Non solo Fede, Magnini: "Pronto a scendere in politica"

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Magnini guarda avanti: nel suo futuro potrebbe esserci la politica (Getty)
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Il nuotatore azzurro, neo fidanzato della Pellegrini, è senza limiti: "Ministro dello sport? Magari! Di certo mi piacerebbe molto, ma a condizione di farlo con la consapevolezza di poter cambiare davvero qualcosa nel nostro Paese, altrimenti non lo farei"

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"Ogni tanto penso alla politica e non escludo un domani di poter entrare a farne parte, di scendere in campo per aiutare il mio Paese che amo". Filippo Magnini, campione olimpionico di nuoto e neo fidanzato della campionessa Federica Pellegrini, si confessa alla pagina ufficiale Facebook di una nota casa di bevande per la quale comincia a fare il testimonial. "Ministro dello sport? Magari! Di certo mi piacerebbe molto, ma a condizione di farlo con la consapevolezza di poter cambiare davvero qualcosa nel nostro Paese, altrimenti non lo farei. Un buon politico dovrebbe lavorare per il bene degli altri ma sappiamo che spesso questo non si verifica. Il problema è proprio l'assenza di valori e anche di cultura politica nei giovani".

Magnini comincia adesso la campagna pubblicitaria per l'azienda il cui brand era collegato al noto attore George Clooney. Magnini il sostituito dell'attore statunitense? "Per me sarebbe un sogno! Per ora iniziamo dal lancio della nuova campagna e poi si vedrà. E' un marchio che credo si addica bene al mio personaggio. Poi tengo molto al fatto di essere italiano. Secondo me noi italiani sappiamo veramente cavarcela in ogni tipo di situazione e questo è il nostro punto di forza. Anche il cinema mi attira molto. Nel passato ho fatto una piccola comparsa nel film di Raoul Bova, 'Come un delfino', è stata un'esperienza molto divertente". Il nuotatore azzurro ritorna poi sul tema della politica e più in generale sulle caratteristiche degli italiani. 

"In generale, per fortuna, quando vado all'estero anche con altri atleti o con persone che lavorano nell'ambito dello sport, noto che la nostra immagine di italiani è positiva. Ma quando mi parlano di politica cambio argomento. All'estero mi capita spesso di sentire battute negative sulla nostra politica, motivo per cui sono costretto a cambiare argomento. Credo, comunque che la nostra forza risieda in molte caratteristiche. Noi italiani siamo da sempre quelli che amano divertirsi e far divertire gli altri. Io sono molto legato alla moda e ritengo che un altro nostro punto di forza sia lo stile. L'Italia, fondamentalmente, è un paese molto invidiato. Sono orgoglioso di essere italiano e di rappresentare una eccellenza nel mondo che è lo sport".

Il matrimonio resta tra i pensieri di Magnini, al di là del gossip che ha investito sia lui che la Pellegrini. "Ultimamente sono in effetti un po' perseguitato - dichiara il due volte campione del mondo - Cerco di essere me stesso e di vivere il mio rapporto con Federica con estrema serenità. Mi reputo una persona trasparente e una delle mie strategie per sopravvivere a quello che vedo ogni giorno sui giornali è fingere di non vedere. Per ora è ancora prestissimo, ma è certamente nel mio futuro. Ho sempre pensato al matrimonio ma per il momento viene prima lo sport".

Per un atleta che difende il tricolore è un orrore quando viene "attaccata" la bandiera. "Il momento dell'inno nazionale, quando ho vinto i miei due campionati del mondo e i titoli europei, è stato il più bello in assoluto. Io credo che non esista una distinzione tra nord, sud e centro, provo orrore quando sputano sul tricolore. Il motto delle Olimpiadi di Pechino era siamo tutti figli della stessa terra. Credo che il nostro inno nazionale sia bellissimo e che faccia venire la pelle d'oca, mi piacerebbe che fosse eseguito all'apertura di ogni competizione sportiva". Riferendosi ai politici, Magnini pensa che toccherebbe a loro dare l'esempio. "Noi nuotatori non apparteniamo a una delle categorie sportive più pagate, ma di sicuro si può guadagnare bene con gli sponsor. Vogliono colpire gli sportivi tagliando gli stipendi senza tener presente che uno sport come il nuoto, grazie ai successi, dà lustro e forza all'Italia nel mondo. Quando ho vinto l'oro mondiale l'ultima cosa a cui ho pensato è stato il denaro, ma sarei un ipocrita nel dire che noi sportivi non pensiamo di trarre anche un vantaggio economico dalle nostre vittorie. Uno sportivo - conclude il nuotatore azzurro – si dedica interamente allo sport per tutta la vita e quando finiamo la nostra carriera agonistica ci affacciamo al mondo del lavoro e spesso siamo totalmente spiazzati. Quindi sono favorevole a riconoscimenti importanti per gli sportivi e no a tagli e penalizzazioni".