Il sogno di Nyo.: "Cresciuto nell'Atalanta, ora esporto canzoni"

Calcio e musica, due delle passioni più comuni tra i giovani trovano una sintesi perfetta in Niccolò Ghisleni, in arte ‘Nyo.’. Nessun refuso: Nyo., con il punto finale. Tra gli inizi nel mondo del calcio nelle giovanili dell'Atalanta - con Piccoli, Diallo, Cambiaghi e Ruggeri come compagni di squadra - al suo singolo di esordio - ‘Serio’, uscito a fine ottobre - c'è stata una prima parte di carriera da calciatore professionista, con anche un gol in Serie C con la maglia del Piacenza nel 2020. Poi qualche infortunio e la spinta forte per esprimere il suo talento con la musica: Nyo. è il protagonista di questa intervista a Sky Sport Insider. Partiamo subito forte: cosa c'entra la tua storia con Gian Piero Gasperini? “Ho avuto l'opportunità e l'onore di poter allenarmi con lui, con l'Atalanta, in un periodo che a mio modo di vedere è stato incredibile” Ecco svelato subito l'arcano. Ora è uscito il tuo primo singolo, ‘Serio’: c'è un collegamento col mondo del calcio? “Genuinamente e naturalmente, mi viene da rispondere al ruolo che interpretavo io, quello del fantasista. Se devo pensare a un numero 10 che gioca in Serie A oggi, rispondo subito Modric. Non male, eh?” Entriamo nel dettaglio del tuo percorso, prima con il calcio e ora con la musica. C'è stata una fase in cui hai portato avanti entrambe queste due passioni? “Per tutta la mia vita ho avuto l'opportunità di poter portare avanti le mie passioni, a cominciare da quella per il calcio. Sono stato notato sin da piccolo, avevo sette o otto anni, per entrare nel settore giovanile dell'Atalanta e avere una formazione professionale sotto tutti i punti di vista. Ma allo stesso tempo anche la musica c'è sempre stata. Era un hobby, lo definirei così, che ho sempre portato con ne. Avendo tutti questi impegni con il calcio, la musica diventava sempre un modo per poter staccare. Capitava molto spesso durante le stagioni di pensarci o parlarne anche con altri miei compagni che provavano emozione nel fare queste cose. Spesso quando eravamo in trasferta ci mettevamo prima di una partita a lavorare a dei pezzi” C'è stato un momento in cui hai dovuto scegliere tra il calcio e la musica? “Sono due passioni che sono sempre andate a braccetto, poi c'è stato un momento in cui mi sono reso conto che, lavorativamente parlando, il calcio non era quello che volevo e a cui volevo legare il mio futuro, il mio cammino. Lì è arrivata la scelta, quindi ho deciso di scendere di qualche categoria e ritornare in studio per poi far partire questo progetto che è iniziato il 24 ottobre con l'uscita del primo singolo” Di Gasperini e la prima squadra hai un ricordo particolare? “Il ricordo che porto impresso dentro di me sono gli allenamenti a cui ho avuto l'opportunità di partecipare e la fatica che ho provato. Il mister è sempre stato un allenatore molto serio, che crede molto nel lavoro, nel sacrificio e nelle poche occasioni che ho avuto di lavorare e confrontarmi con lui ho notato la sua capacità di trasformare un giocatore, di entrare nella sua testa e portarlo al massimo delle sue potenzialità: una caratteristica fantastica” Scorrendo nel tuo profilo Instagram, ci sono tante foto del periodo all'Atalanta. Chi erano i compagni a cui eri più legato? “Giocavo con Roberto Piccoli, poi Cortinovis, che oggi gioca nell'Atalanta Under 23, poi Brogni, Ghislandi, tanti ragazzi che attualmente sono professionisti. C'era questo gruppo: siamo tutti 2001, partiti insieme dai sette anni e arrivati fino alla Primavera. È stato un cammino di oltre dieci anni insieme, abbiamo creato un legame incredibile” Senti ancora qualcuno dei tuoi ex compagni? Qualcuno è diventato tuo fan dal punto di vista musicale? “Sì, ci sono tanti ex compagni con cui sono ancora in contatto. Loro sono miei fan e io lo sono per loro. Qualcuno è uscito anche fuori dall'Italia, con tanti sogni, carriere e obiettivi bellissimi da raggiungere. Io mi sento comunque legato in una piccola parte anche a loro, perché la passione per il calcio e l'amore per questo sport rimarrà per sempre” C'è uno di questi tuoi compagni con cui hai giocato da giovanissimo e che magari ti ha un po' stupito nel rendimento attuale? “Eravamo un gruppo formato da gente fortissima, quasi tutti sono riusciti ad arrivare a toccare il professionismo. Mi viene da pensare a Ruggeri all'Atletico Madrid, un sogno d'occhi aperti. Anche lui è di Bergamo, siamo veramente cresciuti insieme, da quando eravamo bambini fino ai 19/20 anni” Quali obiettivi ti poni per questo nuovo sogno che stai portando avanti? “Spero di condividere e portare la mia musica a più gente possibile. Onestamente sono all'inizio di questo percorso, quindi non sento una pressione o un obbligo. Sento solamente una grande voglia di poter trasmettere tutte le idee e i messaggi che ho in testa e voglio condividere con tutti”

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Il sogno di Nyo.: "Cresciuto nell'Atalanta, ora esporto canzoni"

Marco Demicheli