La Vera musica di Mandalika: la 'playlist' dell'ultimo GP

Il gamelan è l’espressione musicale tipica dell’Indonesia. Si tratta di un’orchestra composta da strumenti a percussione: tamburi, gong, xilofoni e tubi di bambù. Poi c’è anche chi, come Anggun, partendo da Giacarta è diventata una star internazionale del pop, scalando tutte le classifiche del mondo con la sua famosissima ‘Snow on the Sahara’. Altre canzoni hanno fatto da colonna sonora al GP di Indonesia… Jorge Martin Anche i più grandi a volte cadono. Dopo un trionfale tour nell’81, iniziato con il live di Buenos Aires trasmesso dalle televisioni di tutta l'America Latina e seguito da oltre trenta milioni di telespettatori, e terminato davanti a 130 mila persone a San Paolo, i Queen pubblicano, l’anno successivo, Hot Space, che spiazzò decisamente i fans. Una virata dance con abuso di elettronica che all’epoca non convinse i seguaci della band, abituati a sonorità più rock. La qualità della musica di Freddy Mercury e soci non è mai stata in discussione , ma secondo molti quell’album può essere considerato una sorta di flop. La delusione per il controverso riscontro, un po’ di stanchezza e qualche dissapore interno portarono i membri della band a prendersi una pausa di riflessione, in cui si dedicarono a percorsi solisti. Fino all'agosto 1983, quando il gruppo cominciò a lavorare a un nuovo progetto: il 23 gennaio 1984 i Queen tornarono ufficialmente con il singolo Radio Ga Ga . Il resto è storia. Avere costantemente il fiato sul collo del 3 volte campione del mondo Bagnaia non deve essere facile per Jorge Martin, che sotto la pioggia di Misano aveva già commesso un pasticcio con il cambio di moto. A Mandalika, dopo una partenza perfetta, lo spagnolo è caduto nella gara Sprint, vedendo sfumare la metà del vantaggio accumulato su Pecco, da +24 a +12. Ma il leader della classifica non si è perso d’animo, e nella gara lunga ha fotocopiato la partenza impeccabile dalla pole ed è andato a vincere con una prestazione di forza, potenza, precisione, senza commettere una sbavatura. Dimostrando ancora una volta che i leader si rialzano dalle cadute e non mollano la vetta. Radio Ga Ga Pedro Acosta Quando Chas Chandler, membro degli Animals e manager di musicisti, portò il talentuoso Jimi Hendrix a Londra per introdurlo nella fervida scena musicale inglese, il giovane chitarrista afro-americano avanzò una precisa richiesta: potersi esibire con Eric Clapton. In quegli anni Clapton era sul podio dei più grandi chitarristi al mondo, insieme a Jeff Beck e Pete Townshend. Il 1° ottobre 1966 al Central London Polytechnic di Regent Street il sogno venne esaudito, e Jimi Hendrix salì sul palco con i Cream, rompendo il ghiaccio con una versione velocissima di Killing Floor di Howlin Wolf, un brano poco coverizzato in quanto difficilissimo. Tutti rimasero senza fiato, tanto che Eric Clapton ha poi raccontato: “Ha iniziato a suonare e ha sconvolto tutti, era il migliore”. Dal primo momento in cui Pedro Acosta è salito su una MotoGP tutti i grandi piloti della classe regina sono rimasti stupiti dalla naturalezza in sella di questo rookie di 20 anni. “Pare guidi da sempre una MotoGP”, è stato il commento più diffuso. Acosta ha vinto due campionati del mondo in 3 anni prima di approdare in top-class. Nella stagione d’esordio ha già collezionato 4 podi e 4 medaglie nelle Sprint, con buona pace degli ufficiali KTM Miller e Binder . Sembrava essersi perso nella doppia a Misano, e invece in Indonesia Pedro è tornato sul podio con quella sfrontatezza tipica del campione che lascia tutti a bocca aperta. Killing Floor Pecco Bagnaia Con oltre 100 milioni di copie vendute, inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame dal 2012, i Guns N’Roses sono una delle band più iconiche della storia del rock. Ma anche per il gruppo di Los Angeles non sempre è andato tutto liscio durante le performance live. Nel 2016, dopo la reunion, durante il concerto di Houston in Texas, Axl iniziò a suonare una delle canzoni più famose del repertorio, November Rain. Ma dopo poche note il suo pianoforte cominciò a emettere strani suoni, molto acuti, indipendentemente dalla sua volontà. Il cantante cercò di ripartire, ma il problema non venne risolto, se non con un po’ di ironia: “Non ho nulla contro i fantasmi, ma almeno che imparino a suonare questa dannata canzone”, disse, e portò a termine l’esecuzione. Certo, non fu una delle migliori versioni di quel brano, ma arrivò fino in fondo. I problemi tecnici hanno penalizzato più volte Bagnaia quest’anno. Come a Misano, quando una gomma si è innescata troppo tardi e lo ha costretto a spingere fino alla caduta. O in Indonesia, ancora ostacolato in gara da una gomma mal funzionante. Alla fine, Pecco ha gestito la situazione ed è salito sul terzo gradino del podio, accontentandosi di recuperare 3 punti su Martin in un week end complicato. Non la sua miglior performance, ma l’importante è arrivare fino in fondo. November Rain Bonus track: Luca Salvadori Wish you were Here non è, come molti pensano, una canzone romantica dedicata alla persona amata. È il più doloroso e profondo canto all’amicizia mai scritto. O meglio, alla perdita di un amico. I Pink Floyd lo hanno composto per Syd Barrett, fondatore del gruppo, ridotto dopo breve tempo al fantasma di sé stesso, consumato da droghe e alcol, devastato dai suoi demoni, la faccia oscura del suo talento. Il destino è stato ancora più crudele con Luca Salvadori. La sua passione se lo è portato via a 32 anni, durante una gara. Al funerale, che si è tenuto nella settimana del GP di Indonesia, erano presenti tanti personaggi del Motorsport e dello spettacolo, ma soprattutto tanti amici, e ragazzi che lo hanno conosciuto attraverso i suoi famosi video web dedicati alla moto. Ma in alto non c’erano telefonini, solo caschi alzati al cielo per l’ultimo saluto, con la colonna sonora dei motori accesi in sottofondo. Qualche giorno fa Luca è diventato campione italiano del National Trophy 1000 Superbike - dove aveva dominato - grazie alla rinuncia del suo diretto avversario Filippo Rovelli a disputare le ultime due gare. Gesti spontanei e sentiti, per colmare una mancanza che tutti sentiremo. Wish you were here

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