Bagnaia: "Marquez ha spinto la Ducati oltre, ma io sto arrivando…"

Ciao Pecco! Come va? Siamo a Jerez, finalmente si torna in Europa. Che poi non so perché si dica ‘finalmente si torna in Europa’. ‘Finalmente si torna in un paddock’, diciamo. “Quello che dico sempre io è che le gare europee mi fanno sentire più a casa, mi sembra una cosa più bella, mi piace più il paddock, l'hospitality, la mia GP room, il motorhome. È tutto bellissimo” Quest'intervista è dentro i cinque giorni di lutto nazionale e dentro un momento tristissimo per il pianeta. Tu sei tra gli sportivi, i campioni, che hanno avuto modo di incontrare Papa Francesco. Ci racconti come è stato? “È stato un regalo di nozze del presidente della federazione motociclistica italiana Giovanni Copioli ed è stato qualcosa di meraviglioso perché alla fine con poche parole è riuscito a regalarci un pensiero d'amore, di positività. In niente, con due parole. E' stato un momento che teniamo per noi, qualcosa che non era scontato e che mi porterò dietro per sempre. Perché sono quelle piccole cose che ti fanno la differenza” E poi sempre per restare nell'ambito di quella sensibilità umana che ti caratterizza, credo che sia giusto che un pensiero vada a Jorge Martín. Qui faccio una piccolissima premessa, personale: pensando a uno che cade una volta, poi due volte, poi tre volte, che sostanzialmente non riesce a godersi il ruolo di campione del mondo, probabilmente le domande adesso potrebbero anche presentarglisi davanti agli occhi più grandi di quello che pensiamo noi. “A me piace di più parlare nel privato di queste cose. La prima cosa che ho fatto è stato scrivergli. Non mi piace dimostrare vicinanza pubblicamente, perché penso che venga meno il valore che puoi dare a una certa cosa. Gli ho scritto e l'unica cosa che mi sento di dire qui è che mi è venuto da consigliargli di circondarsi di persone che gli vogliono bene, che gli danno positività, che lo aiutano a rimettersi in testa chi è, ciò che ha fatto. Secondo me nessuno può immaginarsi cosa gli passa nella testa in questo momento, è in un momento in cui ha bisogno solo di vicinanza familiare, della sua fidanzata che è molto presente, di persone che lo aiutino a dargli calma” Veniamo a te, domanda secca: come sta andando questa stagione fino a qui? In una graduatoria da benissimo, bene, medio, male, malissimo... “Bene rispetto alle stagioni scorse, perché alla fine a discapito di un po' di feeling mi sto imponendo di finirle tutte quante. E a un certo livello, perché siamo sempre stati veloci. Ho più di 20 punti in più rispetto a quelli che avevo l'anno scorso , però a livello di feeling non sono ancora al mio 100%. Abbiamo fatto un grandissimo passo avanti nelle ultime due gare a Austin e in Qatar, dove abbiamo usato sempre la stessa moto, rispetto alle gare prima dove eravamo un po' alla ricerca. E in questa gara ripartirò esattamente con la stessa moto del Qatar: questo è un grande passo avanti, mi rende molto sereno e contento. L'obiettivo è continuare a lavorare in questa direzione, perché ci stiamo facendo un grandissimo mazzo sia a casa sia qua alle gare: la mia squadra mi sta dando tutto quello che può e sono estremamente orgoglioso del lavoro che fanno. Quindi tempo al tempo, ma ci stiamo mettendo giù forte per tornare a essere lì” Non per toglierti tempo, ma provo a mettertela brutale. Riassunto di quello che hai detto. Bicchiere mezzo pieno: “Sono partito bene, ho fatto più punti degli altri anni”. Bicchiere mezzo vuoto: “Il mio compagno di box è davanti 7 a 1”. E quindi la fotografia cambia? “Sì e no. Alla fine è vero: sta facendo un inizio stagione ai livelli del 2019 dove ha stravinto il Mondiale. È salito su questa moto, si è trovato immediatamente bene. Ma analizzando le cose, la differenza più grande rispetto all'anno scorso è che lui ha alzato l’asticella con questa nostra moto nelle curve a sinistra, perché nelle curve a destra per assurdo qualcosina perde. Però