Di Natale: "Sui gay non sono d'accordo con Prandelli"

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Di Natale suggerisce agli omosessuali del mondo del calcio di non esporsi (getty)
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Il capitano dell'Udinese risponde al ct della Nazionale: "Infrangere il tabù dell'omosessualità nel mondo del calcio è un'impresa difficile, direi quasi impossibile. Non si possono prevedere le reazioni dei tifosi"

Dichiarare la propria omosessualità nel calcio è molto difficile, anzi praticamente impossibile. Ne è convinto Antonio Di Natale che, intervistato da Chi, contraddice la convinzione espressa dal ct Cesare Prandelli recentemente, e l'invito agli atleti a fare coming out. "Professionalmente stimo parecchio mister Cesare Prandelli e gli sono affezionato come uomo, ma non sono d'accordo con lui. Infrangere il tabù dell'omosessualità nel mondo del calcio è un'impresa difficile, direi quasi impossibile", ha detto Di Natale. "Mi chiedo: come potrebbero reagire i tifosi? Mica possiamo prevedere le reazioni di tutti. Mi dispiace, ma non condivido la scelta di rendere pubblica, almeno nel mondo del calcio, una situazione privata così importante. Il nostro mondo, sotto certi punti di vista, è molto complesso", ha aggiunto il giocatore.

Nello stesso numero, Gianni Rivera confessa di "non aver saputo neanche che nel mondo del calcio ci fossero dei gay, è una novità assoluta per me. "Negli stadi c'è molta ignoranza sul tema della diversità, basta vedere come vengono trattati i calciatori stranieri...", aggiuge Cabrini. D'accordo con Prandelli invece è Diego Milito: "Condivido quanto dichiarato da mister Prandelli. Personalmente non mi è mai capitato di percepire che un mio compagno vivesse con questo tipo di segreto. Ma, se così fosse, sarebbe sbagliato tacere. Sono sicuro che i tifosi, i compagni di squadra e gli sponsor amerebbero il calciatore fregandosene della sua vita privata, non farebbero mai e poi mai pesare una situazione simile".