MotoGP, cosa aspettarsi dal weekend di Le Mans

Le Mans vuol dire corse, velocità, mito, ma anche Valle della Loira, cattedrali come quella di Chartres , storia, bellezza. Il circuito significa anche grandi spazi per ospitare spettatori che restano per più di 24 ore, quindi show, musica, festa. E poi un museo bellissimo, un’aura forte, antica, mitica. Insomma, quello di Le Mans non è soltanto il GP di Francia, è una festa dei motori quasi come le sue 24 Ore. La gara per le moto si disputa sul tracciato corto il “Bugatti” e non su quello delle auto, ma si tratta di un circuito divertente, interessante, con quelle due curve a destra che chiudono il giro e sono vicinissime al traguardo, e che quindi regalano spesso emozioni e sorprese uniche. Ducati Continua il dominio Ducati , lungo oramai 22 vittorie consecutive in MotoGP, record di sempre della Honda eguagliato. In Francia, insomma, Ducati può scrivere un’ennesima pagina immortale nella storia del motomondiale. A Le Mans la Rossa ha vinto cinque volte consecutive, con cinque piloti differenti: Petrucci , Miller , Bastianini , Bezzecchi e Martin l’anno scorso. Mai Bagnaia, che ha solo sfiorato il successo commettendo però degli errori. Marquez viene dal successo nella Sprint di Jerez e dalla caduta di domenica: avrà una voglia matta di incrementare le sue tre vittorie francesi, piuttosto lontane nel tempo e tutte su Honda. Il pilota che ha vinto di più è invece Jorge Lorenzo, sempre con la Yamaha . I tre piloti Ducati che stanno davanti nel motomondiale, gli unici ad aver vinto almeno una gara, arrivano con moltissima motivazione. Alex Marquez, dopo aver rotto il ghiaccio con il primo successo in MotoGP e aver riconquistato la testa delle classifica, ma in particolare dopo aver dimostrato al mondo e soprattutto a sé stesso di essere un vincente che si può giocare podi e vittorie, sempre sarà fortissimo, carico, concentrato e felice. Ma anche supportato da un team Gresini che continua la sua storia di eccellenza anche coi progressi di Aldeguer. Marc ha gettato al secondo giro, durante un corpo a corpo con Bagnaia, la chance di far suo il GP di casa. Ha poi ripreso la corsa, chiudendo a punti e mettendo una pezza al suo errore, ma è un pilota che punta sempre a vincere. Oggi può riuscirci in ogni tracciato, dopo aver ritrovato certezze fisiche e tecniche che non aveva più. Sa di aver sbagliato, ma correrà all’attacco come sempre. Siamo alla sesta gara su 22, non è ancora tempo di reprimere gli istinti più feroci. E nonostante le due cadute, Marc è comunque secondo per un solo punto. Bagnaia a Jerez non è riuscito a sfruttare un’occasione d’oro per recuperare ancora più punti, finendo terzo dietro ad Alex Marquez e alla Yamaha di un sorprendente Quartararo. Ancora non è al massimo, non riesce a guidare come vorrebbe e saprebbe, mentre le gare passano. Neppure, apparentemente, nel lunedì di test ha dato l’impressione di aver raggiunto una sinergia migliore con la sua Ducati. Feeling che invece i due fratelli spagnoli hanno già trovato. Un aspetto positivo però c’è: Pecco è comunque riuscito a contenere finora il distacco, senza commettere nessun errore grave, determinante. Questo approccio 'difensivo' va bene mentre si lavora per cercare di ottenere il meglio dalla moto e da sé stessi, ma per battere i due spagnoli ci vorrà più velocità. Vedremo se sarà Le Mans il tracciato dove questo processo comincerà a dare risultati. Il terribile incidente di Morbidelli a Jerez all’inizio della gara lunga è stato molto brutto. Franco sembra essersi ripreso, ma come starà davvero lo sapremo soltanto venerdì, quando cominceranno a girare. Peccato perché il 'Morbido' stava disputando un campionato di altissimo livello e ritrovando quella continuità e quella fiducia che aveva nei giorni migliori. La speranza è che la condizione fisica sia già buona. Il suo compagno fluo al team VR46 Di Giannantonio sta poco alla volta recuperando la forma fisica e la confidenza con la moto che, dopo aver perso le prime gare, non può essere al livello degli altri. Il 'Diggia' è forte: chissà che non sia lui la sorpresa di questa gara. Yamaha La consistenza messa in mostra da Quartararo a Jerez con un pole stratosferica ma soprattutto la bellissima gara che lo ha portato al secondo posto dopo moltissimo tempo sono la garanzia che Yamaha sta lavorando tanto e bene. Nella giornata di test di Jerez hanno provato un motore più potente e sia il francese, sia il suo compagno Rins probabilmente lo utilizzeranno a Le Mans. Viste le caratteristiche del tracciato e la storia di Yamaha a Le Mans, non è esagerato pensare a una bella prestazione del team durante il weekend francese. Anche Miller potrà con la sua Yamaha Pramac sfoderare una delle sue gare capolavoro, purtroppo rare, ma memorabili. Un'altra bella notizia sarà il ritorno di Oliveira, finalmente guarito dal suo infortunio. KTM Ora l'uomo di punta è Viñales: dopo le buone prestazioni in Qatar e a Jerez lo spagnolo ex Aprilia ha convinto tutti. È lui e non più Acosta il punto di riferimento per la scuderia. Lo stesso Acosta e Binder sono al momento piuttosto mediocri, né più capaci di exploit sorprendenti come l’anno scorso. Certo prendersi troppi rischi non ha senso per ora, meglio aspettare che la moto migliori . La crisi della casa austriaca è grave, il reparto corse è stato rivoluzionato con le partenze dell’ingegner Sterlacchini e del manager Guidotti e gli investimenti probabilmente ne hanno risentito. Vedremo. A volte per migliorare basta riuscire a ottimizzare quello che c’è. Anche Bastianini sta cercando di capire la sua strada, un po’ alla volta migliora. Aprilia Martin fuori ancora a lungo. Bez sotto pressione, ma reagisce e cresce. La casa ha capito dove lavorare per rendere la moto meno scorbutica e nervosa. Savadori si sobbarca un lavoro enorme di sviluppo, cercando di non mettere troppo sotto pressione l’unica punta. Certo un sorprendente, intelligente e metodico Ogura aiuta, ma è pur sempre un esordiente, più di tanto non può fare, mentre Fernandez continua a sembrare regredito rispetto alle sue gare del 2024. Certo, aver perso piloti esperti e profondi conoscitori della moto come Viñales e Aleix Espargaro e aver cambiato guida tecnica e molti meccanici rappresenta una difficoltà enorme. L’aver poi perso fin dalla mattina del primo giorno di test in Malaysia e poi di nuovo in Qatar il campione del mondo Martin ha dato un’ulteriore mazzata alla squadra veneta. Ma i grandi team si vedono nelle difficoltà. Honda Anche la casa giapponese sta lavorando sodo e portando novità a raffica. I progressi sono evidenti con il solito Zarco, ma anche Marini e Mir sono più convinti, veloci e finalmente sorridenti. Lottare per stare nel secondo gruppo è un passo avanti notevole, stimola i piloti e motiva il team. È un bene che anche Honda stia finalmente uscendo dalla sua profonda crisi.

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