Intervistato dalla rete Usa, il tecnico del Real Madrid ricorda divertito la sua esperienza con SuperMario: ""Potrei scrivere un libro di 200 pagine sui miei due anni all'Inter con lui. Ma non sarebbe un romanzo drammatico". Guarda il video
Con i suoi giocatori è quasi sempre riuscito a costruire un rapporto speciale. Quasi. Perché le eccezioni non sono mancate. In un'intervista concessa ieri a Pedro Pinto della Cnn, José Mourinho ammette che è stata dura gestire Mario Balotelli, come quando, nella gara di Champions contro il Rubin, nell'intervallo gli raccomandò di non farsi espellere ma nella ripresa, dopo 15 minuti, ecco il rosso.
"Potrei scrivere un libro di 200 pagine sui miei due anni all'Inter con Mario - racconta il tecnico portoghese -, ma non sarebbe un romanzo drammatico, piuttosto una commedia perché è un ragazzo divertente". Secondo lo Special One l'unico allenatore in grado di ottenere il meglio da Balotelli è proprio Roberto Mancini, che del resto lo ha fortemente voluto al Manchester City.
"E' stato il suo primo allenatore da professionista, quindi prima di me - spiega - Mario aveva 18 anni quando c'era Mancini all'Inter, 20 quando era con me, ora ne ha 22 e sarebbe naturale che crescesse e diventasse il giocatore talentuoso che è. Non sono in contatto con Mario, ma spero che diventi un campione. Roberto lo conosce bene, parla il suo stesso linguaggio, lo conosce da quando è un ragazzino per cui se non esplode con Roberto, sarà difficile che ci riesca con un altro allenatore. Ma spero ci riesca, perché è un vero talento".
"Potrei scrivere un libro di 200 pagine sui miei due anni all'Inter con Mario - racconta il tecnico portoghese -, ma non sarebbe un romanzo drammatico, piuttosto una commedia perché è un ragazzo divertente". Secondo lo Special One l'unico allenatore in grado di ottenere il meglio da Balotelli è proprio Roberto Mancini, che del resto lo ha fortemente voluto al Manchester City.
"E' stato il suo primo allenatore da professionista, quindi prima di me - spiega - Mario aveva 18 anni quando c'era Mancini all'Inter, 20 quando era con me, ora ne ha 22 e sarebbe naturale che crescesse e diventasse il giocatore talentuoso che è. Non sono in contatto con Mario, ma spero che diventi un campione. Roberto lo conosce bene, parla il suo stesso linguaggio, lo conosce da quando è un ragazzino per cui se non esplode con Roberto, sarà difficile che ci riesca con un altro allenatore. Ma spero ci riesca, perché è un vero talento".