MotoGP, in Thailandia Aprilia ha messo le basi per una grande stagione

L'Aprilia si è presentata all’avvio della stagione, in Thailandia, con una moto profondamente rivista rispetto a quella del 2024, nonostante il DNA del mezzo sia rimasto lo stesso del suo predecessore. Questo è successo per due importanti motivi. Il primo è stato l'arrivo di Fabiano Sterlacchini, ex Ducati prima e KTM poi, che ha portato il lavoro di sviluppo in una direzione diversa da quanto fatto dall'ingegnere Albesiano. Il secondo motivo, ancora più determinante per il nuovo progetto intrapreso da Aprilia, è la scelta di una nuova formazione di piloti, più giovane e con diverse caratteristiche rispetto alla precedente. La scuderia è passata da Aleix Espargaro – pilota appena ritirato dalle competizioni, con una lunga esperienza e un’impostazione tecnica nata con il motociclismo di diversi anni fa – e Maverick Vinales – da tantissime stagioni in MotoGP nonostante i 30 anni appena compiuti – a Jorge Martin, condizionato dall’infortunio ma pur sempre campione del mondo in carica, e Marco Bezzecchi, uno dei migliori talenti della nuova generazione. A loro sono stati accostati il rookie Ogura, vincitore della Moto2 nel 2024, e il ‘solito’ Fernandez. L'arrivo di Martin e di Bezzecchi ha ‘modificato’ le caratteristiche dell’Aprilia, che ha cercato di valorizzare i punti forti della versione 2024 e di migliorare i suoi punti deboli. Per esempio hanno lavorato molto sull'aerodinamica, ora meno invasiva, che possa permettere al pilota di governare la moto con più facilità: da questo punto di vista Martin e Bezzecchi, ex della Ducati, hanno dato un grande contributo. Si è lavorato molto anche sul ‘tocco’ di gas, cioè sul modo di collegare la manopola dell'acceleratore e la mano destra del pilota alla ruota posteriore, un aspetto fondamentale in ingresso curva . Per ultimo, in Aprilia è stata ritoccata anche la posizione di guida del pilota, per andare incontro allo stile 'aggressivo ' di Bezz e Martin, che si sporgono tanto di più in curva e che è molto diverso rispetto alla compostezza dell'ex veterano Espargaro. Il primo bilancio di tutte queste modifiche, di questa nuova moto, è stato più che positivo. Perché in Thailandia l’Aprilia è stata niente di meno che la seconda forza in campo. Unica scuderia, oltre a Ducati, a riuscire a stare nel gruppo di testa, performante sia sul giro secco, sia nella sprint, sia nella gara lunga, mentre le ‘altre’, Yamaha, Honda e KTM, nonostante qualche leggero progresso, hanno terminato la corsa a più di 20 secondi dai primi. I meriti per quanto di buono fatto vedere da Aprilia vanno soprattutto a Ogura, il rookie giapponese della scuderia, una sorpresa in Thailandia. Veloce, sempre vicino ai primi, costante sul passo dotato di grande pulizia tecnica e ottima capacità di gestione gomme: un talento di spessore che fin dall’esordio ha confermato quanto fatto vedere la scorsa stagione in Moto2, dove era stato nettamente più forte della concorrenza. Capitolo Bezzecchi. In Thailandia Marco è arrivato sempre dietro al sorprendente Ogura, è vero, ma il suo weekend penso sia stato comunque di qualità. Intanto perché è bello da vedere sulla moto, un aspetto non banale per un pilota arrivato da un’altra scuderia – soprattutto se questa è la Ducati – e che ha bisogno di tempo per riapprendere i meccanismi di guida sul nuovo mezzo. Sì, ha avuto dei problemi sabato mattina, quindi un po' innervosito. Sì, c'è stata la caduta nelle prove ufficiali, che l'ha relegato a una partenza nelle retrovie. Sì, nella gara sprint da curva uno è uscito praticamente ultimo dopo un brutto avvio. Tutto giusto. Però Bezzecchi ha fatto vedere due bellissime rimonte e un ottimo passo, non molto diverso da quello di Ogura. Fosse partito più avanti non si esagera dicendo che avrebbe potuto fare gara di testa con le Ducati. Il prossimo appuntamento, in Argentina, dove ha vinto il primo GP della carriera, darà segnali importanti sia su di lui sia sulle ambizioni di Aprilia. Manca solo un tassello: Jorge Martin. Quando tornerà in pista – anche se ci vorrà del tempo, dopo un inverno così sfortunato – andrà a completare una squadra molto forte, con grandi ambizioni. Il suo rientro aiuterà la squadra a migliorare la moto e ad avvicinarla, ancora di più, a Ducati. Detto di Ogura e del suo impatto, l’unico vero interrogativo riguarda Raul Fernandez. Lo spagnolo è uscito ‘con le ossa rotte’ dal GP della Thailandia, per quanto fatto vedere in pista e per il confronto con il compagno di box. Era un grande talento, ha dimostrato di essere veloce in passato, ma le stagioni cominciano a passare e lui sembra a un punto della carriera dove ha bisogno di svoltare per mantenere il suo posto in MotoGP. Le potenzialità ci sono, le ambizioni anche. E in Thailandia sono state messe le basi per un’ottima stagione. Ora tocca all’Aprilia, a partire dal prossimo weekend in Argentina, dimostrare che ha tutto ciò che serve per lottare con la Ducati. E soprattutto per farci divertire.

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