a sinistra ha messo un’asticella molto alta e riesce a fare una differenza importante. La differenza più grande è quella” Il fatto che si dica che amministri, si tenga via due o tre decimi da usare quando serve, è una cosa preoccupante per voi? Non per te nello specifico, ma per voi avversari? Oppure è lo stesso che fai anche tu quando serve? “Le prime gare l'ha fatto moltissimo, a Austin è caduto perché non aveva quel margine lì. Là era la prima volta in cui vedevamo Marc spingere veramente forte e avrebbe vinto la gara: non l'ha vinta perché stava esagerando ed è caduto, però andava molto forte. In Qatar invece è riuscito a vincere in un modo molto furbo - come è Marc, lo conosciamo. Sapeva che potevo essere uno di quelli che poteva allungare e ha semplicemente aspettato che arrivassi io e da lì in avanti si è messo a spingere come avrebbe dovuto. Però in generale quello che sta facendo è riuscire ad adattarsi a delle situazioni magari anche meno comode: in Qatar non era a postissimo e invece poi in gara è riuscito a vincere. Tra l'altro la gara è stata velocissima, non gli si può dire niente” Ho fatto una riflessione tra me e me: in quei momenti in cui magari la giornata ti andava un po' storta e ti vedevo col muso lungo , dicevo “però Pecco forse è un po' in bilico tra l'obbligo di dover andare fortissimo e il rischio di non cadere”. Non deve essere una sensazione semplice... "Sono rimasto molto scottato dal fatto che l'anno scorso, nonostante fossimo i più forti, non abbiamo vinto. Ho fatto diversi errori, però io provo sempre ad analizzare le varie cose e secondo me un passo avanti è stato fatto nel capire quando è il momento di spingere e quando no. Alla fine quest'anno stiamo andando molto bene perché a livello di punti siamo sempre lì. Ogni tanto vorrei spingere un po' di più ma sento che mi avvicinerei un po' troppo al limite e non è il momento, perché sulla moto non mi sento ancora al 100%. Per arrivare a quel livello lì, per riuscire a spingersi oltre, bisogna avere la sensazione al 100%” E quando parli di ‘sensazione migliore’, provo a dire cosa abbiamo dedotto noi: che per adesso la tua staccata non sia proverbiale come in passato. E allora abbiamo fatto un’ulteriore deduzione: siccome ci hanno detto che la moto è più o meno la stessa, abbiamo pensato che magari sarà cambiato qualcosa nel freno motore... “La frenata, che è sempre stata qualcosa che mi è venuta molto bene negli ultimi anni, non è che mi stia venendo meno adesso: a vedere i grafici sono quello che comunque stacca più forte. La differenza è più che altro quando devo inserire la moto. Quando avevo la massima confidenza mi veniva da lasciarla andare, mentre adesso devo trattenerla un po' di più. Però è un qualcosa su cui ci stiamo lavorando” Il famoso telaio che si aspettava per Jerez, che immagino proverai nei test di lunedì, potrebbe essere una cosa che cambia la situazione oppure non è lì che si lavora? “Allora, in questo momento quello che ho chiesto alla squadra, quello che abbiamo concordato con la squadra, è toccare il meno possibile per ritornare prima ad avere un feeling ottimo. Abbiamo diverse cose nuove da provare ai test. Proveremo sicuramente delle cose che dall'inizio dell'anno ho tolto e il telaio è un elemento importante. Però non so se faremo in tempo, quindi vedremo. In generale sono sicuro che quel telaio può dare tanto come anche incasinare di nuovo un po' il tutto. Quindi bisogna fare con molta attenzione” Piccolo fuori programma che a me piace: da tanti anni lo faccio. Lo facevo con Giorgio Terruzzi agli inizi della mia avventura ai gran premi: guardare la faccia delle persone il giovedì. E la tua oggi è bella rilassata. È un piacere vedere che hai un viso sereno. “Mi sento sereno, perché io sto facendo tutto il possibile per essere più in forma possibile, per essere più preparato tecnicamente possibile. Lavoriamo tantissimo con la squadra ed è tutto allineato per poter vincere. Dopo, l'ultimo