Quello di Phillip Island sarà un GP anomalo

Phillip Island, un circuito con le sue onde blu spruzzate di bianco sullo sfondo sotto un cielo azzurro animato da nuvole che corrono veloci, asfalto nero si snoda su e giù tra colline verdissime e macchie di terra marrone scuro. Non esiste un altro circuito che sia anche lontanamente paragonabile a questo: bellissimo il luogo, a sud di Melbourne, affacciato sullo stretto di Bass, nel Mar di Tasmania, acque fredde, immense, che ti attirano per la loro bellezza selvaggia. Un circuito meraviglioso che segue l’orografia dell’isola e che ha tratti velocissimi, altri lenti, ma che è impegnativo e bellissimo tutto. Probabilmente il circuito al momento più bello del Motomondiale. Si iniziò a correre su questa isola nel 1989 e ’90. Il GP d’Australia venne poi spostato ad Eastern Creek, a Parramatta, nei pressi di Sydney dal 1991 al 1996, e infine tornò sull’isola nel ’97. Il prossimo sarà il 35° GP d’Australia e non si disputò soltanto nel 2020 e 21 per la pandemia del Covid. Intorno al circuito ci sono fattorie e un paio di cittadine dove normalmente vanno d’estate i turisti per fare surf. Pochissimi Hotel, molti si ospitano in case o camere affittate e il paddock si incontra di sera gironzolando tra un ristorante e l’altro, un negozio dove magari ci sono saldi invernali per loro che hanno iniziato la primavera e che vanno benissimo a noi, un bar. Poi il sabato diventa impossibile girare tranquilli a Cowes piena di moto sgasanti e matti confinati sul lungomare. Per gli italiani ci sono due pizzerie storiche che sono punti fissi. Quest’anno a Phillip Island si disputerà una gara di MotoGP anomala, ridimensionata dagli eventi. Non correrà né il campione in carica, Jorge Martin, né quello già sicuro per l’anno prossimo, Marc Marquez, che salterà tutte le 4 gare rimaste dopo l’operazione alla spalla destra e forse lo rivedremo in sella soltanto nei test post Valencia o addirittura l’anno prossimo in Malesia. Peccato, ma il Mondiale l’ha vinto ed è quello che gli permetterà di curarsi senza fretta. Va detto che si tratta di una condizione unica, che toglie quella sfida tra vincenti che è sempre bella. Purtroppo però è così, ci saranno Lorenzo Savadori per Aprilia e Michele Pirro per Ducati. Griglia al completo, quindi, perché rientrerà Ogura e Pol Espargaró sostituirà Viñales. 'Vale' la pena ricordare che l’ultimo vincitore italiano qui è stato Valentino Rossi nel 2014… Bene, allora concentriamoci sugli altri. In Ducati tutti si aspettano di rivedere il Bagnaia del Giappone, quello che era una certezza negli anni scorsi: veloce, sicuro, elegante, sorridente. Il disastro indonesiano deve essere sepolto, dimenticato da un pilota e una moto efficaci, da podio. Ancora non si è capito cosa sia successo al binomio Bagnaia-GP25 in questa stagione, ma di sicuro tutti stanno cercando di risolvere davvero i problemi, di capire perché e come si possa passare da una mediocrità costante, al top dopo un giorno di test e infine di nuovo ultimi e per terra una settimana dopo il dominio di Motegi. Bisogna capire, non andare a tentativi, essere sicuri dei perché, dei motivi. Phillip Island potrebbe essere il posto giusto bello e praticamente libero da ogni vera, importante pressione di classifica. Pirro potrà aiutare a capire e a sviluppare. Il Team Gresini arriva in Australia con il morale alle stelle: la vittoria con Aldeguer e il terzo posto con Alex Marquez a Mandalika sono un risultato pazzesco, rarissimo per un team non ufficiale che ha fatto vincere tutti i suoi piloti da quando schiera le Ducati: Bastianini, Di Giannantonio, Marc e Alex Marquez e infine Aldeguer. Volare sulle ali dell’entusiasmo, della soddisfazione, della certezza di essere in un top team non può che far affrontare con quella sicura fiducia che si trasforma in leggerezza, spontaneità di guida, atteggiamento positivo. Meno sereno il Team VR 46, ma con tutte le possibilità di fare benissimo vista la qualità della squadra e dei piloti. Morbidelli quest’anno sta guidando di nuovo al suo livello, che è da top, e Di Giannantonio si deve arrendere agli alti e bassi della sua GP 25, che però può riservare anche sorprese positive. Insomma, Ducati per vincere come quasi sempre, anche senza Marc. A Mandalika seconda forza è stata nettamente la KTM con Pedrito Acosta secondo e Brad Binder quarto. Certo Marquez e Bezzecchi erano fuori da subito, ma il risultato è buono anche se sono stati battuti dai due piloti di un team esterno. Poteva essere quella l’occasione giusta, ma l’ha colta Aldeguer quindi il team austriaco deve cercare in questi ultimi 4 GP di rompere il ghiaccio del primo successo 2025 e Acosta il suo in assoluto in MotoGP. Phillip Island sembra il luogo perfetto per un’impresa, visto che su 29 edizioni i plurivincitori non sono moltissimi e soltanto Stoner e Rossi hanno 6 successi a testa. Tra chi ancora corre, Marquez ha vinto 4 volte ma non ci sarà, perciò chissà se arriverà il giorno di Acosta? Bastianini è sempre da tener in conto, anche in un periodo non proprio fortunato, mentre Viñales chissà se correrà e come starà. Nel caso è sempre pronto Pol Espargaro. Honda ha confermato in Indonesia con Marini e anche con Mir di essere davvero sulla strada della rinascita, ed è bello ritrovare il gigante mondiale della moto di nuovo tra i migliori ad animare ulteriormente le lotte tra i primi 10. Da quando vanno meglio i due piloti citati del team ufficiale HRC, è decisamente calato il livello di prestazioni di Zarco. Chissà come mai, ma magari proprio in Australia ci saranno tutti e tre i piloti Honda in spolvero. Chantra resta fuori gioco. Meno acciaccato si spera che sia Bezzecchi, la punta di Aprilia con Martin ancora fuori, per poter provare a vincere su una pista che resta nei sogni più belli di tutti. Può riuscirci, come dimostrato ampiamente - incidenti a parte - in questa ultima parte di stagione. Al suo fianco ci sarà Savadori e rientrerà Ogura nella squadra satellite Trackhouse a fianco di un finalmente buon Fernandez. Per i piloti di Aprilia si tratta di riuscire a stare finalmente lontano dai guai dopo l’incidente Martin-Bezzecchi e quello Bez-Marquez. Se ci riusciranno, i buoni risultati con questa moto e questo Bez sono praticamente garantiti. Speriamo, insomma. Yamaha a Phillip potrebbe anche andare bene, vedremo. Finalmente si è visto un Rins a tratti più veloce di Quartararo che alla fine resta il top, c’è poi un Oliveira già partente e senza pressione e un Miller che correrà in casa. Bisogna però che il simpatico Jack sfrutti la sua velocità senza finire come quasi sempre in terra. Ci riuscisse potrebbe essere uno di quelli da spettacolo.

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Paolo Beltramo