Fattore Ducati: come si è arrivati alla 100ª vittoria in MotoGP

Cento volte Ducati. Cento vittorie in Moto Gp. Il primo posto di Enea Bastianini a Misano segna un traguardo storico ed è più che giusto celebrarlo. Oggi la Ducati sembra imbattibile e domina il motomondiale, ma guai a dare per scontato questi risultati, frutto di lavoro, lungimiranza e fatica. La Ducati non è sempre stata la dominatrice e, anzi, ha vissuto anni di difficoltà e sofferenza. Procediamo per gradi e partiamo dall’inizio. La Ducata entra in Moto Gp nel 2003 e il primo obiettivo è centrare una vittoria. Pensare di vincere il mondiale è un sogno ancora lontano. Nei primi anni di ‘vita’ ci sono momenti in cui la Ducati prova a impensierire le case giapponesi e a eguagliare le loro prestazioni, ma con fatica. Il primo titolo mondiale arriva nel 2007, quattro anni dopo l’ingresso in Moto Gp. Alla guida di quella moto c’è Casey Stoner, talento eccezionale. La vittoria di quel mondiale arriva grazie a diversi fattori: un motore molto più potente delle altre concorrenti e decisivo in rettilineo, uno Stoner fenomenale e l’intuizione di Livio Suppo di utilizzare le gomme Bridgestone. Mentre tutti gli altri utilizzano le Michelin, Ducati sfrutta le Bridgestone, che hanno un anteriore molto superiore e una durata diversa in pista. Ma quella Ducati non è una moto dominante, tant’è che la stagione successiva non riesce a ottenere grandi risultati. Arrivano poi gli anni più bui. La Ducati prova a giocarsi anche la ‘carta’ Valentino Rossi, che in coppia con Hayden forma un tandem di altissimo livello, ma lottare per il Mondiale diventa semplicemente impensabile. In quegli anni vincere un Gran Premio è un miraggio e le giapponesi sembrano diventare sempre più dominatrici incontrastate. La svolta avviene con l’arrivo di Dall’Igna, che porta il suo metodo di lavoro e il suo modo di sviluppare le moto. Crea una situazione davvero positiva e, un po' alla volta, riesce a colmare il gap che si era creato con le giapponesi. Con Andrea Dovizioso la Ducati torna a giocarsi il Mondiale per un paio di anni consecutivi e a conquistare diverse vittorie. Parliamo di circa sette anni fa, il dominio Ducati inizia quindi da lontano e da questi titoli solo sfiorati. Anni in cui la Ducati inizia a intraprendere una strada diversa rispetto a tutti gli altri , un percorso che all'inizio non ha portato grandi frutti e che, proprio per questo, ha causato anche dei litigi tra Dovizioso e Dall’Igna. A differenza delle case giapponesi, che in quegli anni si cullano sui propri successi e non capiscono che sta iniziando una nuova epoca della Moto Gp, la Ducati inizia un processo nuovo. Lavora sull’aerodinamica e produce una moto un po’ più lunga e inizialmente più difficile da guidare, una moto che inizia quindi ad avere caratteristiche completamente diverse dalle giapponesi. Il grande merito di Dall’Igna e Ducati è quello di aver studiato e tirato fuori dei fronti completamente inesplorati da parte di tutte le altre case motociclistiche. La Ducati è infatti stata la prima a capire l'importanza della aerodinamica attiva, quella che si ha anche quando la moto è inclinata e l'importanza di far lavorare molto bene le gomme, lavorandoci sopra un telaio molto più morbido . Il dominio attuale della Ducati in Moto Gp nasce proprio da qui. E oggi la situazione è completamente ribaltata: la Ducati è imbattibile e le giapponesi sono in grandissima difficoltà. A ‘resistere’ sono KTM e Aprilia, che all’inizio di questa stagione sembravano potessero competere con Ducati. Il motomondiale ha poi detto altro, ma l’anno prossimo dovranno arrivare nuove risposte. KTM accoglierà Bastianini e Aprilia Martin, due piloti attualmente in Ducati. Se quest’anno Ducati è imbattibile anche per merito dei propri piloti, l’anno prossimo KTM e Aprilia avranno meno scusanti e dovranno quindi competere maggiormente. La Ducati, però, non resterà a guardare e presenterà in griglia una coppia di assoluto talento formata da Pecco Bagnaia e Marc Marquez, che in due contano 11 titoli mondiali . Se anche nella prossima stagione la Ducati avrà la moto migliore, sarà ancora difficile per le altre competere contro questa super coppia di piloti. Per parlarne, però, è ancora presto. Prima bisogna scoprire chi vincerà questo Mondiale, con una certezza: sarà un pilota Ducati.