step sono io a doverlo fare, a doverlo mettere. Il pacchetto c'è, Marc lo sta dimostrando. La squadra è sul pezzo, quindi l'ultimo tassello devo mettercelo io. Questa è una buona pista per poterlo fare. Quindi mi sento bene. So di aver fatto tutto per bene a casa e so di far tutto per bene in generale per essere pronto a vincere. Dopo, quello che verrà, verrà” Il fatto di essere un po' all'inseguimento, cosa che ti era successa anche negli anni scorsi a inizio stagione ti mette nella condizione di ripensare al tuo approccio con il venerdì? Si può essere lo stesso Bagnaia dell'anno scorso oppure il venerdì va radicalmente cambiato? “Il venerdì è una cosa molto particolare perché non abbiamo abbastanza gomme di quelle che dovremmo usare per i weekend. Quindi il venerdì mattina si cerca di usare uno stesso treno e ci si adatta un po' alla situazione. Il venerdì pomeriggio hai metà turno e dopo nell'altra metà devi pensare a fare i tempi. Quindi in realtà per uno come me che tende a cercare di lavorare fino a che non arriva la gara, è un po' più complicato. Quando parto il venerdì e mi trovo bene, sono a posto. Penso al Qatar: ero primo il venerdì... L'obiettivo è sempre quello di tornare a guidare bene perché nel momento in cui sono a posto, dopo viene tutto di conseguenza” Ripenso a quello che dicevi prima sul Papa: il sentimento, l'amore, l'approccio umano per Bagnaia conta tantissimo. E allora ho due spunti. Uno, la relazione fra te e Márquez ci sembra eccellente. Vero? "Sì. Parliamo e chiacchieriamo di qualunque cosa anche al di fuori delle gare. È una relazione tra due compagni squadre intelligenti” Che si rispettano. “Sì, assolutamente” Ho una curiosità: adesso abbiamo lui che ha vinto sette volte contro una tua, tu che comunque in questi anni sei stato il faro della Ducati. Ci si sente un po' meno amati oppure viene il sospetto di passare un filo in secondo piano nelle dinamiche del team? “La forza di Ducati, quello che ha sempre fatto, è evitarla questa cosa qui. A tutti e due i piloti viene data la stessa possibilità, tutti e due vengono ascoltati allo stesso modo ed è un qualcosa che non ti fa mai sentire o primo o secondo pilota. Poi io non sono stato mai in cerca di questo. Se Marc proverà a esserlo non lo so, però in generale Ducati ti mette nella stessa condizione, ti ascolta allo stesso modo, anzi continuano a darmi molto retta sulle varie situazioni, sulle gomme, sulle dinamiche dello sviluppo. Giustamente, anche perché sono quello che conosce meglio questa moto. Quello che sta facendo Marc è che si è messo giù, si è trovato meglio che con la GP23 dall'inizio dell'anno e si è messo a lavorare molto forte sulla prestazione pura, cosa che purtroppo io fino ai test non ho potuto fare. Di conseguenza mi si è un po' imbrugolata la situazione. Ho faticato un po' di più, soprattutto le prime due gare. Le ultime due è stato diverso, però c'è da migliorare sicuramente” Se si tratta di un solo Márquez ok, uno può metterlo il conto. Ma due Márquez sulla propria strada è pazzesco. Il tuo destino è che questa asticella si alzi sempre anche di più di quello che uno si aspetta. “Alex sta facendo molto bene, ha capito che rispetto allo scorso anno ha migliorato molto con la gestione delle gomme. Hanno fatto secondo me un grandissimo lavoro a casa. Hanno fatto un inverno dove hanno girato molto di più in moto: l'hanno pubblicizzato molto. Durante tutti i turni di prova sono sempre lì insieme, in qualifica sono insieme e quindi si spingono a vicenda. Ma il mio obiettivo è battere entrambi” Certo, senza convocare tuo fratello Filippo... “Ecco, meglio che lui lo lasciamo fuori pista. Però è un grandissimo analista, mio fratello” Davvero? "È pazzesco: prima delle gare lui sa bene o male già tutto, come andrà” E te lo dice? “Ci prende molto. Però a livello di pista sono da solo. Alla fine l'obiettivo è battere entrambi i Márquez. Le ultime due gare sono riuscito a battere il fratello