima non riuscivo a fare. E, soprattutto, è un'attività che ti insegna a mantenere la lucidità sotto stress e lavorando in velocità".
Qualcuno lo definisce sport show-entertainment.
"Mi piace e sono d'accordo. E' uno show, perché si gioca sulla spiaggia in un clima di festa ed è bello guardarlo anche in tv. Non c'è uno stadio dove la festa può trasformarsi in violenza per un tifo sfrenato. In questo sport non si è conquistati tanto dalle squadre, quanto dai movimenti e dal fatto che sembra un passatempo da vacanza. In fondo è una disciplina che richiama il sole, il mare, l'estate".
Veramente i maschietti dicono che è uno show perché in questo sport si possono ammirare i fondoschiena delle giocatrici.
"Confermo, la sabbia tira su tutto! Ci sono donne che giocano a beach volley e hanno un fisico bestiale. Io sto cominciando a vedere i risultati anche su di me: il mio lato B non è niente male!".
E invece i giocatori come sono?
"Meglio ancora delle donne! Se infatti le femminucce devono stare attente a non sviluppare troppi muscoli, gli uomini muscolosi sono fantastici. Ricordo che una volta ad un torneo ho visto talmente tanti uomini con fisici mozzafiato, che ho pensato di essere in paradiso! Insomma, mi avvicino a una certa età ma l'occhio vuole sempre la sua parte".
Ti vedremo presto al fianco di un giocatore di beach volley, allora?
"No, non credo. Stare con uno sportivo significa sapere già in partenza che la vità privata sarà sacrificata a causa dei viaggi e degli impegni. Non so se riuscirei a stare con una persona così".
Quando ti stancherai di questo sport che cosa farai?
"Ci sto pensando, forse mi dedicherò alle bocce, almeno è uno sport che richiama sempre la spiaggia!".
Che non fosse tutto merito di madre natura lo avevamo capito. Il fisico di Laura Freddi è sempre stato troppo perfetto per non pensare che ci fosse sotto qualche trucchetto. E il trucco c'è. Non il bisturi, in questo caso, non fa per lei. Per tenersi in forma l'ex lolita di Non è la Rai ricorre allo sport.
La sua è una vita da vera amante dell'attività fisica: inizia a cinque anni con il pattinaggio, per passare poi al nuoto e prendere tutti i brevetti. In piscina, però, la piccola Freddi ha un problema: arriva sul podio ma mai come prima classificata. E, nonostante il detto reciti "l'importante è partecipare" lei mira alla vittoria. Si butta quindi nella danza moderna, attività che finalmente la porta sulle scene: Laura Freddi diventa la bionda tutto pepe che sgambetta a Non è la Rai, il programma di Gianni Boncompagni che la fa conoscere in tutta Italia. Proprio con le altre ragazze, compagne di avventura, Laura organizza tornei di calcio per beneficenza e passa il tempo libero giocando a tennis. Insomma, di tutto di più.
Finché, ormai prossima agli "anta", scopre il beach volley e se ne innamora. "Sono sempre stata un'appassionata del mare, amo il sole e la spiaggia. Ma tutto quello che potevo fare sulla sabbia era rimanere in posizione orizzontale. Poi un mio amico mi ha convinta a dare due colpi alla palla e da lì non ho più smesso. I risultati si vedono sul mio corpo".
Insomma, ci sono i colpi di fulmine anche nello sport?
"Sì, direi che si è trattato proprio di un colpo di fulmine. Il beach volley è uno sport faticoso ma divertentissimo. E soprattutto è uno sport mentale, ecco perché mi piace. Non è la pallavolo dove contano molto il fisico e la tecnica. Nel beach volley conta la testa. Devi essere agile come un gatto e prevedere in anticipo i movimenti del partner e degli avversari. E' un continuo gioco di anticipazione".
La campionessa italiana di beach volley, Daniela Gioria, ha detto che in "questo sport devi essere sempre al massimo, sfidando te stesso prima degli avversari". In che senso?
"Conosco Daniela, è una mia amica e, a volte, anche la mia allenatrice personale. Dà questo consiglio anche a me prima delle partite importanti: sfidare se stessi significa far leva sulla propria tranquillità e cioè star bene psicologicamente. Daniela mi ha raccontato che spesso ha avuto dei sostegni psicologici insieme alla sua compagna di squadra, Lucilla Perrotta, per arrivare mentalmente preparate alle partite".
Gioria-Perrotta una coppia storica del beach volley...
"Sì, e anche una delle più longeve: hanno giocato insieme per oltre dieci anni. Una coppia spettacolare".
Prima hai accennato alle tue partite importanti, sei già una campionessa?
"No, purtroppo. Anzi, ho dovuto abbandonare anche il mio motto "l'importante è vincere" perché non ce la faccio. Mi alleno costantemente alla Beach Volley Academy di Roma, ho iniziato due anni fa e finalmente partecipo ai tornei. Trionfare sul campo è dura, ma la mia vittoria con il beach volley è vedere quotidianamente i miglioramenti".
Ma quali sono i benefici di questo sport?
"E' un benessere fisico generale che deriva dal movimento sulla sabbia. Poi, io ho imparato a bere molta acqua durante il giorno, cosa che prima non riuscivo a fare. E, soprattutto, è un'attività che ti insegna a mantenere la lucidità sotto stress e lavorando in velocità".
Qualcuno lo definisce sport show-entertainment.
"Mi piace e sono d'accordo. E' uno show, perché si gioca sulla spiaggia in un clima di festa ed è bello guardarlo anche in tv. Non c'è uno stadio dove la festa può trasformarsi in violenza per un tifo sfrenato. In questo sport non si è conquistati tanto dalle squadre, quanto dai movimenti e dal fatto che sembra un passatempo da vacanza. In fondo è una disciplina che richiama il sole, il mare, l'estate".
Veramente i maschietti dicono che è uno show perché in questo sport si possono ammirare i fondoschiena delle giocatrici.
"Confermo, la sabbia tira su tutto! Ci sono donne che giocano a beach volley e hanno un fisico bestiale. Io sto cominciando a vedere i risultati anche su di me: il mio lato B non è niente male!".
E invece i giocatori come sono?
"Meglio ancora delle donne! Se infatti le femminucce devono stare attente a non sviluppare troppi muscoli, gli uomini muscolosi sono fantastici. Ricordo che una volta ad un torneo ho visto talmente tanti uomini con fisici mozzafiato, che ho pensato di essere in paradiso! Insomma, mi avvicino a una certa età ma l'occhio vuole sempre la sua parte".
Ti vedremo presto al fianco di un giocatore di beach volley, allora?
"No, non credo. Stare con uno sportivo significa sapere già in partenza che la vità privata sarà sacrificata a causa dei viaggi e degli impegni. Non so se riuscirei a stare con una persona così".
Quando ti stancherai di questo sport che cosa farai?
"Ci sto pensando, forse mi dedicherò alle bocce, almeno è uno sport che richiama sempre la spiaggia!".