Futuro Marc Marquez in MotoGP, intrigo tra Honda e KTM: come stanno le cose
MotoGp ©Motorsport.comLa Honda sta vivendo un'altra stagione complicata in MotoGP, povera di risultati. Tuttavia Koji Watanabe, presidente della HRC, assicura con orgoglio: "Non ci ritireremo mai". Marquez per adesso resta legato alla casa giapponese, avendo un contratto in scadenza a fine 2024, rinforzato da una penale molto onerosa. KTM attende sviluppi, ma Pit Beirer sottolinea: "Marc non correrà con noi nel 2024"
Honda-Marquez, niente divorzio per ora. Pur ammettendo di aver accarezzato l’idea, Pit Beirer, direttore Motorsport di KTM, ha allontanato, almeno per ora, l’ipotesi di un clamoroso arrivo dell’otto volte campione del mondo in sella alle moto austriache: "Marc ha un contratto con Honda - ha dichiarato Beirer a ServusTv -, ne abbiamo discusso e la risposta è stata chiara: Marquez non sarà con noi nel 2024". Ktm in questo momento ha un problema di surplus di piloti, considerando che deve far spazio a Pedro Acosta, il gioiello di famiglia, destinato a passare in MotoGP.
Il peso della penale
Marquez, d’altronde, è legato alla casa giapponese per tutto il 2024 e l’eventuale rottura del contratto implicherebbe una penale molto onerosa. Di conseguenze le strade delle Honda e del campione spagnolo sono destinate a coincidere, almeno per un’altra stagione. O forse anche di più se è vero, come ha dichiarato di recente, Koji Watanabe, presidente della HRC, al sito Shueishi Shinsho, che in Giappone vogliono tornare a ricoprire un ruolo da protagonisti. Il massimo responsabile del reparto corse ne fa un punto d’onore. La Honda, con la sua sterminata vetrina di trofei, non può gettare la spugna all’improvviso. Anche se la tentazione deve essere stata forte, considerando i costi d’immagine che il bilancio deprimente sta producendo. Chi conosce la realtà dall’interno e prova a interpretare i pochi segnali che arrivano da un mondo nella sua complessità piuttosto ermetico, è rimasto stupito dalla debole reazione fin qui dimostrata. Lo stesso Marquez l’ha rimarcato, in più occasioni. E in qualche misura Watanabe stesso l’ha sottolineato: "Ci siamo adagiati sui risultati del passato. Mentre i nostri avversari facevano passi da gigante con idee più radicali, noi abbiamo avuto uno sviluppo cumulativo". Seduti sugli allori, i dirigenti della più grande azienda motociclistica del mondo si sono visti sfilare la corona dalla testa, senza abbozzare una reazione convincente, come ci si aspetterebbe da un marchio così blasonato.
l'analisi
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L'orgoglio della Honda
Ma proprio per il rispetto dovuto alla sua storia, la casa giapponese non può continuare a subire questo smacco sportivo. "Non ci ritireremo mai, lo ribadisco una volta per tutte - ha detto il manager giapponese-. Il gruppo Honda nel suo insieme, compreso il presidente Toshihiro Mibe, considera la situazione attuale come un grave problema e richiede una soluzione il prima possibile". Che questa possa arrivare in tempi relativamente brevi è ancora da capire, la distanza dai concorrenti europei è evidente, ma le sue parole sono una riposta forte a chi ha avanzato l’ipotesi di un ritiro imminente. "Le cause di questo momento difficile sono da ricercare anche nel metodo di lavoro", ha spiegato il capo della HRC, lasciando intendere che per tornare ai massimi livelli serve una profonda riflessione sulla strutta e sulle scelte tecniche, fin qui disastrose. Ma lo sforzo per invertire la rotta è già in atto: “Il team di sviluppo delle quattro ruote è coinvolto nello sviluppo della MotoGP e sta cercando di produrre risultati tangibili il prima possibile". Quando si vedranno i progressi? I giapponesi storicamente procedono per gradi, hanno tempi di reazione che agli occhi di un europeo possono sembrare incomprensibilmente lunghi. Un aiuto potrebbe arrivare dalle concessioni di cui si sta parlando (un allentamento delle regole concesso a Honda e Yamaha, l’altra grande malata, per rimetterle in corsa). "Serve il consenso di tutti i produttori e, se ci sarà, approfitteremo delle concessioni perché così lo sviluppo potrà procedere meglio" ha detto. Salvo aggiungere, quasi a voler mettere le mani avanti: "Oggi lo sviluppo della RCV 2024 procede rapidamente, ma abbiamo ancora tante cose da decidere. E al momento non c'è ancora la certezza di avere un mezzo competitivo per l’anno prossimo".
l'intervista
Beirer (KTM): "Marquez non sarà con noi nel 2024"
Il rapporto con Marc Marquez
Un’ammissione che lancia seri interrogativi sulla prossima stagione, ma da un impegno pubblico come questo non si può tornare indietro. Marquez dovrà avere pazienza (se non l’ha esaurita del tutto), anche perché il suo futuro, per ora, non sembra offrigli alternative. "Per ora non si sta parlando di rompere il contratto - ha spiegato Watanabe, che con Marquez dice di avere un colloquio costante -. Abbiamo l’obiettivo comune di lavorare assieme e di non mollare fino alla fine".