Moto 3, Ángel Piqueras: una storia di scelte e possibili pentimenti

Alla fine del 2023, da vincitore dei due campionati propedeutici più importanti per chi sogna di accedere al motomondiale, Piqueras aveva davanti a sé due possibilità. La prima, sfruttare il successo nella Red Bull Rookies Cup ed entrare nel motomondiale con il team Ktm Ajo. La seconda, confermare la sua relazione con Honda nata col team Estrella Galicia nel JuniorGp e scegliere il team Leopard. Pronosticare che Piqueras scegliesse la seconda possibilità era complicato, perché della sua famiglia da corsa fa parte anche la bandiera del percorso verso la MotoGp che Ktm sventola orgogliosamente quando propone ai piloti più giovani di entrare a far parte delle sue squadre: Pedro Acosta. Acosta è il genero di Piqueras, fidanzato di una delle sue sorelle e consigliere del ragazzino. Ma nonostante, presumibilmente, Acosta abbia decantato a Piqueras le meraviglie di rappresentare il team Ajo, con cui Pedro ha vinto due Mondiali, alla fine Ángel non è Pedro, e ha preferito Leopard, lasciando ad Ajo la necessità di puntare su un altro ragazzino, Xabi Zurutuza, figlio di un percorso che non ha mai incrociato lo sviluppo di talenti su cui investe Ktm attraverso la Rookies Cup.E il podio alla terza gara della carriera, a Austin, sembrava dar ragione alla scelta di Piqueras. In una Moto3 di Ktm dominanti, la sua Honda azzurra era la scommessa più azzeccata. Ma dopo Austin la carica di Piqueras si è scontrata con una realtà di tanto lavoro e poco protagonismo, cosa alla quale probabilmente non era preparato. L’eccezionalità del titolo vinto da rookie da Acosta non è immediatamente replicabile, sia quale sia la dimensione del talento del debuttante in questione. Ma su un diciassettenne pieno di ambizioni questi ragionamenti non funzionano perfettamente, la delusione ha vinto sulla pazienza e Piqueras ha cominciato a cercare soluzioni, ovvero a puntare su una Ktm per il 2025. Il dispiacere del team Leopard, il desiderio di trattenerlo e di convincerlo che la squadra più vincente della storia della Moto3 fosse la strada migliore per la gloria, non hanno avuto successo. Piqueras ha trovato un team economicamente poderoso e tecnicamente straordinario, che sarà annunciato nei prossimi giorni su Sky Sport, che ha deciso di investire su di lui dandogli una chance con la moto che oggi sembra avere un vantaggio tecnico: la Ktm, appunto. Ma non quella del team Ajo. Penale pagata ad Aragón, accordo fatto. Piqueras lascia Leopard prima di Misano, sebbene non ancora ufficialmente. E Misano sembrava un weekend di quelli complicati che aveva già vissuto in una sequenza troppo ricorrente nel 2024. Infatti, un incidente nelle prove libere con Ogden aveva prodotto una sentenza che sapeva di gara rovinata: doppio long lap per aver provocato la caduta del pilota inglese. Figurarsi, con gli indemoniati fantastici quattro Alonso, Ortolá, Holgado e Veijer, e con il brillante Lunetta: impossibile pensare di riuscire a ottenere qualcosa di speciale. Ma le gare sono gare, le situazioni possono cambiare, la carica emotiva del pensiero di un’ingiustizia subita e la pianificazione della corsa prima di andare in pista hanno restituito alla Moto3 il Piqueras di Austin, scarico anche dei dubbi sulle proprie scelte passate viste le certezze future. Piqueras ha ritrovato la cannibalesca velocità del 2023, ha giocato con la consapevolezza di non avere tanto da perdere a differenza dei rivali, ha attaccato prendendosi rischi enormi, ma soprattutto ha convertito una domenica senza aspettative nell’impresa degna di Acosta. Non un successo dalla pitlane, certo, ma pur sempre una prima vittoria in carriera con doppio long lap, con un handicap stimato di circa sei secondi da recuperare, recuperati. Il decimo pilota a vincere con il team Leopard, che ha dimostrato una volta in più che quell’Honda azzurra non è mai una seconda scelta. Lundberg, responsabile tecnico di Leopard, ha sostituito a caldo nell’intervista con Sky Sport l’emozione della “vittoria più bella di un pilota con il team” con la lucidità del “peccato che se ne vada”. Ma la domanda è se il peccato sia più per Leopard Racing, che ha già vinto quattro Mondiali con Kent, Mir, Dalla Porta e Masiá, o per Piqueras, talento incredibile che prenderà una strada diversa proprio ora che forse ha capito di potersela giocare anche con una Honda, dando ulteriore lustro al proprio valore nel momento in cui la moto più veloce, risultati alla mano, è la Ktm. Ma per scoprire se la seconda scelta importante in due anni di Piqueras produrrà un secondo pentimento non abbiamo alcuna arma se non quella dell’attesa del 2025.

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