La Vera musica di Sepang: la 'playlist' del finale di stagione di Motogp

La MotoGp sbarca in Malesia, tappa decisiva per l’assegnazione del titolo mondiale. In sottofondo risuona ‘The final countdown’ , celeberrimo singolo del 1986, title track del terzo album della band svedese Europe, disco di platino nel Regno Unito e primo in classifica in 25 Paesi. Ma la colonna sonora del motomondiale è molto varia… Bagnaia o Martin? Beatles o Rolling Stones? È la domanda più gettonata nelle controversie musicali, e in generale un grande classico nell’universo delle rivalità tra i big, sul podio dei dualismi insieme a ‘Messi o Cristiano Ronaldo?’. In realtà la contrapposizione tra le due band fu creata ad hoc dalle menti geniali dei rispettivi manager, Brain Epstein per i ‘Fab Four’ e Andrew Loog Oldham per Mick Jagger e soci, che costruirono minuziosamente un’immagine identificativa per i due gruppi. Lo schieramento da una parte o dall’altra fu una naturale conseguenza cavalcata dai media: i bravi ragazzi con i Beatles, le ‘teste calde’ con i Rolling Stones. Dietro alla facciata c’è però una genesi opposta: Epstein ripulì quattro ragazzi provenienti dalla working class di Liverpool, facendo scomparire giubbini di pelle e ciuffi rockabilly, affinandone i modi e trasformandoli i baronetti con i capelli a caschetto. Di contro, l’estrazione borghese dei Rolling Stones venne stravolta dall’immagine di rocker ribelli. Ma la vetrina vendeva buoni contro cattivi, perbenismo contro trasgressione. La verità è che tra i due gruppi c’era grande rispetto e amicizia: frequentavano le stesse scene della musica degli anni ’60, condividendo party, droghe e stili di vita. Persino collaborazioni artistiche, come I wanna be your man o Yellow Submarine. Bagnaia e Martin incarnano modi di essere contrapposti: razionale, metodico e imperturbabile Pecco, più esplosivo e fumantino Jorge. Basti pensare che Bagnaia ha vinto nove gare lunghe, il triplo di Martin, ma lo spagnolo è in testa alla classifica mondiale grazie alle Sprint: 17 punti lo separano da Pecco, 21 dal diventare campione del mondo. Al di là delle questioni di bandiera, molti tifosi amano lo stile elegante e pulito di #gofree, altri si esaltano con l’approccio più aggressivo di Martinator. Ma a due GP dalla fine del campionato, con una pressione elevatissima su entrambi, il duello resta una narrazione sportiva: nessun diverbio, nessuna frecciata o carenata, dai lati opposti delle loro diversità Martin e Bagnaia hanno un rapporto amichevole, si rispettano, sono corretti e – a tratti – si divertono insieme. Lo scontro resta confinato dalla pista nel racconto, in una rivalità divertente che fa bene al Motorsport. Yellow submarine Marco Simoncelli ‘Siamo solo noi’ è un manifesto generazionale che rivendica la libertà di vivere la propria vita al di fuori di ogni schema e costrizione. Vasco Rossi ha raccontato di averla composta ispirandosi alla parole della madre: “Sei solo te che fai quelle robe lì, sei solo te”. ‘Siamo solo noi’ era la canzone preferita di Marco Simoncelli, quella che lo rappresentava meglio, e che lo ha accompagnato nel giorno dell’ultimo saluto ai suoi cari e agli amici. Il Sic resta uno dei piloti italiani più amati di sempre, il suo ricordo dopo 13 anni dalla tragica morte resta vivido. Come la sua essenza, rimasta inalterata dal passaggio da giovane motociclista che faceva sacrifici con la sua famiglia a campione del mondo nella classe 250. “Quando andiamo a far spesa al supermercato e compriamo quello che ci piace, senza guardare il prezzo, questo è già essere ricchi”, diceva. E in questa frase c’ è tutto il Sic. Il 23 ottobre è stato l’anniversario della sua scomparsa, avvenuta nel 2011 a Sepang, lo stesso circuito su cui tre anni prima aveva vinto il titolo mondiale. Spontaneo, divertente, sincero, provocatore: la figura del Sic ha ispirato e continua a ispirare molti giovani che sognano di diventare piloti. “Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera”. Siamo solo noi Andrea Iannone La storia della musica è costellata da separazioni storiche all’interno delle band, per lo più dovute a problemi legati all’abuso di droghe. John Frusciante è uscito dal gruppo – i Red Hod Chili Peppers – nel 1992, all’apice del successo mondiale dopo la pubblicazione di Blood Sugar Sex Magik. Ci vollero 6 anni per vederlo tornare a suonare insieme alla band. Una reunion non facile dopo anni di inattività, ma la chimica riesplose immediatamente, e ‘Californication’ ne è la prova. La vicenda di Andrea Iannone è opposta nello svolgimento e parallela nell’epilogo. ‘The maniac’ ha sempre respinto con forza le accuse di doping, per cui è stato condannato a quattro anni di squalifica. Il denominatore comune sta nel talento, che uno stop forzato non può cancellare. Una moto o una chitarra possono essere messe in pausa, ma se il fuoriclasse schiaccia il tasto play tutto riparte. Tornato alle corse nel campionato Superbike nel 2024, Iannone è risalito sul gradino più alto del podio nel round di Aragon. Il feeling con la pista si è subito risvegliato, e Andrea ha conquistato una sella in MotoGP al posto dell’infortunato Di Giannantonio, nel team di Valentino Rossi. Californication .

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