Nuoto, il coming out di Ian Thorpe in tv: "Sì, sono gay"

Gossip
Ian Thorpe insieme al giornalista Michael Parkinson sugli spalti del torneo di Wimbledon (Foto Getty)
thorpe_getty

L'ultima virata di Thorpedo, ex campione di stile libero a Giochi olimpici e Mondiali, si concretizza nella vita: in un'intervista televisiva a Channel 10 l'australiano, reduce da problemi fuori dalla vasca, ha confessato la propria omosessualità 

L’ultima virata di Ian Thorpe, non in vasca ma nella vita, riporta l’olimpionico di nuoto sotto i riflettori. “Sì sono gay”: ha ammesso l’australiano, cinque volte medaglia d’oro ai Giochi, in una intervista tv a Channel 10 resa al giornalista britannico sir Michael Parkinson. Della presunta omosessualità di Thorpe, 31 anni, si era sempre vociferato ma lui aveva più volte smentito, da ultimo nella sua autobiografia “This is me” pubblicata nel 2012. Ora il coming out nell’intervista in parte anticipata dal Daily Telegraph. Thorpe, alla domanda di Parkinson sulla sua omosessualità, ha ammesso di essere gay ma di avere avuto in passato anche relazioni con donne. La sua passione per la moda, che lo ha portato a realizzare una propria linea di biancheria intima, fece nascere già nel 2002 le voci di una sua presunta omosessualità che l’atleta si affrettò a smentire.     

Nell’intervista l’ex nuotatore australiano ha parlato anche dei suoi problemi legati alla depressione e all’abuso di alcool. Nello scorso mese di aprile, dopo un’operazione alla spalla, Thorpe ha contratto un’infezione a causa della quale ha rischiato di perdere il braccio sinistro. Ian Thorpe si è ritirato dalle scene agonistiche da oltre due anni: dopo aver abbandonato l’attività una prima volta nel 2006, aveva annunciato il suo ritorno in vasca nel 2011 per provare a rientrare alle Olimpiadi di Londra del 2012. Fallito l’obiettivo delle qualificazioni, lasciò definitivamente per dedicarsi all’attività filantropica occupandosi in particolare della Ian Thorpe’s Fountain for youth, associazione che raccoglie fondi per la ricerca sulle malattie infantili. Nel ricco palmarés del nuotatore, oltre ai cinque ori, figurano tre argenti e un bronzo olimpico. L’australiano, inoltre, si è laureato undici volte campione del mondo.