Tyson: "Usavo un pene finto per aggirare l'anti-doping"

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Mike Tyson, 47 anni, è stato campione mondiale dei pesi massimi
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Nuove rivelazioni sull'autobiografia dell'ex pugile, "The Undisputed Truth". Iron Mike racconta: "Sul ring spesso ero fatto di cocaina. Ma avevo un piano infallibile per non farmi beccare: la pipì pulita di un collaboratore nascosta nelle mutande"

Il fondista italiano beccato ai controlli anti-doping con un pene finto non si è inventato niente. Anzi, ha epigono ben più illustre: Mike Tyson. L'ex pugile, nella sua autobiografia "Undisputed Truth", ha ammesso di aver combattuto più volte sotto l'effetto della cocaina ma di aver sempre aggirato i controlli grazie ad un pene finto ripieno di urina "pulita".

Il libro non è ancora uscito, ma proseguono le anticipazioni dei giornali sui retroscena più scabrosi e licenziosi della vita del campione di pugilato, che ha confessato di aver fatto più volte "sesso sfrenato anche in galera". Secondo il tabloid inglese Mirror, l'ultima fase della carriera di Tyson è stata caratterizzata da una forte dipendenza dalle droghe, in particolare cocaina e marijuana, a causa della quale risultò anche positivo e fu sanzionato con una multa da 200mila dollari.

Eppure quella del 2000 fu l'unica positività a sostanze vietate riscontrata sul fisico di Tyson, che a partire dall'incontro del 2000 ad Hampden Park contro Lou Savarese aveva escogitato insieme al suo team un piano per aggirare i controlli. Nel libro Tyson scrive: "La storia di tutte le guerra è una storia di droga. Tutti i grandi generali e combattenti erano drogati in battaglia. E così anche io. Finito il match, un mio assistente faceva la pipì in un pene finto che io nascondevo dentro le mutande. E con quell'urina riempivo le provette dell'antidoping".