piccolo, non per sfighe varie ma perché andavo di più. L'obiettivo è quello di continuare a migliorare per arrivare a vincere come facevo l'anno scorso” Andiamo verso la chiusura. Volevo sapere quanto questa tua professione, l'ambizione per il risultato, il miglioramento in percentuale... quanto occupa i pensieri delle tue giornate nella tua vita, che è una vita nella quale hai un matrimonio con una donna fantastica, hai tanti amici… “Un cane che prende molto...” Prendi molto? “Sì!” Volevo sapere quanto questa tua professione, l'ambizione per il risultato, occupa i pensieri delle tue giornate. Quanto uno deve avere la testa ingombra e quanto invece la deve liberare e occuparsi delle sue cose? “Un 80% è per le moto, un 10% è per gli allenamenti vari e il 10%… Non è che faccio mancare niente a nessuno. Però sappiamo entrambi quanto sia un momento della vita in cui dobbiamo dedicarci a quello. Ma sono uno che se va male in qualcosa non ci pensa costantemente” È una cosa che ti perseguita, ti angustia, ti crea ansia o sono riflessioni professionali mirate ai risultati? “Non sono uno che prova ansia. Sono molto obiettivo sulle varie cose e so analizzarle molto bene. Con distacco, con lucidità. A volte mi fisso su delle cose però sono uno determinato, penso al mio e so come migliorarmi. Poi analizzo le varie gare, analizzo i vari turni, analizzo cosa ho sbagliato e molto spesso riesco a migliorarmi. Dopo, se non riesco, comunque mi vengono in aiuto le persone che mi vogliono bene come può essere Domizia, come può essere Davide Tardozzi, la mia squadra e la mia famiglia in generale. Sono molto fortunato di avere loro vicino” Questo è importante perché credo che la vostra serenità sia fondamentale, visto che avete una preoccupazione per cui un errore magari ti costa due centesimi. “Assolutamente, sì” Márquez ha dalla sua la serenità di chi man mano si vede andare forte? “Ti senti imbattibile. Arrivi a un punto in cui ti senti imbattibile: mi è capitato diverse volte ed è una situazione bellissima. Però bisogna anche essere in grado di saperla gestire, perché a volte capita che poi sbatti e dopo bisogna che reagisci” Provo ad entrare un po' in casa tua e mi diverte tanto pensare a che cosa leggi, cosa guardi in tv…. “La nostra vita secondo me è estremamente normale: siamo molto fortunati con tutto quanto, però viviamo una vita serenissima. Con Domizia facciamo la spesa, cucino... La sera io, il pranzo... io ma anche un po' lei. Passo il tempo a farle vedere le configurazioni di macchine che faccio di continuo. Tutte le marche, qualsiasi cosa: io configuro macchine. Guardiamo la televisione: parliamo molto spesso del ‘Trono di spade’ in questi giorni perché ci siamo messi a guardarlo” Interviene Domizia: “In realtà abbiamo stretto un patto perché le nostre liti più grosse sono sul fatto che io sono sempre in ritardo e lui è disordinatissimo. Quindi adesso dobbiamo trovare un equilibrio...” Un Bagnaia disordinato uno non se lo immagina “Perché?” Perché Bagnaia è uno preciso, perfezionista “In realtà non sono disordinato” L'ha detto tua moglie! E se la moglie dice che sei disordinato... “Alle gare no...” Beh, cambia la mentalità. “Alle gare no, in casa da qualche parte… Però ti assicuro: è più il ritardo che fa lei del mio disordine! In realtà mi dà tanto, tutto quello che può: chiacchieriamo di qualsiasi cosa a casa ed è bello che sia così” Perché tu non hai tipo il Motorhome americano come tutti? Quei bestioni bellissimi dove il pilota la sera va e si spaparanza come se fosse a casa... “Perché io ho la stessa cosa solo che è gestita dalla famiglia Nieto. Ed è grande: una volta se volete vi faccio vedere. Cioè ve lo vendo anche” Ah ce lo vendi? “Sì!” Che carino, grazie! Se puoi facci un buon prezzo…. Felicità Pecco, a te, a Domizia, alla Ducati, alla stagione. E adesso? Prima dentro, gas a martello e andiamo? “Assolutamente!”

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Guido Meda