Prandelli, basta tabù sui gay: "E' soltanto razzismo"

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"Nel mondo del calcio e dello sport c'è ancora il tabù dell'omosessualità", scrive Cesare Prandelli nella prefazione di un libro sui gay nello sport
epa02321862 Italian coach Cesare Prandelli greets the crowd during the UEFA EURO 2012 qualifying match between Italy and Faroe Islands at Artemio Franchi stadium in Florence, Italy, 07 September 2010.  EPA/Maurizio degl Innocenti

Il ct della Nazionale scrive una prefazione a un libro su sport e omosessualità e sostiene che ognuno deve essere liberamente se stesso, anche nello sport. "Magari presto anche qualche calciatore farà coming out...".

"L'omofobia é razzismo, é indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell'autodeterminazione degli individui, sportivi compresi". Questo scrive Cesare Prandelli, commissario tecnico della Nazionale, nella prefazione del nuovo libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano, Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport, edito da Giunti, in libreria da giovedi.

"Nel mondo del calcio e dello sport", continua l'allenatore azzurro, “resiste ancora il tabù nei confronti dell'omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente sé stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l'individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà".

Il libro di Cecchi Paone e Pagano racconta la storia dello sport mondiale attraverso il mondo privato e segreto dei grandi campioni del presente e del passato, chiarendo lo strettissimo legame che esiste fra felicità e infelicità sentimentale e sessuale e successo o insuccesso sportivo. Decine e decine di vicende olimpioniche, europee e italiane, perlopiù sconosciute o altatamente distorte, di campioni e campionesse che hanno vissuto bene o male il loro essere omo e bisessuali, ermafroditi o transessuali, anche a causa di doping forzato.

Le storie abbracciano tutte le discipline: si va dal tennis al pugilato, dal nuoto ai tuffi, dal rugby al ciclismo, dall'atletica al pugilato. Ma per l'Italia al centro resta ovviamente il calcio, sempre più "a rischio" di svelamento. Tanto che, dice ancora Prandelli, "magari presto qualche calciatore farà coming out".