La vittoria nella sconfitta di Pecco Bagnaia

Il meraviglioso duello Mondiale tra Bagnaia e Martin, che ha tenuto incollati alla televisione tutti gli appassionati e i tifosi fino all’ultimo giro dell’ultimo Gran Premio, è arrivato alla conclusione. Lo spagnolo, terzo a Barcellona, è il nuovo Campione del Mondo con 10 punti di vantaggio su Pecco, vincitore anche dell’ultima gara dell’anno. Quella appena terminata è stata una stagione incredibile, coronata da quei tre giri della Malesia entrati di diritto nella storia della MotoGP e che verranno ricordati per sempre. Per Bagnaia l’impresa a Barcellona era quasi impossibile. Poteva solo vincere Sprint e gara lunga e poi sperare. È quello che ha fatto, dimostrando ancora una volta il suo talento e il suo spessore. Ha conquistato la sua undicesima vittoria stagionale, mettendo il suo nome accanto a quello dei grandissimi Giacomo Agostini, Michael Doohan, Valentino Rossi e Marc Marquez. Ha fatto qualcosa di straordinario, che però non è bastato per la vittoria del Mondiale. È strano dire che uno che ha vinto undici gare non sia Campione del Mondo, ma in mezzo a questi undici successi ci sono anche alcuni importanti e pesanti zero che non gli hanno permesso di vincere il terzo titolo consecutivo. Gli zero stagionali di Pecco si possono dividere in due categorie: quelli causati dai suoi errori e quelli causati dalla sfortuna. Sì, ci sono stati anche alcuni errori. Il primo quest’estate, nella Sprint di Barcellona 1: era primo con un margine di un paio di secondi e nel corso dell’ultimo giro è caduto a causa di una piccola distrazione. Avrebbe conquistato 12 punti, sono diventati uno zero. Il secondo errore è arrivato invece nella gara lunga di Misano 2. Era terzo quando, nel tentativo disperato di recuperare Bastianini e Martin a suon di giri record, è finito a terra alla Quercia. Se avesse chiuso terzo avrebbe conquistato 16 punti e invece è arrivato un altro zero. Tra Barcellona e Misano ha così perso 28 punti che sarebbero stati importantissimi nella lotta al Mondiale. C’è però, come detto, anche la ‘categoria sfortuna’. E in questo caso il riferimento è ai contatti fortuiti con Binder a Jerez e con i fratelli Marquez. Tra i tre, forse il rammarico più grande è quello con Alex Marquez ad Aragon, dove lottando per il terzo posto sono entrambi finiti a terra, con Pecco che ha così perso altri 13 o 16 punti che si sarebbero poi rivelati fondamentali. Sfortuna o errori, gli zero restano e il Mondiale è andato a Martin. Ma quel che resta è anche l’atteggiamento di Bagnaia, in pista e al termine della gara. Durante la corsa ha scelto di non affidarsi a ‘trucchetti’: aveva detto che non avrebbe voluto vincere attraverso trabocchetti ed è stato di parola. Ha corso la sua gara, dominando, e ha atteso di vedere cosa sarebbe successo alle sue spalle. Ancor più lodevole è il comportamento avuto a giochi finiti. Pecco ha mostrato al mondo come ci si comporta quando si perde. È facile essere sportivi quando si vince, molto più difficile farlo quando si perde. Dopo la sua vittoria nella sconfitta, si è fatto da parte per lasciare la scena al vincitore. "Mi immedesimo sempre nelle situazioni e so quanto è importante che quando uno ottiene il massimo risultato è sbagliato togliergli la scena" ha spiegato ai nostri microfoni nel post gara. Ha fatto un passo indietro per lasciare il meritato spazio a Martin e lasciarlo festeggiare. E non solo. L’abbraccio, la stretta di mano e i ripetuti complimenti: "Jorge se lo merita, è un grande pilota". Un atteggiamento e un’educazione ereditati dai suoi genitori e che condivide con sua sorella, suo fratello e sua moglie. Non a caso, a fine gara il padre di Pecco è andato ad abbracciare Martin nel parco chiuso. Non una cosa banale in un mondo come quello di oggi. E neanche una cosa semplice da fare. Complimentarsi con chi ha appena battuto tuo figlio nella lotta al titolo Mondiale. Personalmente, non avevo mai visto un atteggiamento del genere da parte dello sconfitto. Pecco e i suoi cari hanno compiuto gesti semplici in situazioni normali ma difficilissimi da fare negli istanti successivi a una sconfitta. E questo dimostra quanto sia un grande campione non solo in pista ma anche nella vita. Con la sua umanità e la sua signorilità ha dato una lezione di sport a tutti che va sicuramente presa come modello. Chiuso questo Mondiale, Bagnaia ha già gli occhi puntati al 2025, perché già da oggi si riparte con i primi test in vista del prossimo anno. Pecco è atteso da una sfida ancora più grande di quella che ha affrontato in questa stagione, perché avrà accanto a sé l’otto volte Campione del Mondo Marc Marquez. Un’altra sfida difficilissima per Bagnaia, che può però ripartire dal suo talento e della sua umanità. Qualità preziose in pista e nella vita. Qualità da cui ripartire dopo una vittoria nella sconfitta.

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